Ventole a stato solido, presto realtà

Due ingegneri realizzano un sistema di circolazione dell'aria basandosi sul principio di funzionamento degli ionizzatori. Presto potrebbe diventare un prodotto commerciale
di Andrea Bai pubblicata il 20 Marzo 2008, alle 12:06 nel canale Processori"Stato solido". Con questi termini, forse usati un po' impropriamente, si usa indicare dispositivi che funzionano senza parti in movimento: sotto gli occhi di tutti vi sono le recenti soluzioni di storage basati sull'impiego di chip di memoria al posto dei tradizionali piatti rotanti e testine semoventi, chiamati per l'appunto hard-disk a stato solido.
La possibilità di realizzare dispositivi senza parti in movimento è sicuramente molto interessante, in quanto permette di prevenire e contenere i tradizionali problemi legati all'usura cui fisiologicamente va incontro qualunque dispositivo meccanico, oltre a consentire anche un più o meno considerevole risparmio energetico.
Dan Schlitz e Vishal Singhal, due ingegneri che lavorano presso Thorrn Micro Technology, hanno progettato e realizzato una "ventola" a stato solido, ovvero un dispositivo in grado di generare un flusso d'aria senza alcuna parte in movimento. Il principio di fondo che sottointende al funzionamento di questo particolare dispositivo è lo stesso che sta alla base degli ionizzatori d'aria ed è quindi il medesimo che è stato impiegato nella realizzazione del notebook MSI Anion.

Il dispositivo realizzato funziona sulla base del fenomeno fisico conosciuto con il nome di effetto corona, il quale descrive il flusso di elettroni che si sviluppa da un elettrodo ad elevato potenziale elettrico immerso in un fluido, generalmente nell'aria. La differenza di potenziale ionizza il fluido circostante all'elettrodo, dando luogo alla produzione di un plasma. La differenza di potenziale è superiore ad una determinata soglia, corrispondente alla rigidità dielettrica del fluido in cui sono immersi gli elettrodi, ma comunque non tale da generare l'innesco di una scintilla o di un arco elettrico.
Di norma sono due gli elettrodi coinvolti nel processo: uno con una superficie ad elevata curvatura (come ad esempio un sottile filo di un materiale conduttore) ed uno a bassa curvatura (una placca metallica). In questo modo gli ioni fluiscono dall'elettrodo ad elevato potenziale (il cavo) verso quello a basso potenziale: lo spostamento degli ioni crea delle vere e proprie, seppur minuscole, correnti d'aria.

Il progetto si basa proprio su quanto appena descritto. Gli ingegneri di Thorrn Micro Technology ha realizzato una sorta di telaio attraversato da fili di rame molto sottili. Al di sotto dei fili di rame sono state collocate delle placchette metalliche semicilindriche. Applicando una differenza di potenziale tra i due elettrodi, in questo caso rappresentati dai fili di rame e dalle alette ricurve, si innesca l'effetto corona.
Il prototipo realizzato ha permesso così di generare una vera e propria "brezza" con una velocità di 2,4 metri al secondo, rispetto ai flussi d'aria di 0,7 - 1,7 metri al secondo generati dalle comuni ventoline meccaniche. La presenza delle alette ricurve cui abbiamo accennato poco sopra, permetterebbe inoltre di rendere questo dispositivo parte integrante di un comune radiatore di calore, come quelli che vengono normalmente utilizzati nelle attuali soluzioni di raffreddamento. Secondo le informazioni disponibili sarebbe possibile raffreddare un chip con un TDP di 25W grazie ad un dispositivo caratterizzato da un ingombro complessivo inferiore al centimetro cubo.
140 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoun sistema piu' performante,piu silenzioso meno sogetto a rotture e sopratutto estremamente meno ingombrante
speriamo che i costi siano accessibili
e sopratutto che non venga accantonata anch'essa come altre soluzioni
es. che fine hanno fatto i sistemi di raffreddamento a metallo liquido??
emhh.... ma questo vuol dire che se sbagliano a farla o prendo "una botta" o si deteriora per un qualunque motivo, c'è anche una remota possibilità che... metti che la tensione aumenti, anche per sbaglio, ad un capo...
Speriamo ne consegua un risvolto commerciale abbordabile per noi poveri umani...
speriamo che i costi siano accessibili
e sopratutto che non venga accantonata anch'essa come altrer soluzioni
es. che fine hanno fatto i sistemi di raffreddamento a metallo liquido??
Quoto tutto!
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".