I commenti del CEO Gelsinger su Taiwan e TSMC sono costati caro a Intel?
In un articolo in cui si analizzano i presunti passi falsi del CEO di Intel Pat Gelsinger, Reuters svela un curioso retroscena: Intel starebbe pagando di più i wafer di chip a 3 nanometri perché TSMC si è irritata per i commenti del dirigente sulla situazione Taiwan-Cina.
di Manolo De Agostini pubblicata il 31 Ottobre 2024, alle 10:01 nel canale ProcessoriIntel
Secondo Reuters, alcuni commenti del CEO di Intel Pat Gelsinger nei confronti della situazione geopolitica tra Cina e Taiwan, e l'esigenza per l'Occidente di non legarsi mani e piedi a TSMC, avrebbero irritato la fonderia taiwanese al punto tale da far saltare un sostanzioso sconto sull'intesa che consente a Intel di produrre alcuni chip (come Lunar Lake e Arrow Lake) nelle Fab di TSMC.
Secondo quattro persone informate sui fatti, TSMC era intenzionata a offrire grandi sconti a Intel per appropriarsi della produzione di alcuni prodotti che la società non riusciva a realizzare nei propri stabilimenti. Tuttavia, invece di coltivare il rapporto, Gelsinger ha iniziato a più riprese a far notare pubblicamente il rapporto teso tra Taiwan e la Cina.

Il CEO di Intel, fin dal suo insediamento, ha sostenuto l'esigenza di rendere Intel un produttore per conto terzi in concorrenza con TSMC, facendosi forte degli squilibri vissuti dal mercato in epoca COVID, quando l'industria hi-tech capì che concentrare la maggior parte della produzione in un'unica area geografica può comportare improvvise e catastrofiche interruzioni della filiera.
"Non volete puntare tutto su una Fab di Taiwan", disse Gelsinger nel maggio 2021, aggiungendo nel dicembre dello stesso anno "Taiwan non è un posto stabile".
In pubblico, il fondatore di TSMC si limitò a definire Gelsinger "un po' scortese", apparentemente minimizzando, ma in privato le cose sarebbero andate ben diversamente. TSMC recepì le parole del CEO di Intel come un'offesa, stracciando uno sconto del 40% sul prezzo di 23.000 dollari per i wafer da 3 nanometri. Intel, di conseguenza, ha dovuto pagare il prezzo intero, con un contraccolpo sui margini di profitto.
Le due società, interrogate sull'episodio, non hanno confermato. Intel ha dichiarato che TSMC è un partner importante con il quale ha "un sano rapporto commerciale oggi". TSMC ha detto a Reuters che Intel è un cliente importante.

Secondo Reuters, questa vicenda è solo uno dei passi falsi compiuti da Gelsinger come CEO di Intel. Anzitutto, Gelsinger avrebbe fissato aspettative altissime tra i principali clienti tanto nel settore produttivo quanto nel campo dell'IA. Non riuscendo a onorare quanto promesso, Intel avrebbe "perso o annullato contratti".
Gelsinger avrebbe anche diffuso pubblicamente proiezioni ottimistiche sugli accordi di Intel nel campo dell'intelligenza artificiale, "di gran lunga superiori alle previsioni di vendita interne", scrive Reuters citando le sue fonti.
Gelsinger nutriva particolari speranze per la linea di acceleratori IA Gaudi. Reuters racconta che all'interno di Intel si puntava a vendere al massimo 500 milioni di dollari di chip IA, ma Gelsinger in un incontro disse che il numero non era abbastanza alto. "Intel doveva dire a Wall Street che avrebbe potuto raggiungere almeno 1 miliardo di dollari".
Nel luglio 2023 Gelsinger indicò, a margine delle trimestrale, l'esistenza di "un aumento della domanda di prodotti di intelligenza artificiale", aggiungendo che "la nostra riserva di opportunità fino al 2024 è in rapido aumento e supera ora il miliardo di dollari e continua ad espandersi con Gaudi che fa la parte del leone".
Secondo due fonti di Reuters, Intel al momento di tale dichiarazione non si era assicurata da TSMC una fornitura vicina a quella necessaria per vendere un miliardo di dollari in chip acceleratori di intelligenza artificiale.
"Dopo che Gelsinger ha richiesto l'obiettivo di un miliardo di dollari, Intel ha modificato i suoi calcoli per giustificarlo, raggruppando chip non correlati alla sua offerta di intelligenza artificiale", scrive sempre l'agenzia citando due fonti.
Intel ha risposto sostenendo che i commenti di Gelsinger riflettevano accuratamente potenziali accordi, non vendite. "Nessuna azienda converte il 100% della propria pipeline in ricavi", ha spiegato Intel. "Non ci scusiamo per aver fissato obiettivi interni ambiziosi per i nostri team - e cercheremo sempre di superare gli obiettivi che ci siamo prefissati".
A gennaio di quest'anno, Intel ha dichiarato agli investitori di avere in cantiere oltre 2 miliardi di dollari di possibili accordi per chip IA. Ad aprile, Gelsinger ha rivelato agli analisti un obiettivo di fatturato molto più basso per quest'anno: più di 500 milioni di dollari.

Per quanto concerne la parte produttiva, Reuters continua a battere il chiodo sui presunti problemi e ritardi del processo 18A, che sarà usato nel 2025, con alcuni clienti che si sarebbero rifiutati di utilizzarlo.
L'agenzia cita il caso di Broadcom, riportato a settembre di quest'anno. Il gigante hi-tech avrebbe testato il processo 18A registrando rese molto basse. "Due persone informate sui risultati hanno dichiarato che non più del 20% dei chip realizzati con il processo 18A ha superato i primi test di Broadcom. Si tratta di una percentuale bassa rispetto ai rendimenti iniziali di TSMC", scrive Reuters. Broadcom, dal canto suo, disse di non aver "concluso" la valutazione sul processo produttivo di Intel.
Intel ha sempre negato di avere problemi e sostenuto che tutto procede per il meglio per produrre con tale tecnologia nel 2025. Due fonti di Reuters sostengono che "i clienti hanno poche prospettive di produrre chip in grandi volumi con il processo 18A fino al 2026". Tra le aziende che si sarebbero rifiutate di produrre con tale processo ci sarebbero Apple e Qualcomm.
Intel, dal canto suo, difende il proprio leader. "Pat sta guidando una delle ristrutturazioni aziendali più grandi, audaci e consequenziali nella storia del business americano", ha affermato la società in una nota. "Dopo tre anni e mezzo, abbiamo fatto enormi progressi e finiremo il lavoro".
Intel ha dichiarato a Reuters che la tecnologia 18A sta producendo chip di buona qualità e che "si aspetta di tornare alla leadership di processo nel 2025" con il loro lancio formale. La società ha dichiarato di "opporsi all'utilizzo di rumor, materiali trapelati, mezze verità e interviste basate sulla più ampia rete che possa essere usata come 'fonti' per ottenere commenti negativi su Intel".










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6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon riesco a capire cosa stiano aspettando a sbatterlo fuori a pedate nel c...
Tanto valeva continuare ad usare il proprio processo produttivo a quel punto.
Possibile che non avessero prima mai realizzato un engineering sample col processo di TSMC da comparare alla gamma 14000 ?
L'EPYC 9965 192-core Turin AMD, è realizzato sempre sul 3nm TSMC ed è nettamente più efficiente di EPYC Bergamo, che è realizzato sul 5nm TSMC... ed Intel7 (gamma 14000) perde già in efficienza con ul 5nm TSMC (Zen4).
https://www.phoronix.com/review/amd...5-benchmarks/14
Ma dici proprio dal punto di vista tecnico dove si è bloccato il meccanismo??
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