ASML vuole crescere: Paesi Bassi ed Europa in stato di allarme

ASML, produttore di macchinari litografici avanzati, paventa l'idea di espandersi fuori dai confini dei Paesi Bassi. All'ordine del giorno vi sono diversi problemi, tra cui le politiche anti immigrazione del governo che impediscono di assumere talenti dall'estero.
di Manolo De Agostini pubblicata il 07 Marzo 2024, alle 17:11 nel canale ProcessoriASML
23 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoFigurati, ci siamo fatti scappare anche Intel (chissà perché ne ero sicurissimo). Secondo me non siamo neanche nella lista dei papabili, siamo come una macchia nera sulla cartina
Volendo potremmo fare concorrenza ad Asml.
Chiedo per un amico.
Il tuo amico ti direbbe, al contrario, che deliquenza e atti terroristici sono in diminuzione in Europa e che in ogni caso non centra nulla con le figure professionali della news.
Se aggiungiamo le restrizioni sulle migrazioni dei professionisti e la riduzione degli incentivi fiscali, non fai che peggiorare la situazione (vedi USA e Giappone dove il 30-40% delle richieste resta vacante).
Si ma il modo migliore per attirarli è sicuramente con stipendi più alti, cosa che per altro già succede.
Non si capisce perché se ne deve far carico la collettività, quando comunque sono persone che accedono comunque a tutti i servizi del paese, come farebbe un cittadino qualunque.
Trovo la cosa molto ingiusta nei confronti dei cittadini di quella nazione che devono comunque pagare tutte le tasse per intero.
Un po' come la minchiata italiana dell'irpef agevolata per chi rientra dall'estero dopo pochi anni, una vera e propria evasione fiscale.
Non si capisce perché se ne deve far carico la collettività, quando comunque sono persone che accedono comunque a tutti i servizi del paese, come farebbe un cittadino qualunque.
Trovo la cosa molto ingiusta nei confronti dei cittadini di quella nazione che devono comunque pagare tutte le tasse per intero.
Un po' come la minchiata italiana dell'irpef agevolata per chi rientra dall'estero dopo pochi anni, una vera e propria evasione fiscale.
È semplice, ci sono dei paesi in cui alcune figure professionali sono carenti ed è necessario attirare talenti dall'estero altrimenti il sistema non sta in piedi. Le aziende non possono prendersi carico di questo costo altrimenti fallirebbero e quindi serve l'intervento dello stato. Di solito comunque si tratta di incentivi temporanei, non permanenti. Win-win
Certamente può essere una soluzione per tamponare nel breve, ma se ci sono carenze in alcuni ambiti tecnici vuol dire che non è stata fatta adeguata programmazione.
Ma è un problema generalizzato: un po' ovunque in Europa si tende a sottovalutare programmazione ed investimenti su settori strategici.
Ma del resto è normale quando hai UE e Stati governati da hippies che non pensano affatto allo sviluppo economico dell'eurozona, ma anzi, alla decrescita felice.
Ma è un problema generalizzato: un po' ovunque in Europa si tende a sottovalutare programmazione ed investimenti su settori strategici.
Ma del resto è normale quando hai UE e Stati governati da hippies che non pensano affatto allo sviluppo economico dell'eurozona, ma anzi, alla decrescita felice.
La fai facile, la programmazione strategica deve tenere conto di quello che succede nel resto del mondo e richiede decenni per dare risultati. Nel frattempo la situazione al contorno continua a cambiare. Per alcune popolazioni è anche una questione di attitudine, certe figure professionali non saranno mai molto ambite ed è necessario attingere altrove. Detto questo sono abbastanza sicuro che se ci fossi tu al posto degli hippies a governarci le cose andrebbe anche peggio
Non la faccio facile, né ho mai detto che sia facile, più che altro richiede avere un'idea di sviluppo industriale dell'unione, cosa che è appunto anni luce dall'interesse dei compagni della decrescita felice.
Certamente, nessuno ha mai detto che è una cosa immediata. Ma se mai inizi...
Perché si è persa completamente identità industriale, oggi qualsiasi cosa si va a fare in Cina e quindi semplicemente nessuno ha interesse a sviluppare certe competenze qui.
Le poche che avevi le hai disperse, e quelle nuove non avrebbero mercato o comunque sarebbero ormai troppo difficili da acquisire in tempi ragionevoli.
In ogni caso mi pare che si lasci tutto troppo al "caso".
Mi sottovaluti, peggio della corazzata Ursula in UE con finti liberali e social-comunisti dentro, è veramente difficile fare.
Certamente, nessuno ha mai detto che è una cosa immediata. Ma se mai inizi...
Perché si è persa completamente identità industriale, oggi qualsiasi cosa si va a fare in Cina e quindi semplicemente nessuno ha interesse a sviluppare certe competenze qui.
Le poche che avevi le hai disperse, e quelle nuove non avrebbero mercato o comunque sarebbero ormai troppo difficili da acquisire in tempi ragionevoli.
In ogni caso mi pare che si lasci tutto troppo al "caso".
Mi sottovaluti, peggio della corazzata Ursula in UE con finti liberali e social-comunisti dentro, è veramente difficile fare.
Menomale che non la fai facile.
Magari puoi risolvere il problema di avere in europa un mercato pressochè saturo e un costo del lavoro superiore a quello dei mercati che non sono ancora saturi dove però abbiamo la maggiore produzione di beni grazie soprattutto a politiche ambientali e sociali "più leggere".
L'ambizione potrebbe essere quella di arrivare a concorrere con paesi come la Cina applicando le stesse regole, ma si avrebbe il problema che loro sono quasi 2 miliardi contro meno della metà considerando europa e usa.
ma non la fai facile.
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