Samsung, blackout di 1 minuto ferma le linee di produzione di DRAM e NAND

L'incidente nel pomeriggio del 31 dicembre. La società sta ancora valutando le perdite, mentre la piena ripresa delle operazioni è attesa nei prossimi giorni
di Andrea Bai pubblicata il 02 Gennaio 2020, alle 11:21 nel canale MemorieSamsung
Samsung Electronics si è trovata nei giorni scorsi a dover arrestare una parte della produzione di semiconduttori presso il complesso di Hwaseong, in Corea del Sud, per via di un blackout della durata di un minuto verificatosi nel pomeriggio di martedì 31 dicembre.
Alcune linee produttive dedicate alla realizzazione di chip per memorie DRAM e NAND sono state sospese dopo che l'energia elettrica si è interrotta a causa di un problema con un cavo di trasmissione regionale. La piena ripresa delle attività è prevista nel giro di un paio di giorni.
La società sta ora ispezionando le linee produttive, e sta valutando le perdite. L'esatto ammontare del danno non è stato ancora reso pubblico, ma l'incidente potrebbe aver facilmente causato perdite per un valore di qualche milione di dollari. Tuttavia pare che non si siano verificati danni sostanziali ai macchinari di produzione. A titolo di confronto ricordiamo che un blackout della durata di mezz'ora avvenuto nel 2018 nello stabilimendo di Pyeongtaek ha casusato una perdita del valore di circa 50 miliardi di won, pari a oltre 43 milioni di dollari.
L'incidente dei giorni scorsi potrebbe avere qualche ripercussione sulle scorte, comunque particolarmente ampie, dei chip di memoria Samsung.
24 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCome far aumentare i prezzi...
quando i prezzo calano "troppo"... puntuale come le tasse arriva la carta imprevisti a risolvere la situazione.E ti pareva...
Che non c'era "l'incidente" per aumentare i prezzi ??L'effetto già si vede, su Amazon è aumentato praticamente tutto il comparto IT ...
Sarebbe stato meglio il solito alluvione o terremoto...
ni
senza un gruppo di continuità del tipo no-break, a fare da tampone,
il solo gruppo elettrogeno in quei casi non basta
ci mette troppo ad avviarsi
(per quelle produzioni dove, anche per un secondo, s'interrompe la produzione
e la si perde)
L'effetto già si vede, su Amazon è aumentato praticamente tutto il comparto IT ...
Sono forse un po' ingenuo.. ma sta roba la produce solo Samsung? Tanto da determinare una impennata del prezzo di mercato solo con un intoppo minimo come questo?
Mi pare eccessivo. Fosse un evento catastrofico che sfascia la fabbrica ed i dintorni, anche della concorrenza, capirei.
Esiste pure una concorrenza che se si ferma Samsung vende di più i suoi prodotti no?
Mi pare eccessivo. Fosse un evento catastrofico che sfascia la fabbrica ed i dintorni, anche della concorrenza, capirei.
Esiste pure una concorrenza che se si ferma Samsung vende di più i suoi prodotti no?
nessuno regala nulla, la domanda non cala. se l'offerta diminuisce i prezzi aumentano.
ridicolo che non abbiano una roba tipo powerwall attaccato dato che perdono milioni di dollaro al minuto.
Ricordo che a luglio, quando ci fu questa notizia Samsung, blackout di 1 minuto ferma le linee di produzione di DRAM e NAND avevo fatto un'obbiezione simile che aprii un dibattito sulla questione.
In particolare credo che le risposte più interessanti siano giunte dall'utente Zerbit e mi viene da pensare che probabilmente tali considerazioni siano valide anche qui:
Le FAB di Toshiba e WD andate in blackout non consumano qualche MW come qualcuno scrive (qualche MW lo consuma la fabbrichetta dietro casa). Non ho i dati esatti, ma si parla di circa 60MW per ogni FAB, cioè qualcosa come 600MW per l'intero gruppo di impianto. Di preciso non ho il dato, magari erano 400MW, magari 1GW, in ogni caso prendete per buono l'ordine di grandezza dei centinaia di megawatt.
Una centrale termoelettrica a carbone media, produce qualcosa come 400MW, tanto avere un paragone con quell'ordine di grandezza.
Chi parla di gruppo elettrogeno dovrebbe quindi considerare che questo dovrebbe essere grosso più di una tipica centrale termoelettrica, altro che generatore diesel.
Per avere quindi un backup, questi impianti sono connessi direttamente "in grid", ossia ci sono più elettrodotti indipendenti a fornire elettricità provenienti da diverse centrali elettriche e l'impianto è parte attiva della griglia di distribuzione elettrica nazionale.
Ora, se una centrale elettrica viene spenta per manutenzione o guasto, se cade un elettrodotto o "vi fanno i lavori in strada", non c'è problema perchè basta prelevare corrente da altri punti della griglia, ma se va in blackout l'intera regione (cioè avviene un distacco a catena incontrollato di tutti i nodi della griglia) il blackout è geograficamente generale e colpisce anche gli stabilimenti come questo che hanno una alimentazione rindondata a livello nazionale.
Spero di aver chiarito un po' le idee.
Aggiungo per completezza che in Giappone questi problemi sono oramai all'ordine del giorno, dopo Fukushima sono state spenti oltre 30 reattori nucleari (da 42 ne sono rimasti accesi 9) e la produzione energetica è insufficiente, i distacchi sono frequenti (ma pianificati). Infatti anche da noi, le industrie hanno contratti che possono prevedere o meno il distacco programmato. In caso di produzione insufficiente, per evitare un blackout, si stacca la corrente a stabilimenti "a rotazione" con contratto che lo preveda il distacco programmato così da non mandare in sottotensione l'intera rete.. se pur staccando tutte le industrie con contratti distaccabili non c'è ancora abbastanza corrente, si staccano le abitazioni, gli uffici.. se non si riesce a distaccare abbastanza in fretta ed a sufficienza cade un intero nodo della griglia, e questo può aggravare la situazioni ai nodi ad esso connessi e creare un effetto domino. In Giappone credo sia accaduto proprio questo.
La sfiducia di cui si parla quindi non è rivolta a Toshiba, ma al sistema energetico giapponese che non riesce più a garantire alle proprie industrie (pur con alimentazioni rindondate nazionali) energia priva di interruzioni, quindi gli investitori esteri, dovendo decidere dove mettere i propri soldi, potrebbero preferire rivolgere l'attenzione verso altre nazioni.
Comunque alla fine non mi pare ci fu un'impennata dei prezzi delle nand flash, e spero che anche questo incidente venga ammortizzato senza grosse ripercussioni sul mercato.
esatto loro per aumentare i prezzi si creano un danno in casa. Sono dei geni a tuo parere?
Sarebbe stato meglio il solito alluvione o terremoto...
perché poco credibili ? è la causa piu comunque e frequente in tutto il mondo ogni giorno mentre un terremoto o alluvione son eventi sporadici non giornalieri
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