Arm contro Qualcomm: vendetta per il no all'acquisizione da parte di NVIDIA?

Qualcomm ha risposto alla causa mossa da Arm nei suoi confronti per l'uso della tecnologia di NUVIA, realtà acquisita per 1,4 miliardi di dollari e grazie alla quale punta a passare dai core standard di Arm a soluzioni custom per competere con Apple.
di Manolo De Agostini pubblicata il 17 Ottobre 2022, alle 08:01 nel canale MercatoARMSnapdragonNUVIAQualcomm
Qualcomm e Arm stanno incrociando le spade per la vicenda NUVIA. Dopo la denuncia di Arm contro la società statunitense per violazione degli accordi di licenza all'inizio di settembre, le due società stanno iniziando a scontrarsi in tribunale a colpi di carte bollate. Qualcomm ha depositato la sua verità in 77 pagine che sono state riassunte e analizzate da The Register.
Secondo Arm, la licenza in possesso di NUVIA prima dell'acquisizione da parte di Qualcomm non era trasferibile, ragion per cui i progetti sviluppati da NUVIA non potrebbero essere usati da Qualcomm. Arm, infatti, reputa fosse necessaria la sua approvazione per trasferire le proprietà intellettuali di NUVIA a Qualcomm, e per questo motivo ha richiesto un'ingiunzione che imponga alla casa madre degli Snapdragon di distruggerli.
Qualcomm, dal canto suo, ritiene infondate le pretese di Arm e nei documenti depositati dal suo team legale in tribunale dipinge il progettista britannico come una società avida, capricciosa e prepotente, ossessionata dall'ottenere sempre di più dalle licenze dei suoi progetti.
Qualcomm ha rigettato le accuse, sostenendo che la sua licenza Armv8 era "ampiamente sovrapposta" a quella in possesso di NUVIA, e questo le garantisce praticamente gli stessi diritti. Insomma, non capisce perché avrebbe dovuto chiedere permessi o rinegoziare gli accordi in essere.
La casa madre degli Snapdragon, secondo The Register, ipotizza che le richieste di Arm siano una sorta di "vendetta" per essersi opposta all'operazione di acquisizione da parte di NVIDIA. Come molti di voi ricorderanno, l'acquisizione di Arm da parte di NVIDIA è fallita per l'assenza delle necessarie approvazioni da parte degli enti regolatori, stallo a cui si era giunti anche per le rimostranze di concorrenti come Qualcomm, Google e non solo.
Lo snodo di tutta la vicenda, a parte le accuse di rivalsa più o meno infondate legate alla fallita acquisizione, è principalmente economico. Sebbene Qualcomm ritenga gli accordi di licenza suoi e di NUVIA "ampiamente sovrapposti", è noto che le licenze Arm sono personalizzate in base all'uso che il cliente fa delle sue proprietà intellettuali.
Prima di passare nelle mani di Qualcomm per 1,4 miliardi di dollari, NUVIA stava mettendo a punto un core Arm custom, noto come Phoenix, destinato al mercato server. Le licenze in possesso di Qualcomm, invece, sarebbero limitate ad altri settori, come quello degli smartphone. Da qui la pretesa di Arm di una rinegoziare gli accordi.
Arm ha chiesto a Qualcomm di pagare royalty più alte, impedire ai suoi dipendenti con accesso alle informazioni riservate di Arm di lavorare per tre anni su qualsiasi design correlato all'acquisizione di NUVIA, pagare una commissione per il trasferimento del progetto del core Phoenix e accettare una licenza separata soggetta a costi aggiuntivi.
Qualcomm ha definito tali richieste come "oltraggiose" aggiungendo che "Arm rivendica il diritto di controllare il trasferimento della tecnologia di NUVIA, quando l'ALA (Architectural License Agreement) di NUVIA non forniva tali diritti ad Arm".
ALA (Architectural License Agreement) e TLA (Technology License Agreement) sono i due punti cardine della vicenda, perché a detta di Qualcomm il suo passaggio a core personalizzati grazie alle tecnologia di NUVIA le farà pagare meno royalty. "Il TLA impone royalty più elevate rispetto all'ALA di Qualcomm", si legge nella risposta di Qualcomm. "Quando Qualcomm sostituirà le CPU progettate da Arm con i propri design, Qualcomm pagherà ad Arm royalty inferiori nell'ambito dell'ALA".
Il produttore degli Snapdragon ha chiesto al tribunale federale del Delaware di respingere le richieste di Arm e dichiarare la condotta di Qualcomm e NUVIA pienamente autorizzata. Arm, nel frattempo, sostiene che sta semplicemente proteggendo il suo ecosistema e i suoi partner da coloro vorrebbero eludere le regole.
"Le rivendicazioni di Arm contro Qualcomm mirano a proteggere l'ecosistema Arm e i partner che fanno affidamento sulla nostra proprietà intellettuale e sui progetti innovativi. Qualcomm ha violato i termini dell'accordo di licenza NUVIA e tuttavia continua a utilizzare la tecnologia, senza licenza", ha dichiarato Arm a The Register. "Questa è una grave violazione del nostro accordo e ignora i requisiti relativi all'assegnazione della licenza IP che sono standard negli accordi di licenza Arm. […] Riteniamo che la nostra tesi sia chiara e siamo fiduciosi che la corte sarà d'accordo".
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3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIgnoro quanto valgano tali licenze, ma Qualcomm ha cacciato ben 1,4 miliardi di dollari e sottolineo MILIARDI, e ora ARM gli dice che non può accedere ai progetti della azienda che ha regolarmente acquisito ne può sfruttarne le licenze? E allora Qualcomm cosa li ha spesi a fare 1,4 MILIARDI di dollari?
Poi ovviamente è terreno di avvocati che dovranno darsi battaglia in tribunale, ma a me sembra una vicenda paradossale.
Certo che acquisire una azienda e non poter usare le sue proprietà intellettuali i licenze da un pochetto fastidio,d'altro canto se c'era un contratto specifico,non lo so può effettivamente ignorare.
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