Memorie DRAM, il fatturato crolla del 30% nell'ultimo trimestre: i produttori tagliano la produzione
Gli analisti di TrendForce rilevano come nel Q3 2022 il mercato delle memorie DRAM abbia subito una forte battuta d'arresto sulla scia dei minori acquisti da parte di consumatori e aziende, oltre all'inventario esistente da smaltire. Con il crollo dei fatturati, i produttori sono pronti a misure drastiche per contenere il calo dei listini.
di Manolo De Agostini pubblicata il 19 Novembre 2022, alle 10:11 nel canale MemorieMicronSamsungSK hynixDDR5DDR4LPDDR5XGDDR6
La domanda di computer ed elettronica di consumo in generale si è affievolita dopo l'impennata degli anni passati e per questo motivo anche il comparto delle memorie, storicamente ciclico, sta entrando in sofferenza. Secondo quanto riportato dagli analisti di TrendForce, il Q3 2022 del settore DRAM ha fatto registrare un calo delle vendite di quasi il 30% rispetto al trimestre precedente.
I ricavi del settore si sono fermati a 18,18 miliardi di dollari, una contrazione del 28,9% rispetto ai 25,59 miliardi di dollari del Q2 2022 in conseguenza di una riduzione importante sia dei prezzi a contratto che di quelli spot. Calo della domanda di prodotti e necessità dei produttori di elettronica di riallenare l'inventario hanno inciso sull'andamento delle società del settore.

Samsung rimane il produttore numero uno di DRAM in termini di fatturato, anche se la realtà sudcoreana ha registrato un calo delle vendite del 33,5% che ha portato la sua quota di mercato a contrarsi dal 43,5% del Q2 al 40,7% del Q3 2022.
SK hynix ha perso il 25,2%, meno di Samsung, e questo ha portato la sua quota di mercato a salire al 28,8%. Stesso andamento per Micron, che con una riduzione delle vendite del 23,3% ha visto salire la propria quota dal 24,5% al 26,4%. Le società più piccole del settore come Nanya, Winbond e PSMC hanno sperimentato cali più marcati e hanno perso ulteriore mercato.
Per stabilizzare i prezzi (e limitare il calo degli introiti), le società del settore sono pronte a mettere in campo una serie di misure che vanno dalla riduzione della produzione di memoria e dell'espansione produttiva fino al rallentamento nel passaggio a nuove tecnologie produttive.
Micron, in una nota, ha confermato che per "rispondere alle condizioni di mercato" ridurrà la produzione di memoria DRAM e NAND di circa il 20% rispetto all'ultimo trimestre. "Queste riduzioni coinvolgeranno tutti i processi tecnologici in cui Micron ha una produzione significativa. Micron sta anche lavorando per ulteriori tagli della spesa in conto capitale". Per il 2023 la società statunitense prevede che la sua crescita su base annua in termini di bit offerti al mercato "sarà negativa per quanto riguarda la DRAM" e nell'intervallo di una cifra percentuale per quanto concerne la NAND.
"Micron sta adottando misure coraggiose e aggressive per ridurre la crescita dell'offerta di bit e limitare le dimensioni del nostro inventario. Continueremo a monitorare le condizioni del settore e apporteremo ulteriori modifiche, se necessario", ha dichiarato Sanjay Mehrotra, presidente e CEO di Micron.
Le misure della società arrivano a poche settimane dall'annuncio di un investimento da 100 miliardi di dollari per costruire e avviare una megafab nello stato di New York che richiederà più di 20 anni per essere completata.










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15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoGià, non hanno capito che il prezzo non va, vogliono tutti essere milionari col culo degl'altri
...ma la fantasia per trovare scuse non finisce mai
tanto ormai si è capito che i produttori hanno tutti la sindrome della mela
Alluvione o urgano ?
Già usate. Ci vogliono idee nuove
Direi missili sulle fabbriche.
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