Intel: ex membri del board spingono per l'uscita dalla borsa e la scissione tra design e fonderia

Intel: ex membri del board spingono per l'uscita dalla borsa e la scissione tra design e fonderia

Ex membri del consiglio di Intel propongono una trasformazione radicale per il produttore di CPU: togliere l'azienda dalla borsa e scinderla in due, da una parte la progettazione, dall'altra le fonderie. Il tutto sotto il controllo di un consorzio di Big Tech a stelle e strisce, con l'avallo del governo.

di pubblicata il , alle 09:11 nel canale Processori
Intel
 

Dopo anni di performance altalenanti e strategie poco convincenti, Intel si trova in una fase di profonda trasformazione, spinta anche dall'ingresso di due azionisti di peso: il governo degli Stati Uniti, che detiene poco meno del 10% delle quote, e NVIDIA, con circa il 5%. Una mossa che ha già scosso i mercati e che, secondo alcuni ex membri del CdA del colosso di Santa Clara, dovrebbe essere solo l'inizio di un processo molto più radicale.

In un editoriale pubblicato su Fortune, Charlene Barshefsky, Reed Hundt, David B. Yoffie e James Plummer hanno suggerito che Intel dovrebbe uscire dai mercati e diventare un'azienda non quotata. Un consorzio guidato dal governo americano e sostenuto dalle principali aziende di design statunitensi, tra cui Microsoft, Apple, Amazon, Qualcomm, Broadcom e Google, dovrebbe rilevare l'intero capitale azionario. L'operazione, se realizzata, libererebbe Intel dall'obbligo di rendicontare trimestralmente agli azionisti e consentirebbe una ristrutturazione completa.

Il piano prevede una scissione netta tra l'attività di fonderia e quella di progettazione, ritenute ormai incompatibili all'interno di un'unica struttura. Da un lato verrebbe creata una foundry competitiva con TSMC, alimentata dagli asset produttivi e supportata da investimenti stimati in circa 100 miliardi di dollari nel prossimo decennio.

Dall'altro lato nascerebbe un'entità autonoma focalizzata sul design di CPU per PC, server e datacenter, con una valutazione complessiva potenzialmente superiore ai 200 miliardi di dollari. Parallelamente, verrebbero ceduti asset considerati non strategici, come Mobileye (stimata 15 miliardi di dollari) e il portafoglio di venture capital.

Gli ex board member sottolineano inoltre come il passaggio dalla borsa a realtà non quotata permetterebbe a Intel di trattenere e attrarre talenti nel campo dell'intelligenza artificiale, settore nel quale l'azienda sta soffrendo un'emorragia di competenze a causa dei licenziamenti e della concorrenza sempre più aggressiva. Le aziende non quotate, ricordano, hanno maggiore flessibilità nel proporre pacchetti retributivi competitivi e nella valorizzazione del capitale umano.

Il paragone più immediato è quello con la disaggregazione di General Electric, dove la somma delle parti si è rivelata più preziosa del conglomerato originario. Un precedente storico è anche la frammentazione di AT&T negli anni '80, che fu completata in circa dodici mesi: un tempo che, secondo i promotori di questa strategia, sarebbe realistico anche per Intel.

Gli effetti potenziali, secondo le stime, sarebbero significativi: entro il 2028, l'operazione potrebbe generare centinaia di miliardi di dollari per i contribuenti americani, oltre a rafforzare la sicurezza nazionale e creare nuove opportunità occupazionali.

Restano però aperte molte incognite. Il processo di uscita dal mercato azionario richiederebbe una regia politica ed economica di ampia portata, con il coinvolgimento coordinato di più attori industriali e istituzionali. Inoltre, non mancano i detrattori che ritengono superfluo un intervento così drastico, sostenendo che Intel possa risollevarsi con le proprie forze. Gli autori dell'editoriale, tuttavia, ritengono che "la speranza non sia una strategia" e, a fronte di un contesto competitivo che evolve rapidamente, il rischio è che Intel rimanga ulteriormente indietro. 

15 Commenti
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TheDarkAngel22 Settembre 2025, 10:01 #1
Non mi pare l'idea del secolo ma solo un modo per fregare i retail
boboviz22 Settembre 2025, 11:17 #2
"Questa è performance" (cit.)

Al di là degli scherzi, diventerebbe un carrozzone semi-pubblico non si capisce bene governato da chi... Nvidia, probabilmente!
boboviz22 Settembre 2025, 11:18 #3
" l'operazione potrebbe generare centinaia di miliardi di dollari per i contribuenti americani"

In che senso? Passano gli elicotteri di Intel e lanciano denaro sulla gente??
AlPaBo22 Settembre 2025, 11:19 #4
Hanno fatto disastri e non vogliono che siano costretti a documentarli.

Originariamente inviato da: boboviz
"Questa è performance" (cit.)

Al di là degli scherzi, diventerebbe un carrozzone semi-pubblico non si capisce bene governato da chi... Nvidia, probabilmente!


Chiaro.
BulletHe@d22 Settembre 2025, 11:38 #5
oddio di per se l'uscita dalla borsa farebbe bene a tutti, basta vedere dell che dopo l'uscita dalla borsa si è ripresa bene senza gli obblighi di portare sempre più guadagni o di perdere valore se per un trimestre guadagni qualcosa in meno del previsto
Ripper8922 Settembre 2025, 11:45 #6
Il governo USA dovrebbe aiutare di più Intel con cifre importanti a fondo perduto al fine di mettere Intel nelle condizioni di poter rimpiazzare TSMC nella produzione di chips per il mercato USA.
CrapaDiLegno22 Settembre 2025, 11:59 #7
C'è un motivo per cui queste persone sono EX membri del CDA
boboviz22 Settembre 2025, 12:26 #8
Originariamente inviato da: Ripper89
Il governo USA dovrebbe aiutare di più Intel con cifre importanti a fondo perduto al fine di mettere Intel nelle condizioni di poter rimpiazzare TSMC nella produzione di chips per il mercato USA.


Ma gli USA non erano la patria del liberalismo?
AlexSwitch22 Settembre 2025, 12:37 #9
Originariamente inviato da: boboviz
"Questa è performance" (cit.)

Al di là degli scherzi, diventerebbe un carrozzone semi-pubblico non si capisce bene governato da chi... Nvidia, probabilmente!


Semi-pubblico non direi... Se davvero dovesse andare in porto questa iniziativa, che prevede una strada molto lunga, convertite le azioni in quote capitale, il Governo Federale avrebbe sempre un 10%. Il rimanente 90% del capitale sarebbe privato.
Ma, ripeto, è un progetto ambizioso e lungo visto che le major tecnologiche americane dovrebbero riunirsi in un progetto comune di cui non è affatto scontato che possa risultare interessante come obiettivo di ciascuna.
Tanto per fare un esempio reale, Apple vuole rimanere una società fabless, così come Amazon e Google. Quindi bisognerebbe trovare chi si accollerebbe lo spin-off delle fonderie; anche a livello di progettazione e sviluppo ci potrebbero essere dei problemi visto che le società sopracitate sono " ARMcentriche " e di x86 gli importa il giusto.
omerook22 Settembre 2025, 12:46 #10
Originariamente inviato da: Ripper89
Il governo USA dovrebbe aiutare di più Intel con cifre importanti a fondo perduto al fine di mettere Intel nelle condizioni di poter rimpiazzare TSMC nella produzione di chips per il mercato USA.


Ma non erano i cinesi che falsavano il mercato con gli aiuti statali?

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