CPU Intel, presto potrebbero costare di più: la situazione economica non fa sconti

CPU Intel, presto potrebbero costare di più: la situazione economica non fa sconti

Intel si prepara a incrementare il prezzo di processori e altri chip nel corso dell'autunno. L'azienda sta informando i propri clienti. All'origine del rialzo i costi in aumento delle materie prime e dell'energia. Al momento mancano dettagli sui prodotti interessati.

di pubblicata il , alle 14:21 nel canale Processori
IntelCoreXeon
 

Intel aumenterà i prezzi di buona parte dei suoi microprocessori e di altri chip. Secondo il Nikkei Asia, l'azienda statunitense ha informato i propri clienti che "più avanti nel corso dell'anno" sarà costretta a ritoccare i listini verso l'alto a causa dell'incremento dei costi e delle pressioni inflazionistiche.

La notizia non giunge inattesa. Ad aprile, il CFO Dave Zimmer dichiarò che l'azienda stava valutando "aumenti di prezzo mirati in determinati segmenti". In una dichiarazione al Nikkei Asia, Intel ha confermato che sta informando i clienti di questi cambiamenti.

In autunno i prodotti di punta del colosso dei chip, come le CPU per PC e server, ma anche le soluzioni per la connettività wireless, saranno quindi i protagonisti di una revisione dei listini. Il quotidiano nipponico cita tre dirigenti industriali con "conoscenza diretta" dei fatti, ma la dichiarazione di Intel mette la bolla papale sul tutto. Rimane da capire quali prodotti subiranno i rincari.

"Gli incrementi percentuali non sono stati finalizzati, e potrebbero differire per i diversi tipi di chip, ma probabilmente spazieranno da un aumento minimo a singola cifra a più del 10 e 20% in alcuni casi", riporta il Nikkei Asia citando una fonte.

D'altronde siamo in un periodo in cui i prezzi delle materie prime e dell'energia sono in crescita e di conseguenza Intel si trova in una posizione scomoda, tra lo scegliere di scaricare i rincari sui consumatori o cercare di conservare i margini di guadagno, peraltro già messi sotto pressione dagli investimenti nei nuovi processi produttivi e nell'espansione delle Fab negli Stati Uniti ed Europa.

Da segnalare l'inflazione a livelli record in tutto il mondo: negli USA, a giugno, è salita al 9,1%, il livello più alto dal dicembre del 1981. Questa condizione economica rende difficile per le aziende prendere delle decisioni, poiché se i costi crescono, l'inflazione erode le capacità di spesa dei consumatori: è un cane che si morde la coda.

Dopo due anni di carenza dei semiconduttori, il calo della domanda nel settore informatico sembra aver rapidamente mutato la situazione, con alcune aziende che si ritrovano a fare i conti con un inventario importante da smaltire. Intel e altre realtà del settore hanno anche questo problema da affrontare.

Da non dimenticare che anche TSMC e Samsung hanno annunciato rincari nella produzione di chip per i propri clienti, rispettivamente fino al 9 e al 20%, anche se TSMC aveva già innalzato i listini sul finire dello scorso anno.

13 Commenti
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frankie14 Luglio 2022, 14:22 #1
rialzano i prezzi, ma hanno i magazzini pieni...
Boh vedremo.
In caso AMD, anzi.
MaxVIXI14 Luglio 2022, 14:57 #2
Originariamente inviato da: frankie
rialzano i prezzi, ma hanno i magazzini pieni...
Boh vedremo.
In caso AMD, anzi.


ah beh... secondo te se TSMC aumenta i prezzi AMD che puo` fare?
euscar14 Luglio 2022, 15:25 #3
E' naturale che anche le CPU salgano di prezzo ... ormai è cresciuto tutto, vuoi che non crescano anche i circuiti integrati?
dado197914 Luglio 2022, 15:34 #4
Originariamente inviato da: euscar
E' naturale che anche le CPU salgano di prezzo ... ormai è cresciuto tutto, vuoi che non crescano anche i circuiti integrati?

Beh l'importante è che crescano anche gli stipendi.
Cromwell14 Luglio 2022, 15:35 #5
...ha informato i propri clienti che "più avanti nel corso dell'anno" sarà costretta a ritoccare i listini verso l'alto a causa dell'incremento dei costi e delle pressioni inflazionistiche.


Io ho informato il mio datore di lavoro che "più avanti nel corso dell'anno" sarò costretto a ritoccare il mio impegno sul lavoro verso il basso a causa del mio stipendio invariato, dell'incremento dei costi e delle pressioni inflazionistiche e dell'aumento salariale del 10% che non mi vuole dare
euscar14 Luglio 2022, 15:39 #6
Originariamente inviato da: dado1979
Beh l'importante è che crescano anche gli stipendi.


Quella è l'unica cosa che non cresce ... e poi si lamentano che non trovano personale per determinati impieghi.

Ormai lo penso (e lo dico) da un bel po' che ci si prospettano tempi magri ... aspetto l'autunno con un certo interesse.
supertigrotto14 Luglio 2022, 16:23 #7
Mi pareva anche ovvio,la crisi è mondiale,stavamo vedendo la fine del tunnel per il discorso lockdown della pandemia e del rallentamento economico e poi,ad un certo punto,un bulletto con le atomiche ha pensato bene di fare vedere che lui comanda come cavolo vuole.....
euscar14 Luglio 2022, 16:29 #8
Ma è tutto voluto dal nuovo ordine mondiale: mantenere una continua e costante "crisi" per governare meglio la totalità delle persone e far loro credere ciò che vogliono ... 1984 di G. Orwell docet
roccia123414 Luglio 2022, 17:46 #9
Originariamente inviato da: euscar
Ma è tutto voluto dal nuovo ordine mondiale: mantenere una continua e costante "crisi" per governare meglio la totalità delle persone e far loro credere ciò che vogliono ... 1984 di G. Orwell docet


Secondo me è colpa dei rettiliani da Venere.
NONCIELODICONO
zappy14 Luglio 2022, 18:47 #10
Originariamente inviato da: Cromwell
Io ho informato il mio datore di lavoro che "più avanti nel corso dell'anno" sarò costretto a ritoccare il mio impegno sul lavoro verso il basso a causa del mio stipendio invariato, dell'incremento dei costi e delle pressioni inflazionistiche e dell'aumento salariale del 10% che non mi vuole dare

a dirglielo rischi che poi ti informa lui...

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