Arm ha denunciato Qualcomm per violazione degli accordi di licenza. Il problema? NUVIA

Arm ha intentato una causa contro Qualcomm e NUVIA per violazione degli accordi di licenza e del marchio. Il progettista britannico di architetture chiede di distruggere il progetto del core Phoenix di NUVIA e vuole un equo compenso per l'uso del suo marchio.
di Manolo De Agostini pubblicata il 01 Settembre 2022, alle 07:41 nel canale MercatoQualcommNUVIAARMSnapdragon
Arm ha denunciato Qualcomm e NUVIA in Delaware accusandole di violazione delle licenze necessarie per progettare architetture e microprocessori Arm. Al centro della disputa anche l'uso del marchio della società britannica.
La situazione è complessa, proviamo a mettere ordine. NUVIA è la startup fondata da ex di Apple e Google acquisita da Qualcomm nel 2021, una realtà che inizialmente era impegnata nel solo sviluppo di processori custom destinati ai server ma che, con l'acquisizione, ha ampliato il raggio d'azione della sua tecnologia ad altri settori.
Arm ritiene che la licenza ottenuta da NUVIA prima dell'acquisizione non fosse più valida in seguito al passaggio di proprietà, per questo ha richiesto un'ingiunzione per imporre alla casa madre degli Snapdragon di distruggere i progetti sviluppati nell'ambito degli accordi di licenza di NUVIA, il che significa - di fatto - cancellare il core Phoenix, il gioiello della corona della startup.
Arm, infatti, reputa fosse necessaria la sua approvazione per trasferire i progetti di NUVIA a Qualcomm. Inoltre, chiede un equo compenso per l'uso del proprio marchio in alcune dichiarazioni pubbliche fatte nel corso degli ultimi mesi e associate ai progetti di NUVIA. È bene sottolineare, prima di proseguire, che i rapporti di licenza esistenti tra Qualcomm e Arm non sono in discussione, la causa riguarda solo la tecnologia sviluppata sotto le licenze di NUVIA.
A questo sviluppo, stando al testo della denuncia, si è arrivati dopo oltre un anno di trattative tra i rispettivi pool di avvocati per trovare la quadra. Non trovandola, Arm ha deciso di passare alle "maniere forti", dapprima interrompendo gli accordi di licenza con NUVIA dall'1 marzo 2022 e poi con questa denuncia.
Secondo la realtà britannica, però, Qualcomm e NUVIA avrebbero continuato a sviluppare i chip di nuova generazione anche in assenza di una licenza valida, nonostante un avvocato di Qualcomm avesse dichiarato che si sarebbero attenuti alla disposizione. Qualcomm, inoltre, avrebbe proseguito ad associare il marchio Arm a quello dei futuri chip sviluppati con NUVIA nelle dichiarazioni pubbliche senza averne i diritti.
Un altro elemento della vicenda di cui tenere conto è la portata delle licenze ottenute da NUVIA: sarebbero valide solo per il mercato dei datacenter, quindi qualsiasi prodotto creato o derivato da quelle licenze non si potrebbe applicare ad altri settori, come i notebook o le automobili solo per fare due esempi di business in cui opera Qualcomm.
Qualcomm, che ha acquisito NUVIA per 1,4 miliardi di dollari, pensa che Arm non abbia il diritto di interferire con le innovazioni di Qualcomm o NUVIA. "La denuncia di Arm ignora il fatto che Qualcomm ha ampi e consolidati diritti di licenza che coprono le sue CPU custom e siamo fiduciosi che tali diritti saranno affermati", ha dichiarato Ann Chaplin, General Counsel di Qualcomm.
Qualora Arm dovesse dimostrare le proprie ragioni in sede processuale, Qualcomm vedrebbe azzoppato sul nascere il tentativo di competere con gli altri produttori di chip e, soprattutto, l'ambizione di raggiungere la qualità di Apple e dei chip della serie M, un punto di riferimento per quanto riguarda i chip Arm in ambito notebook e desktop.
L'obiettivo di Qualcomm è quello di portare sul mercato i primi notebook Windows con processori sviluppati insieme agli ingegneri di NUVIA nel corso del 2023.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoRisolveranno la cosa tramite avvocati, ma non si tratta di licenze da revocare, semmai di licenze che Qualcomm pensava di avere con l'acquisizione di Nuvia che invece ARM Ltd. non considera trasferibili/cedibili a terzi.
Chiaro che risolveranno, ma ARM ha il coltello dalla parte del manico e sono convinto che Qualcomm ci abbia provato facendo la gnorri.
Quando fai un M&A da 1.4B$, durante la due diligence ti contano anche i peli lì dove non batte il sole. Sono sicuro al 110% che Qualcomm sapesse dei problemi di licenza post acquisizione, non sono scemi.
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