Prezzi delle cpu in calo e conseguenze di mercato: le dinamiche di Intel e AMD

La contrazione dei prezzi dei processori porta benefici ai soli acquitenti, ma nel lungo periodo non è una strategia sostenibile
di Paolo Corsini pubblicata il 19 Giugno 2007, alle 10:55 nel canale ProcessoriIntelAMD
Sin dal debutto delle cpu Inel Core 2 Duo sul mercato, avvenuto lo scorso mese di Luglio, Intel e AMD hanno dato avvio ad una aspra battaglia commerciale fatta di prezzi dei processori sempre più bassi. AMD è stata costretta ad utilizzare questa manovra per meglio proporre le proprie cpu a confronto con quelle Intel.
Quest'ultima, invece, ha utilizzato lo strumento dei prezzi per cercare di guadagnare quote di mercato, perse nel corso dei mesi precedenti a vantaggio di AMD. Sino al debutto delle soluzioni Core 2 Duo, infatti, le soluzioni Athlon 64 di AMD hanno beneficiato di un chiaro vantaggio tecnologico e commerciale sulle proposte Intel Pentium 4 e Pentium D, giungendo a guadagnare quote di mercato in tutti i settori.
Nel corso del primo trimestre 2007 Intel è stata capace di conquistare l'80,2% del mercato dei processori a livello mondiale, con una crescita del 4,5% rispetto al 75,7% registrato nel corso del quarto trimestre 2006. Tale risultato è stato indubbiamente ottenuto grazie alle qualità delle cpu Core 2 Duo, ma anche per merito delle forti riduzioni di prezzo.
La conseguenza diretta è stata una forte contrazione del margine operativo di Intel, passato dal 19,2% del quarto trimestre 2006 al 18,9% del primo trimestre 2007. A titolo di riferimento i margini operativi medi registrati da Intel in precedenza oscillavano tra il 30% e il 40%.
La situazione è ovviamente più grave per AMD, che sta registrando una contrazione delle proprie quote di mercato seguita da prezzi che devono essere sempre più bassi così da poter rappresentare una valida alternativa alle soluzioni Intel concorrenti. Il quadro è quindi di notevole difficoltà per il produttore americano, reduce dai costi legati all'acquisizione della canadese ATI avvenuta lo scorso autunno e dalla necessità di attendere il debutto delle nuove generazioni di processore, nome in codice Barcelona, per cercare di porre maggiore pressione competitiva su Intel.
Nel complesso le riduzioni di prezzo dei processori giovano ai soli acquirenti finali, in grado di mettere le mani su cpu sempre più potenti a prezzi che un tempo potevano essere considerati da saldo. Per Intel, e soprattutto per AMD, dinamiche di prezzo così aggressive hanno solo impatti negativi in termini di risultati finanziari, pur potendo portare nel breve periodo a incrementi anche consistenti della quota di mercato detenuta in un particolare periodo.
Resta ora da capire cosa potrà accadere nella seconda metà dell'anno. La roadmap Intel prevede il debutto delle cpu Penryn, evoluzione dell'architettura Core 2 con tecnologia produttiva a 45 nanometri, mentre per AMD il momento della verità giungerà con il debutto delle cpu basate su architettura Barcelona, nella forma delle soluzioni Opteron per sistemi server e workstation e di quelle Phenom per sistemi desktop. Se le nuove cpu AMD si riveleranno all'altezza delle aspettative, e AMD non incontrerà problemi produttivi facendo fronte alla domanda di mercato, è presumibile che le quote di mercato torneranno a crescere per questo produttore e possibilmente i prezzi più elevati garantiranno qualche margine in più rispetto a quelli attuali.
D'altro canto Intel continuerà a sfruttare l'onda lunga delle proprie cpu Core 2 Duo e Quad anche con le versioni Penryn, potendo continuare ad utilizzare l'arma dei prezzi per mantenere la propria quota di mercato sino ad ora conquistata ai danni di AMD. Uno scenario di questo tipo, tuttavia, non sembra sulla carta permettere ad entrambe le aziende di ripristinare uno scenario di margini come quello esistente prima dell'estate 2006.
Una differente prospettiva vede le cpu Barcelona incapaci di rispettare le attese, sia in termini di tempi di debutto sul mercato che soprattutto di prestazioni velocistiche: questo porterebbe Intel a rafforzare la propria posizione attuale e a poter avviare una nuova dinamica commerciale, con prezzi non più soggetti alle consistenti e cicliche riduzioni di prezzo alle quali i consumatori sono stati abituati negli ultimi mesi. Per AMD il quadro si andrebbe a complicare ulteriormente, con l'unica via di uscita data da una presumibile superiore stabilità dei prezzi e quindi dalla possibilità di ottenere margini più consistenti e soprattutto meno variabili da trimestre a trimestre.
79 Commenti
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da quando hanno acquistato la ati entrambi i prodotti hanno subito un abbassamento del livello di qualità o sbaglio?
PS:
ok, mo escono le cpu penryn...ma si sa nulla di nuovi socket? nn vorrei "restare in trappola" con l'acquisto del pc nuovo
Altrimenti ciao AMD. Se invece dovessero essere pari alle prossime Intel, andranno avanti a gareggiare sul prezzo. E quando riduci i margini conta la quantità di quello che vendi e quindi ciao AMD.
L'unica speranza è che esca una CPU straordinaria, succeduta da una GPU altrettanto straordinaria. Altrimenti non ce la farà mai.
Forse
ho fatto male ad aggiornare il pc con Amd...un 3600+ lo trovo a 70 euro, un 3800+ lo trovo a 80, un 4200+ a 100 e un 4600 a 120....un e 4300 a 128euro....non so che prezzi vedi tu in giroi ma non dirmi che non sono obiettivo...
inoltre mentre per amd il chipset della mb non fa variare le performance perchè il controller della memoria è integrato e uno può prendersi tranquillamente schede madri economiche (55-70 euro)..per intel questa cosa non vale...infatti le mb cn chipset intel/nvidia costano un occhio della testa e quelle degli altri produttori non si sa cm vadano perchè ci sono pochi test in rete...sono belli i test in cui provano un 4300 su una mb 975x....129 euro di cpu..200 di scheda madre..eh beh!...
Se qui AMD non sfodera qualcosa di veramente innovativo gira male.. PER NOI!
Intel ricomincerà a spadroneggiare con prezzi alti e scelte obbligate per gli utenti!
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