IA, i conti non tornano: nel 2030 mancheranno 800 miliardi per pareggiare le spese
Secondo il Global Technology Report di Bain & Co., le aziende di intelligenza artificiale dovranno generare oltre 2.000 miliardi di dollari di ricavi annui entro il 2030 per finanziare i data center e la potenza di calcolo richiesta, ma mancheranno all’appello circa 800 miliardi
di Andrea Bai pubblicata il 24 Settembre 2025, alle 11:01 nel canale MercatoGli ingenti investimenti che le aziende impegnate nello sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale hanno compiuto nei mesi passati, continuano a lasciare aperto l'interrogativo sulle capacità e le reali possibilità di generare i ricavi necessari per coprire i costi. Non è un tema nuovo, ma è invece nuovo l'ultimo rapporto della società di consulenza Bain & Co. che sottolinea quanto la forbice tra spese e ricavi sia destinata ad allargarsi molto più di quanto stimato fino ad ora.
Nel suo Global Technology Report, presentato nei giorni scorsi la società di consulenza calcola che entro il 2030 il settore dell’IA avrà bisogno complessivamente di circa 2.000 miliardi di dollari di ricavi annui soltanto per sostenere la capacità computazionale necessaria a soddisfare la domanda in crescita. Bain stima però che i ricavi effettivi potranno essere al massimo di 1200 miliardi circa, quindi con un gap di 800 miliardi rispetto al necessario, perché le iniziative per monetizzare tutti i servizi che le varie aziende AI stanno proponendo al pubblico si stanno rivelando troppo lente rispetto all'espansione delle spese infrastrutturali.
Fonte: Global Technology Report - Bain & Co.
Tutto ciò in un quadro in cui OpenAI continua a registrare perdite miliardarie ogni anno, in una strategia che privilegia al momento la crescita invece della redditività. L’azienda prevede comunque di raggiungere un flusso di cassa positivo entro il 2029, secondo quanto riportato da Bloomberg. Allo stesso modo anche realtà quali Microsoft, Amazon e Meta, aumenteranno la loro spesa annuale in IA fino a superare i 500 miliardi di dollari all’inizio del prossimo decennio, secondo stime di Bloomberg Intelligence. La corsa all’innovazione, spinta anche dal rilascio di nuovi modelli da parte di OpenAI e della cinese DeepSeek, sta infatti accelerando la domanda di servizi IA e costringendo l’intera industria a incrementare gli investimenti.
“Se le attuali leggi di scalabilità continueranno a valere, l’IA metterà sotto crescente pressione le catene di approvvigionamento globali”, nota David Crawford, presidente della divisione tecnologica di Bain. E non è solo un problema di catene di approvvigionamento, ma anche di crescita della richiesta di potenza di calcolo e, quindi, energia: Bain ha stimato che entro il 2030 i requisiti globali incrementali di calcolo per l’IA potrebbero toccare i 200 gigawatt, metà dei quali negli Stati Uniti.
Le analisi di Bain contribuiscono ad alimentare i dubbi sul modello di business e sulle valutazioni delle aziende impegnate nel campo dell'AI, quando Wall Street già da qualche tempo ha iniziato a mostrare una certa insofferenza verso le incertezze che circondano queste aziende. Tanto tuonò che piovve? Forse è ancora presto per dirlo, ma è scontato pensare che prima o poi qualcuno tra i tanti che hanno iniettato capitali in questo settore vorrà passare alla cassa...










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31 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAnche quei presunti 1200 miliardi sono solo teorici e non vanno tutti in tasca a chi sta investendo in nuovi data center e centrali nucleari per alimentarli.
La bolla prima o poi esploderà e gli unici a godersi i guadagni saranno Nvidia che si è intascata i soldi di tutti i picconi e le aziende che costruiscono centrali (sempre che queste si siano fatte pagare subito e non a consumo).
A noi rimarrà l'estensione in Visual Studio Code che permette di generare gli script Python e qualche modello che continuerà a generare gattini azzurri.
Speriamo bene e che non ci sia un altra crisi stile 2008, i segnali non sono positivi.
Will data centers crash the economy?
Bubble Trouble: An AI bubble threatens Silicon Valley, and all of us. Silicon Valley Is All In on AI.
Il botto sarà fragoroso...
Con singoli utenti intendo ogni singolo utilizzatore di PC/Smartphone e altro dispositivo dove ha senso avere IA.
Se mi dicono 1€ a persona (ovviamente si intende di media), potrei anche crederci, se invece si aspettano che mediamente tutti pagheremo tipo 500€ anno per l'IA, possono stare freschi.
Ormai è da un po' che c'è l'IA, ma killer application ancora non esistono. Per generare foto e video/fare riassunti/automatizzare gestione mail appuntamenti e cose simili, dubito che molte persone saranno disposte a spendere.
Ad oggi non vedo nessuna ragione per cui non debba scoppiare clamorosamente questa bolla. Certo qualche applicazione utile per l'IA rimarrà, ma temo che il grosso presto o tardi finirà nel dimenticatoio, o resterà un utilizzo di nicchia.
Questa corsa allo sviluppo di nuovi modelli vista da fuori è proprio un non-sense. E' solo una forma di FOMO perché se hai investito 100 miliardi e poi ti fermi senza aver trovato un servizio utile, praticamente hai perso tutto (come abbiamo visto con le entrate praticamente azzerate), mentre se il tuo concorrente investe 110 miliardi e trova l'uovo di colombo poi finisci per essere ininfluente nel mercato.
Allora io investo 110 miliardi e rilancio di 10, che così ho una possibilità di arrivare prima degli altri. E l'altro che fa? 120 miliardi? No, 150 + 20 così arrivo ancora prima. Il terzo guarda e dice "ma che io sono il più fesso della compa?" e butta 200 miliardi.
Poi arriva quello dell'asso piglia tutto e investe 500 miliardi, e via, in un gioco di inseguimento senza regole, strategie, guida, obiettivo finale. Il problema è proprio quel "senza regole" , visto che per avere un modello funzionante hanno sacrificato quello che sono i copyright di qualsiasi cosa, fino a ieri ritenuti assolutamente come diritti inviolabili.
Logico che prima o poi a qualcuno comincerà a mancare il fiato e sarà il segno che si è arrivati oltre al finanziariamente sostenibile.
alla fin fine le IA costringono ad un'attenta supervisione che a volte vanifica i benefici (a meno di non voler fare figuracce con i clienti)
e Zucchina dice che dobbiamo investire ancora di più
Anche chi non sa cosa sia una bolla finanziaria parla a vanvera dicendo che non è una bolla.
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