Intel Xeon Clearwater Forest: fino a 288 core E-core su processo 18A e packaging 3D avanzato
Intel ha parlato di Clearwater Forest a Hot Chips 2025, nuova generazione di Xeon basata su E-core. Al centro c'è il core Darkmont prodotto in casa con processo 18A. Con packaging 3D a 17 chiplet, fino a 288 core per socket e memoria DDR5-8000, la nuova CPU server punta su densità, efficienza e ampiezza di banda più che sulla potenza bruta.
di Manolo De Agostini pubblicata il 26 Agosto 2025, alle 13:01 nel canale ProcessoriXeonClearwater ForestIntel
Alla conferenza Hot Chips 2025, Intel ha presentato in dettaglio Clearwater Forest, la prossima generazione di Xeon basata su core ad alta efficienza (E-core), successore di Sierra Forest. Il progetto segna un passaggio cruciale nella roadmap dell'azienda, che procede su due binari paralleli con CPU server dotate di P-core (Granite Rapids oggi e Diamond Rapids prossimamente) e soluzioni con E-core per massimizzare densità ed efficienza.
Clearwater Forest è costruito attorno al nuovo core Darkmont, realizzato con il processo Intel 18A, e introduce un'architettura profondamente rinnovata. Ogni cluster, ora definito "modulo", integra quattro core e 4 MB di cache L2 unificata, con un throughput raddoppiato a 400 GB/s. Le stime preliminari indicano un incremento dell'IPC del 17% rispetto al Crestmont di generazione precedente, secondo i dati proiettati con SpecIntRate 2017.

L'approccio al packaging è uno degli elementi distintivi: nella configurazione massima, il processore combina 12 compute chiplet (per un totale di 288 core) realizzati con processo 18A, disposti sopra tre base tile prodotte a 3 nm e affiancate da due chiplet I/O su processo Intel 7. Complessivamente si tratta di 17 chiplet, collegati tramite Foveros Direct 3D ed EMIB, in grado di garantire elevata banda interna. I base tile ospitano cache LLC, memory controller e funzioni I/O, mentre i chiplet I/O aggiungono interfacce ad alta velocità, fabric e acceleratori dedicati.
Dal punto di vista delle prestazioni, Intel ha evidenziato un forte focus sulla gerarchia di memoria e sulla bandwidth di interconnessione, piuttosto che sulla pura potenza di calcolo. In un sistema a doppio socket (2P) si raggiungono fino a 576 core e 1152 MB di cache LLC complessiva, con throughput dichiarati di 5 TB/s per la LLC, 1,3 TB/s per DDR5-8000 su 12 canali, 1 TB/s combinati tra PCIe 5.0 e CXL, e 576 GB/s tramite UPI (Ultra Path Interconnect).

Sul piano architetturale, i Darkmont introducono un front-end più ampio, branch prediction migliorata, 50% di bandwidth in più nella gestione delle istruzioni e un Out-of-Order Engine potenziato, insieme a un Execution Engine con maggior parallelismo. Confermata anche l'Instruction Cache da 64 KB per core e l'espansione a tre unità di load engine nel sottosistema di memoria interno.
Infine, Clearwater Forest mantiene la continuità con la piattaforma degli attuali Xeon 69xxE/P, garantendo compatibilità con i server esistenti, 12 canali di memoria e ampio supporto PCIe e CXL. La disponibilità su larga scala non è attesa prima del 2026, in linea con la roadmap Intel per il segmento server.










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3 Commenti
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Io prima o poi mi piacerebbe avere una macchina con una sbrodolata di core solo per vedere come va lanciare su qualche progetto pesante
Poi arrivi alla fase di linking che gira su un solo di quei mini core e ti addormenti
Vero
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