Intel i386: 40 anni fa nasceva il processore che cambiò per sempre il PC
Nel 1985 Intel presentava il processore i386, primo x86 a 32 bit e fondamento dell'architettura IA-32. Con 275.000 transistor e frequenze fino a 16 MHz, introdusse protezione della memoria, multitasking e virtualizzazione, aprendo la strada a Windows 3.0, Linux e all'era moderna del personal computing.
di Manolo De Agostini pubblicata il 20 Ottobre 2025, alle 06:31 nel canale ProcessoriIntel
Quarant'anni fa, nell'ottobre del 1985, Intel presentava l'80386, meglio conosciuto come i386, un processore destinato a ridefinire il concetto stesso di personal computer. Primo chip x86 a 32 bit, l'i386 segnò la nascita dell'architettura IA-32, base tecnica che ha sostenuto Windows, Linux e gran parte dell'informatica personale per decenni.
Con i suoi 275.000 transistor e frequenze operative fino a 16 MHz, l'i386 rappresentava un balzo prestazionale notevole rispetto al 286, ma la vera innovazione fu di natura architetturale. Il processore introdusse registri a 32 bit, un modello di memoria lineare, e la capacità di indirizzare fino a 4 GB di memoria - numeri impressionanti per l'epoca.

Tra le novità più significative figuravano Protected Mode, Virtual 8086 Mode e la paginazione hardware, elementi che permisero per la prima volta il multitasking reale e la memoria virtuale su piattaforma x86. Queste caratteristiche posero le basi per l'evoluzione dei sistemi operativi moderni: Windows 3.0, nel 1990, sfruttò la "386 Enhanced Mode" per gestire più sessioni DOS in parallelo, mentre Linux nacque direttamente su questa architettura. Linus Torvalds, infatti, sviluppò il primo kernel del sistema operativo open source proprio su hardware i386, abbandonandone il supporto solo nel 2012.
Fu Compaq fu la prima azienda a commercializzare un sistema basato su i386: il Deskpro 386, lanciato nel 1986 a un prezzo di 6.499 dollari. Quel debutto anticipato di quasi un anno rispetto a IBM segnò un punto di svolta nell'industria: per la prima volta, Intel forniva il chip, ma erano gli OEM a determinare il ritmo dell'innovazione nel settore PC.

Pat Gelsinger (il secondo da destra), CEO dell'azienda dal 2021 alla fine del 2024, è stato il l'ingegnere n.4 nel team che si è occupato di sviluppare l'i386
Il successo fu enorme. Intel aveva investito 100 milioni di dollari nello sviluppo dell'i386 e dei suoi sistemi di supporto, ma nel 1991 il processore rappresentava da solo circa la metà del fatturato annuale dell'azienda. Il chip divenne persino un'icona culturale: la sua complessa architettura fu esposta al Museum of Modern Art di New York come esempio di design tecnologico.
La produzione dell'i386 proseguì fino al 2007, con un lungo ciclo vitale nelle applicazioni embedded, mentre la sua architettura IA-32 restò alla base dei sistemi operativi fino agli anni 2010. Oggi, a quarant'anni dal debutto, la sua eredità vive ancora in emulatori, macchine virtuali e ambienti di boot legacy. L'i386 non è soltanto un pezzo di storia: è la radice tecnica di tutto ciò che ancora oggi definiamo "PC".










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5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoI Personal Computer a 32 bit, alias PC, esistevano già quando venne presentato l'i386: Atari 1040 ST, l'Amiga 1000, il Macintosh ( 1984 ) fino ad arrivare al LISA del 1982 ed alle soluzioni Sun. Il cuore di questi sistemi era il Motorola 68000, prima CPU a 32 bit, che fondò una intera famiglia di CPU CISC.
"Intel i386: 40 anni fa nasceva il processore che cambiò per sempre il PC "
Effettivamente il 386 è quello che si è diffuso di più tra quelli che hai citato, facendo trionfare, piaccia o non piaccia poco importa, il consorzio Wintel che ha dominato e continua ancora ora. Entra in qualsiasi centro commerciale e valuta la diffusione dei PC "x86/64" e gli altri.
"Intel i386: 40 anni fa nasceva il processore che [B][U]cambiò[/U][/B] per sempre il PC "
Effettivamente il 386 è quello che si è diffuso di più tra quelli che hai citato, facendo trionfare, piaccia o non piaccia poco importa, il consorzio Wintel che ha dominato e continua ancora ora. Entra in qualsiasi centro commerciale e valuta la diffusione dei PC "x86/64" e gli altri.
Cambiò, tecnicamente parlando, poco visto che Motorola con le versioni successive al 68000 ( 68020 e 68030 ) introdusse delle funzioni che vennero integrate dopo nella CPU Intel.
Anche a livello di software i PC equipaggiati9 con Motorola erano più avanti dell'offerta Wintel del tempo: AmigaOS, già dalla sua prima incarnazione, vantava una architettura a 32 bit, GUI e multitasking preemptivo.
Intel per certo periodo di tempo fu di rincorsa, pur diventando l'architettura più diffusa grazie agli OEM " Taiwanesi " ( come si diceva al tempo ).
Motorola, con IBM ed Apple ( consorzio AIM ), dopo l'abbandono dell'architettura CISC, provò a riconquistare quote di mercato con PowerPC, ma oramai l'alleanza Wintel era diventata preponderante e pochi sviluppatori supportarono questa nuova architettura.
I Personal Computer a 32 bit, alias PC, esistevano già quando venne presentato l'i386: Atari 1040 ST, l'Amiga 1000, il Macintosh ( 1984 ) fino ad arrivare al LISA del 1982 ed alle soluzioni Sun. Il cuore di questi sistemi era il Motorola 68000, prima CPU a 32 bit, che fondò una intera famiglia di CPU CISC.
Vero, esistevano già processori SPARC, MIPS, MOTOROLA ... a 32 bit; ma alla fine gli x86 (con tutti i loro difetti) hanno vinto. Gli altri hanno perso (eccetto l'ARM). I PC di oggi sono figli del 386. Quindi dire che il 386 ha rivoluzionato il mondo dei PC non è completamente errato.
Inoltre, devo correggere l'autore dicendo che la paginazione HW già esisteva dal 80286, per cui non era una novità del 386. [non sto facendo il saputello, sono solo sufficientemente vetusto da essere stato presente ai tempi che fu lanciato il 386 della compaq]
A quali funzioni ti riferisci ? Teniamo presente che lo i386 (1985) aveva integrata la MMU, cosa che Motorola fece solo con 68030 (1987).
Quello che mi piaceva dei processori Motorola era il loro maggior numero di registri (8 dati ed 8 indirizzo), ed al fatto che erano più general purpose; anche se però dal 386 molte delle limitazioni dei precedenti processori nell'uso dei registri vennero eliminate.
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