Carenze di chip, il problema può aggravarsi: problema di fornitura di gas rari a seguito della crisi ucraina
Dopo i problemi della pandemia, ci si mette anche la crisi in Ucraina: problemi con le forniture di neon, xenon e krypton che sono raffinati nell'area di Odessa
di Andrea Bai pubblicata il 05 Marzo 2022, alle 14:31 nel canale ProcessoriCome se non fossero sufficienti i problemi logistici e di approvviggionamento legati alla pandemia COVID-19 per mettere in ginocchio il settore della produzione di semiconduttori, si aggiunge ora un ulteriore problema che scaturisce dalla crisi in Ucraina di questi giorni.
Il Financial Times osserva come l'invasione russa dell'Ucraina abbia infatti causato problemi alla fornitura di gas rari che sono chiave nei processi di produzione dei semiconduttori. Tra questi il neon, di cui l'Ucraina ne fornisce circa la metà a livello mondiale, è indispensabile per la produzione di chip. Si tratta di un sottoprodotto dell'industria siderurgica russa che viene purificato proprio in Ucraina.

Le miscele di gas che comprendono il neon vengono usate per il funzionamento delle sorgenti laser per la litografia, processo che incide le maschere per la realizzazione dei semiconduttori. Per questi scopi è necessario un gas raffinato fino ad una purezza del 99,99%, obiettivo che richiede un processo complesso che solamente poche aziende in tutto il mondo sono in grado di fare, alcune delle quali situate nell'area portuale di Odessa.
Esiste già un precedente, ovvero l'invasione della Crimea nel 2014, quando i prezzi del neon sono schizzati del 600%. Ora i produttori di semiconduttori si trovano costretti ad attingere alle riserve, ma avvertono la pressione di dover individuare fornitori per sostituire quelli dell'europa orientale al momento non disponibili. Una situazione che sta creando carenze e impennata dei prezzi, anche di altri gas industriali come xenon e krypton.
Anche di quest'ultimo l'Ucraina è fornitore del 40% circa al mondo: il prezzo del krypton è passato da circa 1,73 dollari al litro a oltre 8,5 dollari al litro alla fine di gennaio, per via dei problemi logistici dovuti alla pandemia. L'attuale invasione russa sta peggiorando la situazione mettendo i produttori nella condizione di dover rifiutare nuovi ordinativi da parte dei clienti.










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21 Commenti
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Leggevo qualche giorno fa che nessuno dei grossi produttori che necessità di quei materiali dipende in modo pesante dall'Ucraina.
Comunque io riesco ad andare avanti ancora un paio d'anni con il mio PC quindi possono far quello che vogliono con i prezzi
è proprio vero che al peggio non c'è mai fine.
In ogni caso ce ne faremo una ragione.
Intanto speriamo solo che non ci scappi una terza guerra mondiale, perché altrimenti questo sarà l'ultimo dei nostri problemi.
la domanda è: converrebbe a qualcuno?
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