Come sta andando Intel? Bene il settore datacenter, frena la domanda consumer

Cala il fatturato di Intel nel primo trimestre 2022 rispetto all'anno passato. A spingere giù i conti la minore domanda da parte del settore consumer e il distacco da Apple. Bene invece le altre divisioni, soprattutto quella legata ai datacenter. Le previsioni per il Q2 non scaldano Wall Street.
di Manolo De Agostini pubblicata il 29 Aprile 2022, alle 08:01 nel canale MercatoIntel
La prima trimestrale del 2022 di Intel è in chiaroscuro. Da una parte il fatturato, pari a 18,4 miliardi di dollari e in calo del 7% sullo scorso anno, dall'altra il miglioramento degli utili, legati da una parte alla ristrutturazione interna e dall'altra alla vendita della partecipazione in McAfee. In tutto questo troviamo un mercato consumer in netta frenata (-13%) e previsioni per il secondo trimestre che non soddisfano il mercato. Andiamo con ordine.
Intel: il fatturato scende del 7%
La casa di Santa Clara ha chiuso il primo trimestre fiscale 2022 (Q1 2022) con un fatturato di 18,4 miliardi di dollari, in calo del 7% sui 19,7 miliardi del Q1 2021 ma di pochissimo sopra le previsioni di inizio anno (+100 milioni). Il margine lordo è sceso di 4,8 punti percentuali al 50,4% mentre gli investimenti (ricerca e sviluppo / acquisizioni e fusioni) sono saliti a 6,1 miliardi (+23%). L'utile netto è aumentato del 141% a 8,1 miliardi di dollari per effetto del disimpegno da McAfee, mentre quello operativo ha toccato 4,3 miliardi salendo del 16% a causa anche delle misure di ristrutturazione interne operate nei mesi precedenti che hanno portato efficienze diffuse in tutta l'azienda.
L'utile per azione si è attestato a 1,98 dollari (+141%), mentre il margine operativo ha toccato il 23,7% scendendo di 4,9 punti percentuali. Nel primo trimestre Intel ha generato un flusso di cassa di 5,9 miliardi di dollari e pagato dividendi per 1,5 miliardi di dollari.
Frena la domanda consumer, datacenter con il segno più
Passando all'analisi delle singole divisioni (alcune chiamate diversamente dopo la riorganizzazione interna), emerge subito lampante il calo del Client Computing Group (CCG) che si ferma a ricavi di 9,3 miliardi di dollari (-13%). Anche l'utile operativo è sceso del 34%.
Questa performance negativa si deve ai minori incassi legati al business di Apple (che, come noto, sta passando tutti i suoi PC ai SoC proprietari M1), una minore domanda da parte dei consumatori e dal settore scolastico e la gestione dell'inventario esistente da parte dei produttori OEM. Il calo dell'utile operativo è legato al passaggio al processo Intel 7 (ex 10 nm), meno profittevole al momento rispetto ai 14 nm, e agli investimenti in prodotti e processi di produzione futuri. A proposito, Intel fa sapere di aver consegnato 15 milioni di unità di CPU Alder Lake (Core di 12a generazione) mentre la prossima generazione Raptor Lake è in fase di sampling presso i partner, sia per quanto riguarda l'ambito desktop che quello notebook.
Andando a spulciare la trimestrale, vediamo come i ricavi dal settore desktop siano pressoché stabili (in calo a 2,64 miliardi contro i 2,77 dell'anno scorso), mentre in ambito notebook vi è stata una contrazione di 1 miliardo (da 6,95 a 5,95 miliardi) a cui si aggiungono adiacenze (indicate semplicemente come "Other") in contrazione di 300 milioni a 694 milioni.
Bene invece il Datacenter and AI Group (DCAI) con un +22% a 6 miliardi di dollari, così come il Network and Edge Group (NEX) con un +23% a 2,2 miliardi di dollari. Per quanto riguarda il DCAI, l'utile operativo è sceso dell'1% a causa del passaggio ai 10 nm e gli investimenti sui prodotti futuri, mentre il fatturato è aumentato a causa della domanda in aumento di CPU Xeon da parte di clienti hyperscale e aziendali. Intel ha iniziato a consegnare alcune prime SKU di CPU Sapphire Rapids (i futuri Xeon) ad alcuni clienti selezionati.
Il NEX, invece, vede migliorare anche l'utile operativo del 51%. In particolare questa divisione ha fatto segnare il suo trimestre record in termini di ricavi sulla spinta di una forte domanda di prodotti di rete da parte del settore cloud nel cosiddetto "post-COVID".
La nuova divisione Accelerated Computing Systems and Graphics Group (AXG) compare per la prima volta nella trimestrale di Intel mettendo a segno un +21% a 219 milioni di dollari, a fronte di una perdita operativa di 176 milioni legati agli investimenti. In questa divisione confluiscono le nuove GPU dedicate Arc e altri acceleratori, come quelli per la blockchain: Intel si aspetta che questa divisione raggiunga ricavi per oltre 1 miliardo di dollari entro l'anno.
Mobileye, l'azienda che opera nel settore automotive, cresce del 5% a 394 milioni di dollari. Infine, la divisione Intel Foundry Services (IFS) che si occupa di progettare e produrre chip per conto terzi raggiunge ricavi per 283 milioni, in aumento del 175% per la maggiore domanda dall'automotive e le prime consegne di soluzioni ad Amazon e Cisco. Una perdita operativa di 31 milioni chiude il quadro e si deve agli investimenti necessari per rispondere alle necessità produttive dei clienti terzi. Attualmente l'azienda ha 30 chip di diversi clienti in fase di test e sviluppo su processo Intel 16 nelle proprie Fab.
Le previsioni per Q2 2022 e l'anno intero
Quanto al cosiddetto "outlook", Intel si aspetta un fatturato di circa 18 miliardi di dollari nel secondo trimestre, con un margine lordo del 48% (51% non GAAP). Sull'intero anno Intel prevede ricavi per 76 miliardi di dollari con un margine lordo del 49% (52% non GAAP).
Intel, le CPU in arrivo nei prossimi anni su desktop, notebook e server. Il punto
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLe ultime CPU di fascia alta, inoltre, per tenere il passo con AMD hanno consumi stratosferici e l'efficienza energetica sembra essere sempre più una chimera con Intel...
Senza contare le decine di milioni in meno di processori che in passato erano venduti a Apple.
Se amd è anche essa in calo sulle vendite del mercato consumer significa che c'è una contrazione, se invece sta aumentando le vendite a discapito di intel vuol dire che la gente non vuole intel.
Idem per il settore datacenter, anche se credo che su quest'ultimo siano entrambe in crescita.
Il mercato consumer sarà in calo ovunque quest'anno
Sicuramente i prezzi alti e la mancanza di reperibilità potrebbero essere un freno in uno scenario di crisi globale.
Tuttavia quello che percepisco io è che Intel nel mercato consumer sta soffrendo l’uscita di Apple dai suoi clienti e dall’altro sta mostrando il fianco a una AMD sempre più consistente.
Piccole crepe in un dominio del mercato che era impensabile qualche anno fa potesse subire rallentamenti.
Poi nei mercati che contano continuano a far soldi per cui al momento vivono sonni tranquilli.
Tuttavia qualche avvertimento sta arrivando, meglio si diano una sveglia in fretta.
Detto questo, Intel è un una bella fase critica. I margini sono in costante diminuzione e se queste perdite non diventeranno reali investimenti per il futuro capaci di rilanciare l'azienda come una fionda, direi che tra un po' vedremo il megacolosso sforbiciare pesantemente per dimagrire.
Non credo che il problema sia la concorrenza di AMD.
La trimestrale mostra che il mercato desktop è stabile mentre a perdere è quello mobile, che evidentemente è stato molto inflazionato nel periodo COVID e lock-down vari.
Già nella scorsa trimestrale erano arrivati segnali di crisi del mercato mobile con una diminuzione considerevole delle vendite dei chromebook e le aziende hanno già fatto spesa durante i lock-down come detto, quindi per un po' il mercato se ne starà lì buono buono.
Considerando che AMD ancora fornisce la serie 4xxx e 5xxx a nuovi design mentre la serie 6xxx nessuno ancora l'ha vista, non credo che il problema sia la qualità dei prodotti in casa Intel che non riescono a tenere testa a quelli AMD in qualità o in quantità, ma a una più generale contrazione del mercato che non potrà che peggiorare nei prossimi mesi con il conflitto in corso che non rende sereni nessuno.
Detto questo, Intel è un una bella fase critica. I margini sono in costante diminuzione e se queste perdite non diventeranno reali investimenti per il futuro capaci di rilanciare l'azienda come una fionda, direi che tra un po' vedremo il megacolosso sforbiciare pesantemente per dimagrire.
Questi sono i dati della earnings call, ci sono le date ufficiali degli per gli investor day, AMD pubblicherà i dati il 3 maggio non nasconde nulla. Gli analisti dicono che batterà le aspettative (sia rispetto al precedente anno e attese)
Sì lo fa, perché nei dati aggregati mette costi e margini di EPYC insieme ai chip delle console, due robe agli estremi opposti tra quantità di produzione e margine applicato, quindi quando varia qualcosa può raccontare quello che vuole ma nessuno può sapere esattamente quanto è variato il mercato server di AMD negli ultimi anni, per esempio, se non per misure indirette, non direttamente dai suoi conti.
Con Intel non devi cercare le presunte spedizioni tracciate da aziende terze che poi fanno le statistiche. Ce li hai già tutti nei suoi conti.
Ai tempi delle GPU serie 3xxx fino a 6xxx AMD aveva la divisione GPU separata da quella CPU e si sapeva esattamente quanto le costava (in perdita costante) mantenere tale divisione e capire come stava comportandosi in riferimento ai costi (quanti wafer stava comprando e quando R&D stava investendo, quindi quanto margine applicava), oggi invece non si sa nulla di tale divisione che poi è stata inglobata a quella delle CPU e che fino ad oggi ha nascosto tutte le eventuali perdite
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