Il Giappone mette i semiconduttori al centro: l'obiettivo è triplicare le vendite entro il 2030
Il Giappone ha rivisto la sua strategia nel settore dei semiconduttori dicendosi pronto a importanti sostegni per triplicare le vendite entro il 2030. TSMC, Sony, Kioxia, Rapidus e altri i primi beneficiari del rinnovato spirito innovativo nipponico.
di Manolo De Agostini pubblicata il 06 Giugno 2023, alle 09:41 nel canale MercatoIl governo nipponico ha rivisto la sua strategia nel settore dei semiconduttori fissando un obiettivo molto ambizioso: triplicare le vendite di chip prodotti in casa portandole a oltre 15 trilioni di yen (108 miliardi di dollari) entro il 2030 rispetto al dato di circa 5 trilioni di yen del 2020.
I semiconduttori vengono posti al centro della politica economica del Giappone, come già Stati Uniti ed Europa. "Vari investimenti vengono svolti da società giapponesi legate ai chip, comprese quelle più piccole, e vorremmo sostenere questi investimenti", ha dichiarato il ministro dell'economia Yasutoshi Nishimura. "Vogliamo garantire il budget necessario per sostenere questi sforzi".

La strategia al momento non dice come intende muoversi il Giappone nel sostegno economico a chi produce chip entro i suoi confini. Al momento lo Stato sta sostenendo l'investimento congiunto di Sony e TSMC in una nuova fabbrica di chip e la joint venture tra società locali nota come Rapidus Corporation, balzata all'onere delle cronache dopo l'accordo con IBM sulla tecnologia produttiva a 2 nanometri.
Il governo ha promesso un sostegno finanziario del valore di 330 miliardi di yen per Rapidus e fino a 476 miliardi di yen per il nuovo stabilimento di TSMC a Kumamoto, nel sud del Giappone. Il governo sta inoltre fornendo fino a 92,9 miliardi di yen in sussidi allo stabilimento di Kioxia a Mie, nel Giappone centrale.
Il governo si aspetta che i soli impegni di TSMC e Kioxia aumenteranno il prodotto interno lordo del Giappone di 4,2 trilioni di yen, creeranno circa 463.000 posti di lavoro e circa 760 miliardi di yen di entrate fiscali.
Come riportato da Bloomberg, il mese scorso il primo ministro Fumio Kishida ha incontrato i vertici dei maggiori produttori di chip per invogliarli a investire in Giappone. I produttori di chip si sono detti pronti a fare maggiori investimenti a seconda degli incentivi finanziari e della domanda. Da ricordare, in conclusione, l'annuncio di Micron di poche settimane fa per potenziare l'impianto di Hiroshima.










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1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAggiungo che anche la Francia ha investito circa la stesa cifra, come stanno facendo altri..
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