Taiwan indaga sulla cinese SMIC: recluterebbe ingegneri locali in modo illegale
Taiwan sta indagando sulla cinese SMIC per presunto reclutamento illegale di ingegneri locali. L'obiettivo è quello di mettere le mani sulle tecnologie avanzate nel campo dei semiconduttori in modo da aggirare le sanzioni di Washington e rendersi totalmente indipendenti dall'Occidente.
di Manolo De Agostini pubblicata il 28 Marzo 2025, alle 09:10 nel canale ProcessoriSMIC
Le autorità di Taiwan stanno conducendo un'indagine per verificare se SMIC, il principale produttore cinese di semiconduttori, abbia illegalmente reclutato ingegneri locali per accedere alle tecnologie destinate alla produzione di semiconduttori avanzati. Secondo quanto dichiarato dall'Ufficio investigativo di Taiwan, e riportato da Bloomberg, SMIC avrebbe istituito una filiale "ombra" a Taiwan tramite una società con sede nelle Samoa per attirare i talenti locali.
Nel corso dell'inchiesta, le autorità taiwanesi hanno effettuato perquisizioni in 34 diverse località e interrogato 90 persone, nell'ambito di un'operazione su larga scala che ha coinvolto 11 aziende tecnologiche cinesi, tra cui SMIC. Taiwan impone severe restrizioni alle società cinesi, vietando loro di operare sul territorio e di assumere personale senza un'approvazione governativa formale. Tuttavia, alcune imprese aggirano queste normative, offrendo salari allettanti per sottrarre ingegneri altamente qualificati alle aziende locali. Nei mesi scorsi si è vociferato di una corte serrata da parte di Huawei ai dipendenti di TSMC.

L'interesse della Cina verso i talenti taiwanesi è giustificato dalla superiorità tecnologica nel campo dei semiconduttori, con TSMC leader mondiale della produzione per conto terzi e produttore dei chip più avanzati per le big americane, da Apple a NVIDIA, per arrivare ad AMD e persino Intel.
Il reclutamento illegale di ingegneri rappresenta dunque una delle strategie adottate da Pechino per colmare il divario tecnologico con le potenze occidentali, specialmente nel contesto delle crescenti restrizioni imposte dagli Stati Uniti sull'accesso cinese alle tecnologie all'avanguardia.
Nonostante tutti i divieti, come segnalato da Wccftech, SMIC avrebbe comunque raggiunto importanti traguardi nel settore dei semiconduttori. Dopo aver realizzato un SoC Huawei a 7 nanometri nel 2023, la fonderia cinese sarebbe sulla buona strada per completare lo sviluppo del processo a 5 nanometri entro il 2025, sebbene il costo di produzione dei wafer sia stimato fino al 50% superiore rispetto a quello di TSMC.
La mancanza di accesso ai macchinari litografici EUV e quelli DUV più avanzati costringe l'azienda cinese a fare affidamento su tecnologie DUV meno efficienti, con rese produttive che si attesterebbero a circa un terzo di quello della rivale taiwanese.
Per superare queste limitazioni, la Cina sta investendo nello sviluppo di tecnologie litografiche domestiche. SiCarrier, un produttore cinese di apparecchiature tecnologiche legato a Huawei, sta lavorando a sistemi alternativi a quelli di ASML, con l'obiettivo di avviare la produzione sperimentale di macchine EUV nel terzo trimestre di quest'anno.
A livello economico, SMIC ha registrato una crescita significativa nel 2024, con ricavi annuali pari a 8,03 miliardi di dollari e un tasso di utilizzo delle linee produttive dell'85,6%, superiore alla media del settore. Le previsioni per il 2025 indicano un'ulteriore espansione, con un ritmo di crescita più serrato rispetto a quello dei principali concorrenti.










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11 Commenti
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Di solito si tende a lavorare per chi paga di più.
A meno che non abbiano un contratto di esclusiva sugli ingegneri, come possono fermare questo travaso? Al più possono avere quello di riservatezza (relativo al divieto di portare fuori le IP).
Gli USA finanziano, la Cina produce, l'UE fallisce.
A livello di armamenti sono stati superati e adesso corrono ai ripari,in tecnologia i cinesi hanno dimostrato si saperla lunga,spesso innovando più di loro con mezzi limitati.
E comunque ci sono vecchie storie in cui in competizione per il dominio delle fonti energetiche,hanno aiutato attraverso i servizi segreti le loro industrie energetiche (idrocarburi,insomma petrolio) e di estrazione nelle gare anche contro gli alleati Europei.
Però se altri giocano sporco come giocano sporco loro,guai,solo loro possono farlo......
Altrimenti i lavoratori vanno dove una azienda li paga di più. Infatti se una azienda è in crisi ti manda una email o un sms in cui ti ringrazia del lavoro fatto e ti dice "tanti saluti". Non si vede perché una simile email non la possa scrivere il lavoratore dipendente che va a lavorare dove lo pagano di più.
In fin dei conti Taiwan e Cina parlano la stessa lingua, hanno la stessa scrittura e hanno una identica cultura e quindi è come spostarsi dal Veneto alla Emilia Romagna, non è estero.
Riesumo il thread per riportare questa notizia:
Hegseth: 'Un attacco cinese a Taiwan potrebbe essere imminente'
Hegseth: 'Un attacco cinese a Taiwan potrebbe essere imminente'
si sembrerebbe certo un attacco con antracite!
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