La Corea del Sud sventa un'operazione di contrabbando milionaria per aggirare le restrizioni USA

La Corea del Sud sventa un'operazione di contrabbando milionaria per aggirare le restrizioni USA

In Corea del Sud è stato sventato un traffico di chip che consentiva di importare in Cina enormi quantità di merce sulla quale vigono le restrizioni imposte dal governo. Un'operazione che andava avanti da almeno tre anni.

di pubblicata il , alle 12:09 nel canale Processori
 

L'ufficio doganale della Corea del Sud ha scoperto il più grande traffico di semiconduttori mai registrato fino ad oggi: sequestrati 53.000 chip per un valore di oltre 12 milioni di dollari. L'operazione consentiva di importare illegalmente in Cina i chip sui quali vigono le restrizioni imposte dal governo USA.

In genere, quando si parla di contrabbando in questo ambito, ci si riferisce a manovre illegali con le quali si introducono CPU, GPU e altri componenti elettronici da Hong Kong alla Cina. In questo caso, però, l'organizzazione si occupava di spostare grandi quantità di chip prodotti negli Stati Uniti direttamente in Cina, per aggirare i blocchi imposti dal governo nordamericano.

La struttura organizzativa era decisamente più articolata: a fare da intermediario vi era una società coreana che negli ultimi tre anni è riuscita a nascondere il traffico. L'azienda, che la dogana ha identificato semplicemente come "Compagnia A", ordinava regolarmente e in maniera del tutto legale i chip.

Questi venivano in parte utilizzati per condurre le attività aziendali, il che consentiva di motivarne l'acquisto senza destare sospetti. Le quantità ordinate, ovviamente, superavano di gran lunga le esigenze interne. In questo modo, negli ultimi tre anni (dal 2020 al 2023) la società è riuscita a importare enormi quantità di chip in Cina attraverso 144 viaggi individuali, semplicemente non dichiarandoli alla dogana.

In particolare, si tratta di chip utilizzati per la conversione dei segnali da analogici a digitali e quelli contrabbandati con successo sono, ovviamente, irrintracciabili. Secondo il governo degli Stati Uniti, questo tipo di chip potrebbe essere utilizzato per la produzione di armi di distruzione di massa. Chiaramente non è dato sapere per cosa siano stati impiegati quelli già contrabbandati, ma da questa vicenda emerge chiaramente un dato: la Cina non è ancora pronta a fare a meno della tecnologia statunitense.

5 Commenti
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tommy78129 Gennaio 2024, 13:29 #1
E pensano che sia un caso isolato? Esiste da sempre il contabbando, figuriamoci oggi. Ci saranno decine di aziende come questa nel mondo che avranno fatto lo stesso in questi anni, i soldi comprano tutto, figuriamoci se non trovano il modo di rifornirsi tramite intermediari compiacenti.
Unax29 Gennaio 2024, 14:04 #2
basterebbe che ogni cinese andasse all'estero "per turismo" e comprasse un chip
demon7729 Gennaio 2024, 14:44 #3
Originariamente inviato da: tommy781
E pensano che sia un caso isolato? Esiste da sempre il contabbando, figuriamoci oggi. Ci saranno decine di aziende come questa nel mondo che avranno fatto lo stesso in questi anni, i soldi comprano tutto, figuriamoci se non trovano il modo di rifornirsi tramite intermediari compiacenti.


Assolutamente corretto.
Tieni però presente che in regime di legalità (anche con dazi e tasse ecc) puoi spedire in serenità dieci container con dentro diecimila chip l'uno e poi in cina arrivano sul mercato a mille yuan a pezzo (cifra a caso),
In regime di illegalità tramite CONTRABBANDO puoi far arrivare col contagocce mille chip per volta con tutti i rischi del caso e ognuno di quei chip arriverà sul mercato a trentamila yuan a pezzo. Una differenza sostanziale
mail9000it29 Gennaio 2024, 18:32 #4
Originariamente inviato da: demon77
Assolutamente corretto.
Tieni però presente che in regime di legalità (anche con dazi e tasse ecc) puoi spedire in serenità dieci container con dentro diecimila chip l'uno e poi in cina arrivano sul mercato a mille yuan a pezzo (cifra a caso),
In regime di illegalità tramite CONTRABBANDO puoi far arrivare col contagocce mille chip per volta con tutti i rischi del caso e ognuno di quei chip arriverà sul mercato a trentamila yuan a pezzo. Una differenza sostanziale


Dipende da chi è il committente e l'acquirente. Se è lo stato cinese che per qualunque motivo (armi o non) necessità di questi chip: il costo è relativo, i volumi no.
Non c'è interesse a gonfiare il loro valore sul mercato nero, tanto non ci arrivano. Servono i volumi per raggiungere gli scopi prefissati.
FrateYgor01 Febbraio 2024, 18:55 #5
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/cpu/l...usa_123828.html

In Corea del Sud è stato sventato un traffico di chip che consentiva di importare in Cina enormi quantità di merce sulla quale vigono le restrizioni imposte dal governo. Un'operazione che andava avanti da almeno tre anni.

Click sul link per visualizzare la notizia.


Adesso l'Amerdica adduce la vecchia scusa delle armi di sterminio di massa...ANCORA?
MA DAVVERODAVVERO?
E pensano che ci si creda ancora?
Ma che vadano a 💩

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