Prodigy, il processore universale di Tachyum ritarda ancora, ma arriva una prima commessa

Tachyum, startup statunitense / slovacca fondata e guidata dal Dr. Radoslav Danilak, ha annunciato di aver chiuso un finanziamento da 220 milioni di dollari da un investitore europeo, accompagnato da un ordine d'acquisto da 500 milioni di dollari per i futuri chip Prodigy. L'operazione, che porta a oltre 300 milioni di dollari il totale raccolto dalla società, punta a sostenere la fase finale di sviluppo del processore "universale" Prodigy, un chip pensato per gestire qualsiasi tipo di carico - generico, cloud, AI/ML.

Il nuovo capitale consentirà a Tachyum di completare il tape-out del chip, ancora non avvenuto, e di finalizzare il progetto fisico e logico prima dell'invio alla produzione presso TSMC, probabilmente con un processo a 5 nm. Le prime unità sono attese nel 2026, con spedizioni commerciali che potrebbe partire all'inizio del 2027, anno in cui la società punta anche a un'IPO.

Il Prodigy Universal Processor adotta un'architettura basata su chiplet, al cui interno vi sono 256 core personalizzati a 64 bit, in aumento rispetto ai 192 previsti in precedenza. Secondo Tachyum, il design garantirà fino a 3 volte le prestazioni dei migliori processori x86 e 6 volte quelle delle GPGPU più potenti per HPC, con un'efficienza che dovrebbe abbattere drasticamente i costi di addestramento e inferenza dei modelli di intelligenza artificiale di grandi dimensioni.

L'obiettivo è rendere economicamente accessibile l'esecuzione di LLM con trilioni di parametri, come i modelli Kimi K2, ChatGPT 4.5 e BaGauLu, che superano la scala stimata delle sinapsi del cervello umano. Il CEO e fondatore Radoslav Danilak ha dichiarato che il nuovo chip sarà in grado di gestire modelli "molti ordini di grandezza più grandi" a una frazione dei costi attuali, puntando così a democratizzare l'AI a livello globale.

Per le sue potenzialità, Tachyum è stata selezionata dall'Unione Europea per l'iniziativa IPCEI (Important Project of Common European Interest), volta a rafforzare la competitività continentale nel settore.