Processori Intel a 10 nanometri: 3 differenti architetture, ma non prima del 2017

L'evoluzione nelle tecnologie produttive dei semiconduttori Intel passerà attraverso processo produttivo a 10 nanometri, atteso non prima della seconda metà del 2017 e destinato a venir utilizzato per 3 differenti architetture
di Paolo Corsini pubblicata il 22 Gennaio 2016, alle 08:56 nel canale ProcessoriIntelCore
Intel utilizza al momento attuale tecnologia produttiva a 14 nanometri per la produzione dei propri processori destinati a sistemi server, desktop e mobile. L'utilizzo di un processo più sofisticato, caratterizzato cioè da una dimensione minima dei transistor che è più contenuta rispetto al precedente, permette di ottenere un incremento nel numero di componenti integrati in ogni chip oltre a un contenimento dei consumi a parità di numero di transistor.
E' per questo motivo che tutte le aziende produttrici di semiconduttori cercano di accelerare, per quanto loro possibile, la migrazione verso una tecnologia produttiva più sofisticata rispetto a quella in uso in quanto i benefici sono numerosi. Tutto questo ha ovviamente un costo, in termini di maggiore investimenti richiesti per adeguare le fabbriche produttive alle nuove tecnologie e più in generale agli investimenti richiesti per poter ottenere prodotti con processi produttivi sempre più sofisticati.
Come dicevamo Intel utilizza al momento tecnologia produttiva a 14 nanometri per i propri processori: questa è alla base dei core della famiglia Broadwell oltre che di quelli Skylake, e verrà adottata dall'azienda americana anche dai processori della famiglia Kaby Lake attesi al debutto nel corso del 2016.
Sarà solo a partire dal 2017 che Intel presenterà i primi processori costruiti con tecnologia produttiva a 10 nanometri, debuttando con le soluzioni attualmente indicate con il nome in codice di Cannonlake. A seguire, stando a quanto anticipato a questo indirizzo, troveremo i processori Icelake che debutteranno nel corso del 2018 seguiti l'anno successivo da quelli Tigerlake sempre a 10 nanometri. L'evoluzione successiva, con tecnologia produttiva a 7 nanometri, è prevista non prima del 2020 ma per questa mancano al momento indicazioni sul nome in codice dei primi processori che la utilizzeranno.
E' da evidenziare come Intel sia passata ad una nuova cadenza nel debutto delle proprie architetture costruite con tecnologia produttiva più sofisticata della precedente. Se in passato l'azienda americana ha sviluppato due famiglie di processori per processo produttivo nel passaggio ai 14 nanometri tale numero è aumentato sino a tre, chiaro segnale della maggiore difficoltà nel passare ad un processo più sofisticato e della necessità di avere più tempo a disposizione per lo sviluppo e l'implementazione.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoil problema è che le persone hanno la mente corta, si dimenticano per esempio che le altre fonderie cominciano a produrre cpu con tecnologie che intel usa dal 2012 cioè 3-4 anni prima degli altri (e nemmeno tutte lo fanno o lo faranno a breve).
E' avanti in termini di R&D ma non ha lo stesso margine in termini di capacità di produrre in massa; ad ogni nuovo step ci sono problemi e costi maggiori di R&D e "messa a punto delle linee di produzione" rispetto a quello precedente.
Ed ora si è arrivati al punto che Intel non ha abbastanza roba da produrre per ammortare con le tempistiche precedenti i costi di R&D
(per questo ad esempio ha preferito rinconvertire a 14nm fab già operative ritardando il passaggio a tale step piuttosto che costruirne di nuove, aveva un surplus di capacità produttiva tale da poterlo fare senza conseguenze negative).
...sicuramente scalare la teconologia è un investimento con parecchi zeri, ma è anche vero che intel sia col fiato corto su quel fronte: i minori guadagni in termini di prestazioni portano sicuramente a minori guadagni anche nel portafogli, la longevità ora di una piattaforma tipo i7/extreme/xeon è aumentata molto imho, vedo che su macchine di 6 anni fa girano molto tranquillamente applicazioni odierne
si nota pure dalla bassa offerta di processori high-end in listino rispetto le generazioni passate, haswell praticamente saltato a piè pari e ora... saltiamo direttamente al 2017 per i 10nm... direi che la sequenza la dice lunga...
d'altronde la concorrenza a sua volta è ai ferri corti (o riescono a risorgere a livelli decenti con Zen, o IMHO, chiudono baracca e burattini) quindi che senso ha non prendersela con calma?
parli del finfet?
in realtà quello utilizzato con i 22nm era un 2.5D, molto efficace e che comunque ha portato una notevole diminuzione dei consumi molto più di quello che non è avvenuto con i 14nm.
se parli di integrazione, TSMC e Samsung sono sempre state avanti negli ultimi 5 anni con i 28 e 20nm in quanto a densità, è solo con i 14nm che hanno perso questo primato, le altre come GF, UMC ecc sono sempre state dietro a parte quando AMD assieme a GF faceva il SoI.
guarda che tutti sono a 2.5D forse ti confondi con altro visto che la forme dei transisstor è quella a prescindere della fabbrica utilizzata.
inolte le densita delel litografia sono semre state superiori a detta dei dati ufficiali che si misurano con la densita delel celle di sram per esempio, in questo intel non ha mai avuto concorrenti.
l'avevo detto tempo fa che non poteva reggere ancora per molto il tick-tock, è già con il 22nm si è visto altro che il 14nm...
Non è certo l'unica a non poter reggere: la fisica è la stessa per tutti, e infatti tutte le fonderie hanno avuto problemi negli ultimi anni.
Questo non c'entra nulla coi problemi dei nuovi processi produttivi.
Ma poi Intel non riesce a soddisfare la richiesta di Skylake, e dovrebbe aprire le sue fonderie ad altri?!?
Beh, non è che gli altri se la passino meglio.
Vedi sopra: direi proprio di no. Prima deve soddisfare la domanda per i suoi prodotti.
I processi produttivi sono già in ritardo di per sé, a causa delle problematiche che vengono ormai incontrate, per cui non ha senso bloccarli.
E' bene notare che con questa nuova roadmap la legge di Moore è passata da 24 a 36 mesi: è un salto notevole, che non succedeva da parecchio tempo.
Vedi sopra: non ha allungato per piacere personale, ma per le difficoltà che ha incontrato. Altrimenti le sue fonderie sfornerebbero Skylake per soddisfare la richiesta di mercato, lasciando anche spazio per eventuali terzi.
Non esiste alcun freno a mano tirato, a meno che non ti riferisca alla natura, che allo scendere così tanto per la dimensione dei transistor sta mettendo parecchi ostacoli.
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