Il tempo ha punito Intel: secondo Rene Haas (ARM) ora è difficile recuperare su TSMC
Il CEO di ARM, Rene Haas, ha commentato la rincorsa di Intel nei confronti di TSMC, sottolineando come ritardi tecnologici e strategici abbiano punito l’azienda americana. Secondo Haas, la mancata adozione tempestiva della litografia EUV e il fallimento nel mercato mobile hanno lasciato Intel in una posizione difficile.
di Manolo De Agostini pubblicata il 06 Ottobre 2025, alle 08:31 nel canale ProcessoriIntel
Durante un intervento nel podcast All In, il CEO di ARM, Rene Haas, ha offerto un'analisi senza di giri di parole sullo stato dell'industria dei semiconduttori, con particolare riferimento a Intel e alla sua difficile rincorsa nei confronti di TSMC.
Secondo Haas, il tempo ha rappresentato il principale fattore "punitivo" per Intel, che negli ultimi due decenni avrebbe perso slancio in segmenti chiave del mercato. "Costruire una fabbrica richiede anni, così come definire architetture e interi ecosistemi. Se perdi anche solo qualche ciclo tecnologico, il tempo ti punisce", ha dichiarato il dirigente.
Tra le cause principali individuate da Haas figura il mancato ingresso tempestivo nel mercato mobile. Il riferimento è al periodo in cui Intel, pur avendo l'opportunità di fornire chip a basso consumo per l'iPhone, decise di non investire in quella direzione, puntando invece sui processori desktop e notebook. L'architettura Atom non riuscì a imporsi, e la decisione di non collaborare con Apple viene oggi ricordata come uno dei più grandi errori strategici nella storia dell'azienda.
Ma la critica più interessante riguarda il ritardo nell'adozione della litografia EUV (Extreme Ultraviolet), tecnologia ormai imprescindibile per la produzione dei chip più avanzati. "Intel ha deciso di non investire in EUV al ritmo di TSMC, e questo l'ha fatta arretrare di diversi anni", ha spiegato Haas, sottolineando come questa scelta abbia permesso al colosso taiwanese di consolidare la propria leadership nella produzione di semiconduttori.
Il CEO di ARM ha inoltre posto l'accento su un tema culturale: la percezione del lavoro manifatturiero nel mondo occidentale. Mentre in Taiwan lavorare in TSMC è considerato un impiego di alto prestigio, in America e in Europa le carriere legate alla produzione industriale sono spesso viste come posizioni meno ambite rispetto ai ruoli legati al software o ai servizi. Secondo Haas, questa disparità di percezione contribuisce a rendere più difficile la costruzione di un ecosistema produttivo competitivo in Occidente.
Haas ritiene che la rinascita della manifattura americana dei chip debba passare da una strategia di lungo periodo, che coinvolga più industrie e riceva un sostegno strutturale dalle istituzioni. Solo con un impegno sistemico - e non affidandosi unicamente a un singolo attore come Intel - gli Stati Uniti potranno colmare il divario accumulato rispetto all'Asia nella produzione di semiconduttori.










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13 Commenti
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I soldi vengono solo dopo, se e quando ci sono i primi 2 fattori. Altrimenti solo con i soldi non fai nulla
Da incorniciare..
aggiungerei anche, fra le cose che Intel ha mancato, ancora prima della rinuncia al mobile e la mancata/approssimata collaborazione con Apple.. prima ancora la mancata progettazione e produzione di chip con architettura ARM.. quando 20 anni fa aveva acquisito una divisione ARM (Xscale), da cui avrebbe potuto progettare e produrre chip per il mercato che da li in poi sarebbe esploso.. e non solo lato mobile.. ma anche lato sever, ed invece vendettero tutto dopo un anno alla Marvell, puntando ancora una volta sulla loro architettura x86 (cpu Atom et similia.. e sappiamo tutti come è andata a finire lato mobile.. e sul lato server non c'è mai manco arrivata con Atom). All'epoca molte riviste di settore criticarono la scelta di Intel, soprattutto nella persona di Pat Gelsinger. che all'epoca ne era il CEO... e puntò tutto sui "gioielli di casa", appunto x86. Stesso errore di Nokia, Kodak, Blockbuster... puntare sulla propria tecnologia che li ha resi ricchi e potenti, pensando che nessuno mai li scalzerà dal podio. Ma la cosa piu paradossale, che qualche anno fa, lo hanno rifatto CEO proprio per rimettere in carreggiata la Intel, quando il danno ormai era stato fatto.. "proprio da lui 20 anni prima !!!".. ed infatti si è dimesso l'anno scorso.
Ormai le chiacchiere stanno a zero, se Intel vuole continuare ad esistere, dovra separare la progettazione dalla produzione e quest'ultima si mettera a fare processori ARM come se non ci fosse un domani.
aggiungerei anche, fra le cose che Intel ha mancato, ancora prima della rinuncia al mobile e la mancata/approssimata collaborazione con Apple.. prima ancora la mancata progettazione e produzione di chip con architettura ARM.. quando 20 anni fa aveva acquisito una divisione ARM (Xscale), da cui avrebbe potuto progettare e produrre chip per il mercato che da li in poi sarebbe esploso.. e non solo lato mobile.. ma anche lato sever, ed invece vendettero tutto dopo un anno alla Marvell, puntando ancora una volta sulla loro architettura x86 (cpu Atom et similia.. e sappiamo tutti come è andata a finire lato mobile.. e sul lato server non c'è mai manco arrivata con Atom). All'epoca molte riviste di settore criticarono la scelta di Intel, soprattutto nella persona di Pat Gelsinger. che all'epoca ne era il CEO... e puntò tutto sui "gioielli di casa", appunto x86. Stesso errore di Nokia, Kodak, Blockbuster... puntare sulla propria tecnologia che li ha resi ricchi e potenti, pensando che nessuno mai li scalzerà dal podio. Ma la cosa piu paradossale, che qualche anno fa, lo hanno rifatto CEO proprio per rimettere in carreggiata la Intel, quando il danno ormai era stato fatto.. "proprio da lui 20 anni prima !!!".. ed infatti si è dimesso l'anno scorso.
Ormai le chiacchiere stanno a zero, se Intel vuole continuare ad esistere, dovra separare la progettazione dalla produzione e quest'ultima si mettera a fare processori ARM come se non ci fosse un domani.
ASSOLUTAMENTE
la loro alta produttività di cui si parla spesso
ovvio che servizi e software sono scorciatoie per raggiungerla, ma resta il fatto che il saper far paga sempre , alla lunga
Dal silicio all'ibrido, dalle VGA a tutti gli investimenti sbagliati (ha investito dove non doveva e non ha investito dove doveva).
Ora è solamente agonia... e se non smolla Intel Foundry in fretta, salta anche Intel Progettazione
Nessuno ha la sfera di cristallo, ne adesso né allora.
Finché i social è smartphone non esistevano, i computer erano principalmente uno strumento di lavoro, roba da smanettoni.
POI si sono trasformati in quello che vediamo oggi.
Nel mio caso, ho utilizzato sia processori Intel, che AMD (solo per qualche anno), e alla fine quando sono tornato a Intel mi sono reso conto che non c'era storia, a partirà di frequenza di clock Intel se la cavava molto meglio, e ho continuato a usare i suoi processori fino ad oggi.
Ora lasciare tutto in mano solo a una super azienda, non è la mossa migliore. La concorrenza è benzina per l'innovazione!
In realtà hai omesso l'unico vero motivo del successo di ARM, il modello di licenza
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