Black Semiconductor, la startup che usa il grafene per far parlare i chip più velocemente

Black Semiconductor, la startup che usa il grafene per far parlare i chip più velocemente

La startup tedesca Black Semiconductor ha annunciato di aver ricevuto ingenti finanziamenti per una linea di produzione di wafer da 300 mm, la cui produzione in serie è prevista per il 2031. L'obiettivo è creare soluzioni basate sul grafene per la trasmissione di dati tra chip.

di pubblicata il , alle 07:01 nel canale Processori
Black Semiconductor
 

Nelle scorse ore è balzata all'onore delle cronache europee una nuova startup impegnata nel campo della progettazione e produzione di chip: Black Semiconductor. La startup tedesca lavora con il grafene, o meglio lo vuole usare per creare interconnessioni di prossima generazione che consentano di collegare tra loro i "mondi dell'elettronica e della fotonica".

"Il modo più intelligente per creare un ponte tra il mondo elettronico e quello fotonico consiste nell'usare uno strato di atomi di carbonio come traduttore tra i due. La chiave per consentire la co-integrazione di elettronica e ottica è il grafene, un materiale sottile un solo atomo noto per le sue superiori proprietà ottiche, elettriche e termiche. Il grafene supera qualsiasi altro sistema di materiali, aprendo le porte a prodotti finora inaccessibili", spiega Black Semiconductor sul proprio sito.

La società vuole quindi avvalersi del grafene come materiale per la conversione dei segnali elettronici in ottici e viceversa, in modo da favorire la comunicazione tra chip ad alta bandwidth e basso consumo che servirà per sostenere la diffusione capillare dell'intelligenza artificiale. Si parla anche di "una significativa riduzione dei costi di produzione grazie al 60% meno fasi di produzione necessarie".

Black Semiconductor ha ricevuto finanziamenti per 254,4 milioni di euro, principalmente dal ministero tedesco degli Affari Economici e dallo Stato tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia, che hanno garantito 228,7 milioni di euro in fondi pubblici. Porsche Ventures e la società di capitale di rischio Project A hanno raccolto la restante parte pari a 25,7 milioni di euro.

Black Semiconductor intende usare il denaro per costruire un impianto per la produzione pilota di componenti optoelettronici su wafer da 300 mm ad Aquisgrana, con l'obiettivo di arrivare alla produzione di massa entro il 2031.

Le soluzioni ottenute verranno poi integrate con altri componenti semiconduttori, in modo simile a ciò che già avviene nella fotonica del silicio, tanto che qualcuno già ribattezzato ciò che fa Black Semiconductor come "fotonica del grafene". La startup ha dichiarato che cercherà anche passare da 30 a 120 dipendenti entro il 2026.

L'investimento va visto nell'ottica del CHIPS Act europeo, la legge con la quale Bruxelles ha sancito investimenti e piani di sviluppo in tutta Europa per rafforzare il know how e le capacità interne nella progettazione e produzione di semiconduttori. L'obiettivo, ambizioso per come sono messe oggi le cose, è portare la capacità produttiva al 20% del mercato mondiale entro il 2030.

"La Germania ha capito, e l'intera Unione Europea ha capito, che è importante avere voce in capitolo e che la sovranità non significa che si debba copiare in Europa tutto ciò che non ha senso, ma che si può mettere qualcosa sul tavolo", ha detto il Dr. Daniel Schall, CEO e cofondatore di Black Semiconductor, intervistato dalla CNBC.

3 Commenti
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Cappej13 Giugno 2024, 07:10 #1
ancora...
supertigrotto13 Giugno 2024, 09:27 #2
Grafene,silicene,venghino siori e signore.....
antroscepolo13 Giugno 2024, 11:58 #3
Originariamente inviato da: supertigrotto
Grafene,silicene,venghino siori e signore.....


finanziatevillo!!!

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