ARM, il primo giorno a Wall Street: +25%, un boom che guarda al futuro

Il primo giorno di ARM al NASDAQ si è chiuso con un balzo dell'azione di quasi il 25% a 63,59 dollari, dopo il prezzo della IPO fissato a 51 dollari. La società britannica ha portato quindi la sua FDV (fully diluted market cap) a quasi 68 miliardi di dollari.

Per ora il mercato della azioni ARM è limitato: SoftBank ne possiede il 90%, quindi sul listino è rimasto il 10%. Un pacchetto di azioni del valore di 735 milioni di dollari è stato acquistato da un gruppo di investitori strategici tra cui troviamo Apple, Google, NVIDIA, Samsung, AMD, Intel, Cadence, Synopsis, Samsung e TSMC.

Il boom dell'azione è soprattutto un "atto di fede" sulla crescita a lungo termine della società, i cui chip sono in tutti gli smartphone e tablet, ma stanno trovando sempre più spazio anche nei settori automotive e datacenter, senza contare l'IoT.

ARM ritiene che la sua tecnologia "sarà centrale" nella transizione verso l'intelligenza artificiale. "Abbiamo registrato una crescita significativa nel datacenter cloud e nel settore automobilistico”, ha dichiarato il CEO di ARM Rene Haas alla CNBC. "E poi l'intelligenza artificiale funziona su ARM. Oggi è difficile trovare un dispositivo AI che non sia basato su ARM".

ARM è definita la "Svizzera dei semiconduttori" perché progetta architetture che poi concede in licenza ad altre società, per usarle "così come sono" oppure personalizzarle per i loro scopi. ARM incamera profitti da quelle di licenze, e tra i clienti conta praticamente tutte le società più importanti al mondo, da Apple ad Amazon, da Google a NVIDIA.

Per il futuro ARM conta di modificare il suo modus operandi. La società non progetterà solo architetture (core), ma creerà veri e propri chip di riferimento "fatti e finiti" per permettere alle società senza competenze specifiche di creare il proprio processore in poco tempo e più rapidamente. Fondamentalmente ARM produrrà i propri chip ma non li venderà direttamente come fanno invece Intel e AMD.

"Ci aspettiamo che il costo e la complessità della progettazione dei chip continueranno ad aumentare e che saremo in grado di contribuire con una percentuale maggiore della tecnologia inclusa in ciascun chip, con il risultato che le nostre royalty costituiranno una percentuale maggiore del valore totale di ciascun chip", si legge in un passaggio del prospetto presentato al mondo degli investitori. ARM ritiene che le sue architetture potranno aggredire un mercato totale del valore di 250 miliardi entro il 2025.