AnandTech è morto: storico sito hardware chiude i battenti dopo 27 anni

AnandTech, storica testata hardware statunitense, annuncia la chiusura dopo 27 anni di attività. Un addio amaro, per una realtà illustre e prestigiosa del web, ma che segnala come il giornalismo hi-tech e le dinamiche che ne permettono il funzionamento siano drasticamente cambiate.
di Manolo De Agostini pubblicata il 30 Agosto 2024, alle 15:11 nel canale MercatoChi si è appassionato al mondo dei PC e dell'hardware, principalmente agli inizi 2000, non può non conoscere AnandTech, storico sito statunitense, noto per i contenuti straordinariamente approfonditi. Purtroppo, dopo 27 anni, un'eccellenza del panorama del giornalismo hi-tech online chiude i battenti.
Nato nel 1997 dall'idea di Anand Lal Shimpi, AnandTech è stata la Bibbia delle recensioni hardware e un porto sicuro per centinaia di migliaia di persone, appassionate e non, che volevano conoscere le ultime novità hardware in modo approfondito. Siamo certi che tantissimi nostri lettori, nonostante la barriera linguistica, abbiano consultato quotidianamente Anandtech in un periodo della loro vita, sia il sito che il ricchissimo forum.
A comunicare l'addio l'attuale Editor in Chief, Ryan Smith, che da Anand Lal Shimpi - fondatore allora 15enne del sito, poi passato dall'altro lato della barricata, ovvero nelle aziende hardware come Apple - raccolse il testimone nel 2014.
Il sito è passato poi nelle mani dapprima di Purch e poi di Future, grandi editori di testate tecnologiche ma con un taglio meno impettito e più votato alla nuova tendenza del web: dall'informazione nuda e cruda alle recensioni un po' più light, per il grande pubblico e soprattutto ottimizzate per accogliere varie tipologie di affiliazione.
Ryan Smith spiega nel post di commiato che Future si è impegnata a mantenere attivo il sito e il forum, i quali rimarranno accessibili ancora per un tempo indefinito, dando modo così di accedere ai contenuti da quasi 30 anni a questa parte.
"Gli editori di AnandTech ci hanno dato un incredibile grado di libertà per fare le cose alla maniera di AnandTech, anche quando ciò significava correre grandi rischi o non seguire le ultime tendenze. Un editore più cinico e autoritario avrebbe senza dubbio trovato il modo di fare più soldi dal sito web di AnandTech, ma il contenuto risultante non sarebbe stato AnandTech. Abbiamo goduto di completa libertà editoriale fino al nostro ultimo giorno, e non è qualcosa che molti altri siti web hanno avuto il lusso di sperimentare. E per questo sono grato", scrive Smith.
E forse, ma questo è un nostro commento perfettamente discutibile, è stata proprio questa scelta - condivisibile e apprezzabile, ma anche rischiosa - a minare il futuro di AnandTech fino all'epilogo. Il mondo, che piaccia o meno, è cambiato profondamente dal 1997.
Sarebbe stato bello che a spuntarla fosse stata la linea di AnandTech, ma oggi lo scenario del giornalismo hi-tech online è complesso e difficile, in costante mutamento e influenzato dalle tendenze, anche quelle meno edificanti, e dagli algoritmi dei motori di ricerca, senza contare dinamiche di celerità e volumi di traffico che spesso non si fanno con contenuti ultra-tecnici che richiedono giorni di lavoro.
Non tenerne conto comporta dei rischi enormi ed epiloghi drammatici, come quello di AnandTech. Da appassionati e colleghi, non possiamo che dire grazie ad AnandTech per la fonte incredibile di informazioni e notizie che è stata in questi decenni, nonché un faro su come si fa questo lavoro nel modo più vero del termine. La speranza è che i colleghi che l'hanno curata fino a oggi trovino immediatamente occupazione, tra le fila di Future (che edita anche Tom's Hardware) o altrove, senza smettere di fare informazione al meglio delle loro possibilità.
55 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAh beh, allora sono in una botte di ferro(sterco)
Poi sono calati ma in generale è una grandissima perdita per il settore
Altrimenti mandi giù qualche boccone amaro, fai qualche "marchetta" e ti pieghi alle regole di questo mercato. Un po' come si fa in altri ambiti, però il giornalismo è un'altra cosa ed è difficile coniugare il tutto in modo sostenibile.
Solo che per monetizzare le strade sono sempre quelle: ADV, pubbliredazionali, NL e DEM o contenuti a pagamento per i lettori...
Sicuramente è una perdita enorme per il settore, ma immagino che altre testate si staranno fregando le mani per spartirsi la fetta di torta lasciata incustodita.
Poi sono calati ma in generale è una grandissima perdita per il settore
Il calo è iniziato da quando Ian Cutress se n'era andato qualche annetto fa.
Comunque si, grandissimo sito che faceva ottime recensioni, ma ora onestamente con tutti i loro figli su youtube che prosperano(hwunboxed, gamernexus, KitGuru ecc..) si tende a guardare sempre meno al benchmark "cartaceo" e quindi ad avere bisogno di un Anandtech o Toms vecchio stile.
Sono meno spettacolari ma più sostanziali, e con condizioni di test verificate.
Li ho seguiti fin dalla loro fondazione, ma dopo l'uscita di Anand prima e Ian poi, il livello era sì calato, ma sono comunque più di una spanna su molti cosiddetti recensori.
È un bene che il loro enorme database di recensioni, resti online.
Sono meno spettacolari ma più sostanziali, e con condizioni di test verificate.
Li ho seguiti fin dalla loro fondazione, ma dopo l'uscita di Anand prima e Ian poi, il livello era sì calato, ma sono comunque più di una spanna su molti cosiddetti recensori.
È un bene che il loro enorme database di recensioni, resti online.
Ah per quello puoi stare tranquillo !
https://web.archive.org/web/20240000000000*/anandtech.com"]Il mitico "Web Archive" assimila tutto e in tutte le sue forme ![/URL]
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