Ecco come Trump ha intimidito TSMC, forzandola a sborsare 100 miliardi negli USA: lo spauracchio di una tassa del 100%

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sostiene di aver detto a TSMC che l'avrebbe costretta a pagare una tassa fino al 100% se non avesse costruito impianti nel Paese. L'azienda taiwanese, principale produttore per conto terzi, aveva già annunciato la costruzione di tre impianti produttivi sotto l'amministrazione Biden per un investimento totale di 65 miliardi di dollari, sostenuto da 6,6 miliardi di dollari di sussidi statali. Sostegno che Trump ha definito "orribile".

Con l'arrivo al timone del tycoon, TSMC ha annunciato un ulteriore investimento di 100 miliardi di dollari volto a realizzare altri 5 impianti produttivi. Questa volta, senza sussidi. Parlando a un evento del Comitato Nazionale Repubblicano del Congresso, Trump ha criticato l'amministrazione dell'ex presidente Biden per aver concesso quei sussidi, affermando che le aziende di semiconduttori non hanno bisogno del denaro.

"A TSMC non ho dato soldi... ho solo detto che: 'se non costruite il vostro impianto qui, pagherete una grossa tassa. 25, forse 50, forse 75, forse il 100%'", ha detto Trump. Sulla falsariga dei dazi commerciali imposti a oltre 100 Paesi, il nuovo presidente statunitense usa l'arma del ricatto per attirare investimenti e strappare condizioni di favore. Al momento è bene ricordare che i semiconduttori non sono sottoposti a dazi.

Intanto, nelle scorse ore, Reuters ha riferito che TSMC potrebbe dover affrontare una sanzione di 1 miliardo di dollari o più per aver prodotto - violando le disposizioni sul controllo delle esportazioni USA - un chip ritrovato all'interno di un acceleratore IA di Huawei. La casa cinese, come noto da anni, è in una blacklist che le impedisce di usare tecnologia a stelle e strisce per realizzare nuovi chip o dispositivi.