AI Forum Live: qual è la via dell'Europa per l'intelligenza artificiale?

AI Forum Live: qual è la via dell'Europa per l'intelligenza artificiale?

Quanto è importante l'IA per le imprese italiane e quali sono gli investimenti messi in atto? In che ambiti? Queste le domande a cui si è data risposta durante l'AI Forum 2021, l'evento annuale di AIxIA

di pubblicata il , alle 11:41 nel canale Innovazione
intelligenza artificiale
 

L'intelligenza artificiale è una tecnologia dirompente, che in brevissimo tempo ha rivoluzionato praticamente ogni settore: medicina, industria, sicurezza, estrazione mineraria, progettazione, estendendosi anche alla gestione del supporto ai clienti e ai processi aziendali in genere. Come tutte le tecnologie che stravolgono, ci sono luci e ombre e se da un lato i benefici sono evidenti a tutti, bisogna considerare anche i potenziali aspetti negativi, per esempio quelli legati alla privacy nel caso la computer vision (che è una forma di IA) venga applicata alla videosorveglianza. Durante l'AI Forum si è fatto il punto della situazione coi principali esperti del settore. 

Chi è l'associazione italiana per l'Intelligenza artificiale?

AIxIA, l'Associazione Italiana per l'intelligenza artificiale è nata nel 1988 ed è composta da più di 1.100 membri, di cui 600 accademici e i restanti operatori nel mondo dell'industria. Annualmente organizza un convegno dedicato anche al pubblico generalista, studenti inclusi, mirato a diffondere la conoscenza sul tema. Secondo il presidente Piero Poccianti, “Viviamo un momento particolarmente complicato per l'umanità. L'epoca attuale è contraddistinta dall'impatto che 7,5 miliardi di persone stanno generando sul pianeta, con il rischio di modificare l'ecosistema e renderlo inadatto alla nostra sopravvivenza. Abbiamo bisogno di ripensare il nostro modello di sviluppo insieme a quello socio economico. L'Europa ha la responsabilità di portare avanti idee innovative e strategie che consentano di individuare nuove strade verso il futuro dell'umanità e del pianeta. A nostro avviso l'Intelligenza Artificiale, se diretta verso obiettivi corretti, può costituire uno strumento prezioso per aiutarci a compiere questa trasformazione”.

Pierre Philippe Mathieu, Head of the Φ-lab Explore Office, Earth Observation Future Systems Department dell’ESA/ESRIN, ha spiegato come l'IA viene concretamente usata per l'osservazione della terra dallo spazio. Mathieu lavora al laboratorio dell'ESA, a Frascati, e ha spiegato come questo sia un periodo particolarmente interessante per l'IA: "la potenza dell'IA è la capacità di creare software in modo automatico. Diamo dei dati alla macchina, che poi scrive il software per risolvere i problemi". L'obiettivo di questi software? Gestire al meglio il pianeta dal punto di vista della sostenibilità ambientale. 

ESA

L'ESA si occupa di analizzare il pianeta dallo spazio così da comprenderne lo stato di salute. Le informazioni raccolte dall'ESA sono poi inviate ai regolatori che prenderanno le decisioni politiche sul tema.

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L'ESA li raccoglie tramite varie strumenti: satelliti, telescopi, droni, IoT che, insieme, collezionano circa 15/20 petabyte di informazioni (immagini, per lo più) all'anno. L'IA è la tecnologia più adatta per scandagliare tutte queste informazioni tramite il deep learning ed estrarne il valore, andando a segnalare situazioni critiche, come può essere un incendio, lo stato di disboscamento delle foreste, l'inquinamento in specifiche aree. Praticamente "un digital twin del pianeta", sottolinea Mathieu.

L'industria italiana e l'IA: a che punto siamo?

All'evento è intervenuto anche Nicola Gatti, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence e Docente del Politecnico di Milano, che ha portato i dati più aggiornati. In Italia, il mercato dell'IA valeva 260 milioni di euro e nel 2019 e già nel 2020 c'è stata una crescita del 15%, che lo ha portato a superare la soglia dei 300 milioni. Gatti spiega come alcune statistiche differiscono da quelle portate dall'Osservatorio, e il motivo è che queste ultime includono anche tecnologie che non sempre fanno parte dell'IA in senso stretto, come per esempio i big data. 

Ma come sono utilizzati questi investimenti? Secondo l'analisi del PoliMì, l'hardware ha una parte marginale e quasi tutta la spesa è concentrata su software e servizi. Andando ad analizzare gli ambiti di applicazione, ci sono la computer vision, chatbot/assistenti virtuali e Intelligent Robotic Process Automation che occupano circa 1/3 della spesa nel loro complesso. Un 18% viene investito su sistemi che offrono suggerimenti di business, mentre un altro 18% è dedicato al Natural Language Processing. La fetta più grande, 33%, è rappresentata da soluzioni per l'intelligent data processing.

iaforum

"La crisi sanitaria non ha rallentato l'innovazione e la crescita del mercato dell'Artificial Intelligence ma ha focalizzato gli sforzi su alcune classi di applicazioni, accelerando ad esempio il Forecasting (stima della domanda), l'Anomaly Detection (individuazione di frodi online), l'Object Detection (come il riconoscimento dei DPI nelle immagini) e ancora di più di Chatbot e i Virtual Assistant. È inoltre aumentata la maturità delle imprese, con una crescita importante dei progetti pienamente operativi", spiega Gatti.

L'IA per la formazione

Un interessante spunto sulle applicazioni pratiche dell'IA è arrivato da Daniele Nardi, Professore Ordinario di Intelligenza Artificiale a La Sapienza Università di Roma e Direttore del Laboratorio Nazionale di Artificial Intelligence and Intelligent Systems del CINI. Durante una tavola rotonda, alla quale hanno partecipato anche Emanuela Girardi, Founder di Pop AI e Membro del Direttivo di AIxIA e Silvia Ronchiadin, Data Scientist Specialist presso Intesa Sanpaolo Innovation Center, Nardi ha infatti spiegato che “le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale sono ancora largamente da scoprire. Da anni la mia attività di ricerca è finalizzata a realizzare una squadra di robot umanoidi autonomi che giocano a calcio nelle competizioni RoboCup. I calciatori possono stare tranquilli perché i robot sono ancora molto indietro. Tuttavia ci sono molte soluzioni in ambiti più specifici, che sono alla portata di sistemi di Intelligenza Artificiale con prestazioni tali da avere un notevole impatto per la nostra economia e per la nostra società

Un esempio concreto lo porta proprio Girardi: “L’intelligenza artificiale è già utilizzata da molte medie e grandi aziende e da diversi governi in modo efficace e sicuro. Per allargare ulteriormente il bacino diffusione e utilizzo di queste tecnologie e per raggiungere le piccole e medie imprese e i cittadini è necessario sviluppare dei piani di formazione per portare le competenze digitali avanzate ai lavoratori e insegnargli ad utilizzare in modo consapevole e sicuro queste nuove tecnologie che saranno presenti in tutti i lavori del futuro. Formare i lavoratori favorirà l’introduzione delle tecnologie di IA nelle aziende e permetterà una maggior partecipazione dei cittadini alla nuova società digitale”.

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