USA, stop alle deroghe per Intel, Samsung e SK hynix: a rischio le fab in Cina

USA, stop alle deroghe per Intel, Samsung e SK hynix: a rischio le fab in Cina

Gli Stati Uniti hanno revocato le deroghe che permettevano a Intel, Samsung e SK hynix di utilizzare tecnologie americane nei loro impianti cinesi. Le aziende hanno 120 giorni per ottenere licenze, senza garanzie di approvazione. La decisione mette a rischio la produzione di memoria in Cina e alimenta tensioni geopolitiche.

di pubblicata il , alle 10:11 nel canale Memorie
SK hynixIntelSamsung
 

La decisione dell'amministrazione Trump di revocare le deroghe che consentivano a Intel, Samsung e SK hynix di usare tecnologie statunitensi nei loro impianti in Cina introduce un nuovo livello di incertezza nella catena globale dei semiconduttori.

Secondo quanto pubblicato sul registro federale degli Stati Uniti, le autorizzazioni straordinarie termineranno entro 120 giorni, al termine dei quali le aziende dovranno ottenere licenze specifiche per poter continuare a spedire macchinari e parti di ricambio verso le fabbriche cinesi. L'eventuale rilascio delle licenze rimane subordinato alla discrezionalità del governo USA, senza garanzie di approvazione.

L'impatto più significativo riguarda Samsung e SK hynix, entrambe fortemente dipendenti dalla produzione di memoria in Cina. Nei loro stabilimenti locali vengono realizzate fette importanti di DRAM e 3D NAND, fondamentali per mantenere competitività e capacità produttiva sui nodi più avanzati.

Senza la possibilità di ricevere macchinari e componenti americani, le fab cinesi rischiano di restare indietro rispetto agli impianti in Corea del Sud, perdendo progressivamente attrattiva strategica. A ciò si aggiunge la difficoltà, nel lungo periodo, di mantenere le linee produttive operative senza un flusso costante di pezzi di ricambio e aggiornamenti tecnologici.

Intel, che aveva già abbandonato il business della memoria NAND e SSD cedendo la fab di Dalian a Solidigm (controllata da SK hynix), mantiene comunque strutture in Cina: impianti di assemblaggio e test a Chengdu, oltre a laboratori di ricerca che necessitano di strumenti avanzati di origine statunitense. Anche per l'azienda americana, dunque, la revoca delle deroghe introduce complessità operative.

La mossa del governo statunitense si inserisce nel contesto delle restrizioni introdotte nell'ottobre 2022, volte a limitare l'accesso cinese a tecnologie critiche come macchinari per la produzione di logiche sotto i 16 nm, DRAM sotto i 18 nm e NAND oltre le 128 layer. Per mitigare l'impatto immediato su player globali, erano state concesse deroghe temporanee, ora rimosse.

È interessante notare che aziende come Micron e TSMC continuano a operare in Cina con impianti di rilievo, senza che le loro deroghe siano state revocate. All'opposto, i produttori locali CXMT, SMIC e YMTC, già inclusi nella Entity List del Dipartimento del Commercio, non hanno mai avuto accesso alle licenze e difficilmente potranno ottenerle.

La revoca delle autorizzazioni non ferma immediatamente la produzione, ma accentua la pressione sulle aziende, costringendole a pianificare scenari di emergenza. A livello geopolitico, la dipendenza da decisioni politiche statunitensi rende Samsung e SK hynix più esposte alle negoziazioni in corso, mentre a livello industriale potrebbe accelerare una riallocazione delle attività produttive al di fuori della Cina, con conseguenze dirette sull'equilibrio del mercato globale della memoria.

1 Commenti
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Max Power01 Settembre 2025, 12:23 #1
Le tecnologie devono essere riportate in occidente.
Punto e basta.

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