Intel: il 2026 sarà un anno cruciale per il suo futuro nella produzione di chip
Intel ha confermato che il 2026 sarà un anno cruciale per valutare la fattibilità del processo produttivo 14A, parte centrale della sua strategia di rilancio. L'azienda aggiungerà capacità produttiva solo in presenza di ordini esterni, mentre resta sotto la lente di governo e investitori dopo l'ingresso di Washington con una quota del 10%.
di Manolo De Agostini pubblicata il 05 Settembre 2025, alle 09:31 nel canale ProcessoriIntel
Intel ha dichiarato che il 2026 rappresenterà un anno cruciale per la propria roadmap produttiva: sarà allora che l'azienda avrà la certezza se procedere o meno con il processo 14A, considerato un tassello fondamentale del piano di rilancio tecnologico. "Nel 2026 avremo una buona idea di come stanno andando le cose", ha affermato Dave Zinsner, direttore finanziario della società, alla conferenza globale TMT 2025 di Citi.
Zinsner ha ribadito che Intel realizzerà capacità produttiva 14A solo nel caso in cui vi siano impegni concreti da parte di clienti esterni. Una posizione che, secondo Zinsner, risponde a criteri di prudenza finanziaria, ma che in passato aveva destato preoccupazioni tra analisti e investitori.

Già a luglio, il CEO Lip-Bu Tan aveva suscitato reazioni contrastanti annunciando questa impostazione, tanto da attirare l'attenzione della politica statunitense. Il timore è che un eventuale stop al processo 14A rappresenti una rinuncia da parte di Intel al ruolo di leader tecnologico, soprattutto dopo le crescenti difficoltà degli ultimi anni.
Allora l'amministrazione Trump criticò l'azienda e contestò i legami passati di Tan con la Cina, salvo poi chiudere un accordo che ha portato il governo a rilevare circa il 10% delle azioni Intel, con un investimento pari a 8,9 miliardi di dollari.
L'intesa prevede una partecipazione passiva da parte dello Stato, con diritto di voto in linea con le raccomandazioni del Consiglio di amministrazione. Intel resta comunque obbligata a mantenere il controllo della propria divisione produttiva, il che rende improbabile un ulteriore ingresso di investitori esterni nel breve termine. Zinsner ha comunque lasciato aperta la porta a futuri apporti di capitale, una volta che le prospettive della divisione produttiva diverranno più chiare.
Con queste premesse, il 2026 si configura come un anno chiave per comprendere se Intel sarà in grado di tornare a rivestire un ruolo di primo piano nella leadership tecnologica globale o se, dopo anni in cui ha provato a rincorrere TSMC, dovrà alzare bandiera bianca e optare per una nuova strategia al ribasso, financo a scenari del tutto inediti sotto la regia dell'amministrazione USA.










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3 Commenti
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Il 2026 è davvero l'anno del " giudizio ". Le riserve finanziarie di Intel si sono assottigliate parecchio negli ultimi anni e il 18A gli è già costato tantissimo e non ha interessato minimamente la potenziale clientela esterna.
Quindi Pather Lake, l'architettura attraverso la quale debutterà il 18A, dovrà vendere bene mentre il 14A non dovrà dare troppi problemi durante lo sviluppo.
Se una di queste due condizioni non dovesse verificarsi, beh, l'anno che sta per arrivare potrebbe essere davvero difficile per Intel.
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