Intel sarà costretta a passare ai chip ARM per colpa di Apple: lo dice l'ex capo della divisione Macintosh

L'ex capo della divisione Macintosh di Apple commenta la scelta della casa di Cupertino di abbandonare i chip Intel per i propri computer. Secondo l'ex dirigente, Apple innescherà una reazione a catena nel mercato PC che porterà Intel a diventare un produttore di chip ARM.
di Manolo De Agostini pubblicata il 14 Luglio 2020, alle 11:21 nel canale ProcessoriAppleIntelMacBookMac ProiMacmacOS
Secondo Jean-Louis Gassée, ex capo della divisione Macintosh, la decisione di Apple di passare ai processori ARM per i propri computer porterà una rivoluzione anche nel mondo dei PC Windows, andando a sgretolare quello che finora è stato un mercato in cui Intel l'ha fatta da padrona per decenni. "L'impatto su Intel e l'intera industria si farà sentire ben oltre la piccola quota che Apple ha nel mercato dei PC", scrive Gassée ricordando come l'azienda abbia oggi circa il 7% del settore.
L'ex dirigente sottolinea che non si tratta di un semplice cambio di hardware, ma di "un'impresa costosa che influisce sulla progettazione di hardware e software, sui rapporti con gli sviluppatori, sul marketing ... Se il passaggio ad Apple Silicon fosse una semplice sostituzione della CPU, Apple brucerebbe miliardi di dollari in un falò di vanità".
L'obiettivo dichiarato della casa di Cupertino è realizzare Mac "migliori" e secondo Gassée le attuali evidenze portano ad attendersi futuri Mac in grado di garantire migliori prestazioni e consumi inferiori. Hardware a parte, l'ex dirigente fa notare come un tassello fondamentale sia rappresentato dal software, ambito che Apple ha preso sul serio mostrando alla WWDC versioni native di Office e Photoshop, ma anche l'emulatore Rosetta 2.
Apple ha subito iniziato a distribuire un grande numero di DTK (Developer Transition Kit) agli sviluppatori al fine di accelerare il porting delle app di terze parti. Il DTK, un Mac mini con chip A12Z, si è dimostrato promettente, con hardware veloce e strumenti software abbastanza maturi da indurre Gassée a pensare che la transizione hardware e software è stata "attentamente pianificata ed eseguita".
Tutto questo, secondo l'ex dirigente, avrà un riflesso sull'intera industria PC e Intel perché a fronte di un successo di Apple, a Microsoft non resterà che rispondere a dovere: la casa di Redmond, che da anni sta cercando di supportare l'architettura ARM - ma a dire il vero senza grande successo - sarà costretta a risolvere gli attuali problemi di Windows con i chip ARM.
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Perciò a fronte di una Apple in grado di offrire prodotti materialmente migliori, anche i produttori di PC spingeranno per un'adozione più massiccia di ARM in ambito Windows, portando dapprima i privati e poi le grandi aziende ad aprire le porte ai nuovi dispositivi, scardinando così uno status quo di diversi decenni. Ciò potrebbe rappresentare un serio problema per Intel.
"I dirigenti di Intel sanno di aver perso la rivoluzione degli smartphone 2.0 a causa della loro cecità culturale. Non potevano sopportare di separarsi dagli alti margini generati dall'architettura x86; non potevano vedere che margini inferiori potevano essere sostenuti da volumi inimmaginabili. Ora, Intel sta affrontando un problema più serio: l'x86 offre margini elevati non a causa del chip, ma per via del duopolio Intel / Windows, il che significa che, a parità di condizioni, i chip che non eseguono Windows restituiscono margini inferiori rispetto a una CPU x86. Ora, quell'unione, quel vantaggio sta per scomparire. Intel affronterà SoC ARM che fanno girare Windows con applicazioni in quantità simili a quelle di un PC a prezzi più bassi", spiega Gassée.
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"Questo lascerà a Intel una sola strada: se non puoi batterli, unisciti a loro. Intel riprenderà una licenza ARM e presenterà un'offerta competitiva di SoC ARM per gli OEM del settore PC. I margini risentiranno inevitabilmente del fatto che il settore dei SoC basato su ARM è pieno di concorrenti come Qualcomm e Nvidia, che sicuramente saranno affiancati dall'arcinemico AMD e altri, e tutti inaugureranno la nuova era del PC".
È chiaro che il discorso dell'ex dirigente Mac parte dal presupposto che Apple sforni una gamma di prodotti ARM davvero valida, ma allo stesso tempo abbiamo visto in passato che quando Apple si muove, molti le vanno dietro. Dubitiamo inoltre che l'azienda statunitense si sia lanciata in un'impresa tanto grande senza avere la convinzione di poterci riuscire. Ci sarà quindi qualche scossone nel mercato PC nei prossimi anni, ma se ciò indurrà Intel a buttarsi nella progettazione dei chip ARM è presto per dirlo. Di certo, come ricordato da Gassée, Intel dovrà mantenersi aperta a qualsiasi scenario e decisione: perdere nuovamente il treno come avvenuto per gli smartphone potrebbe avere conseguenze inimmaginabili.
111 Commenti
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Apple non è l'unica che punta ai processori ARM.Io francamente attendo l'abbandono della piattaforma x86 da anni.
L'architettura RISC x86 attuale non ha nulla a che fare con l'architettura CISC di 20 anni fa. Per questo motivo parte dei processori attuali è riservata a circuti che servono per mantenere la compatibilità x86.
I nuovi processori sono quindi più complessi e utilizzati in modo inefficiente per motivi di compatibilità.
Dopo oltre 30 anni è ora di cambiare, siamo passati da processori monolitici CISC a package di 4/6/8 processori RISC con hyper Trading che devono emulare istruzioni CISC per mantenere la compatibilità passata.
Con i processori ARM potremo finalmente buttare questo retaggio del passato e creare una piattaforma efficiente senza inutili zavorre.
E' ora.
È divertente che solo poche settimane fa molti dicevano fosse impossibile per Apple produrre processori arm che competano con le soluzioni Intel, ora invece la domanda è quanto ci metterà Intel ad abbandonare le proprie soluzioni e cominciare a produrre processori arm 🤣
A parte che Intel lanciò una sua linea di SoC ARM negli anni '90 ( StrongARM/XScale ) e alla fine ha venduto tutto a Marvell.
Quindi: "cui prodest"? E' più facile che vedremo un Windows Linux-based, che SoC ARM prodotti da Intel.
Più credibile che Intel affitti la capacità inutilizzata delle sue fab, a produttori fabless di SoC ARM. Questo si!
Per fortuna. Altrimenti avremmo ancora dei Pentiumsifoni nei pc.
Beh no. L'ISA x86 è microprogrammata. Alla fin fine, le istruzioni x86 invocano delle subroutine nel microprogramma. Mi pare che pure Transmeta facesse così e i risultati erano eccellenti.
E' ora.
Ma se ARM implementa pure le istruzioni Thumb. Semmai la questione è la modularità di ARM. Ovvero, nel SoC, ci metti solo quello che ti serve e nient'altro.
E poi c'è il convitato di pietra...RISC-V. Se Intel dovesse scegliere, opterebbe per quest'ISA.
È divertente che solo poche settimane fa molti dicevano fosse impossibile per Apple produrre processori arm che competano con le soluzioni Intel, ora invece la domanda è quanto ci metterà Intel ad abbandonare le proprie soluzioni e cominciare a produrre processori arm 🤣
Ma ti pagano, sei così di natura o usi qualche sostanza psicoattiva?
Ora Apple passerà ad ARM e, al netto delle differenze rispetto alle CPU Intel, l'utente finale si ritroverà nelle stesse identiche condizioni; ed è il mercato che poi, eventualmente, indirizzerà l'industria. Per quale oscuro motivo quindi tutto il resto del mondo PC dovrebbe migrare ad ARM?
Tutto questo considerando che, finchè non usciranno questi fantomatici Mac targati ARM, si sta parlando del nulla.
O siamo di fronte ad un oracolo, oppure è un'affermazione quantomeno azzardata.
È divertente che solo poche settimane fa molti dicevano fosse impossibile per Apple produrre processori arm che competano con le soluzioni Intel, ora invece la domanda è quanto ci metterà Intel ad abbandonare le proprie soluzioni e cominciare a produrre processori arm ��
Tutto questo considerando che, finchè non usciranno questi fantomatici Mac targati ARM, si sta parlando del nulla.
Secondo me e` un processo inevitabile.
x86 e` fermo da un decennio e oltre a livello di sviluppo.
Le performance crescono poco, le temperature e i consumi sono troppo elevate (vedasi il disastro dei macbook pro da skylake in poi).
In un mondo che si sposta al mobile e cerca sempre piu` performance arm sara` la risposta.
Hai visto come gira la roba sulla soc dell'ipad pro? E` spesso il doppio piu` veloce del macbook air, consumando meno della meta`.
Lo stesso Gassée che dopo la sfortunata avventura di Be Inc. si vuole levare ancora qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di Microsoft ed Intel.
Ed è lo stesso Gassée che prese il posto di Jobs come responsabile Macintosh in Apple dal 1986 fino alla sua cacciata nel 1990 a causa dei disastri nelle vendite. Lo stesso Gassée visionario, con troppi se e troppi ma, che da quasi 30 anni a questa parte è stato capace solo di campare di rendita come venture capitalist associato senza incidere minimamente nel mercato IT.
Dalle mi parti si dice " i Se e i Ma son patrimonio dè bischeri "!!
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