Anche l'Europa vuole andare oltre i 2 nanometri: per farlo punta 2,5 miliardi di euro

La belga Imec, insieme a CEA-Leti (Francia), Fraunhofer-Gesellschaft (Germania), VTT (Finlandia), CSSNT (Romania) e Tyndall Institute (Irlanda), metterà a punto una linea pilota chiamata NanoIC per dare all'ecosistema dei semiconduttori europeo una tecnologia produttiva oltre i 2 nanometri.
di Manolo De Agostini pubblicata il 22 Maggio 2024, alle 20:01 nel canale ProcessoriNelle ultime settimane abbiamo visto come il Chips Act statunitense abbia erogato sussidi a Intel, TSMC, Samsung e Micron per sostenerle nel loro impegno di creare una filiera locale dei semiconduttori avanzati capace rendere l'economia a stelle e strisce più autosufficiente e meno legata a Taiwan, centro di una lotta geopolitica con la Cina.
E l'Europa che fa? Anche il Vecchio Continente ha varato il suo Chips Act da 43 miliardi di euro, attratto investimenti tra cui quelli di Intel, TSMC e quello di Silicon Box in Italia. In linea generale, l'Europa sta cercando di trovare un suo spazio in un ambito che è stato progressivamente abbandonato per troppi anni.
Farlo non è facile, ma in queste ore registriamo qualche notizia interessante. La prima, comunicata da imec, è che i principali laboratori di ricerca europei riceveranno un finanziamento di 2,5 miliardi di euro per creare una linea pilota per sviluppare e testare le future generazioni di chip avanzati.
L'imec, centro di ricerca con sede a Lovanio, in Belgio, ospiterà una linea pilota per i chip prodotti con processi più avanzati dei 2 nanometri, per aiutare l'industria, il mondo accademico e le startup europee ad accedere a tecnologie di produzione altrimenti troppo costose per essere testate o utilizzate.
"L'investimento ci consentirà di raddoppiare i volumi e la velocità di apprendimento, accelerando il nostro ritmo di innovazione, rafforzando l'ecosistema europeo dei chip e promuovendo la crescita economica in Europa", ha dichiarato in un comunicato il CEO di imec, Luc Van den Hove. "La linea pilota NanoIC supporterà diversi settori industriali in Europa, tra cui quello automobilistico, delle telecomunicazioni, della salute e altri".
L'investimento di 2,5 miliardi di euro è il frutto di una combinazione di contributi pubblici e privati. Dai programmi di finanziamento dell'UE (cioè Horizon Europe e Digital Europe) attraverso l'impresa comune Chips (Chips JU) e dalle Fiandre arriva un finanziamento pubblico totale indicativo di 1,4 miliardi di euro. I contributi privati proverranno da diversi partner industriali (tra cui ASML) e ammonteranno a 1,1 miliardi di euro.
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Altri laboratori di ricerca che partecipano sono il CEA-Leti in Francia, il Fraunhofer in Germania, il VTT in Finlandia, il CSSNT in Romania e il Tyndall Institute in Irlanda.
L'altra notizia a cui facevamo riferimento, riportata da Reuters, è che Thomas Skordas, funzionario della Commissione europea, ha dichiarato che lo European Chips Act è sulla buona strada per contribuire ad attrarre più di 100 miliardi di euro di investimenti privati nell'industria europea dei semiconduttori entro il 2030.
Skordas, inoltre, ha dichiarato che un finanziamento non specificato per un'altra linea pilota per lo sviluppo della fotonica, ovvero dei chip che utilizzano la luce (fotoni), è ancora in fase di elaborazione.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa Cina nel 2023 ha messo sul piatto $40 miliardi per permettere a SMIC di passare dai 28nm alle tecnologie più recenti.
La Cina nel 2023 ha messo sul piatto $40 miliardi per permettere a SMIC di passare dai 28nm alle tecnologie più recenti.
Non ho l'arroganza di avere la risposta, più che altro butto li uno spunto di riflessione, ma forse c'entra il fatto che la Cina non è in grado di produrre a pochi nm, l'Europa invece è l'unica a produrre questo generi di macchinari, quindi l'unica cosa che deve finanziare è la filiera di produzione.
Potrebbe anche centrare che il sistema economico è differente.
In Cina il governo ci mette i soldi, in Europa cooperano pubblico e privati.
In parte hai ragione, soprattutto per quanto riguarda la litografia avanzata, ma c'è da formare e costruire anche tutto il resto e non è roba di poco conto...
2,5 MLD di Euro alla fine sono pochini pochini...
Si deve investire nella creazione di una fonderia EUROPEA e formazione del personale tecnico... Ci vorranno anni o decenni sicuramente, ma almeno non si dovrà più dipendere dai ricatti o giochini geopolitici dello stato di turno, qualunque esso sia.
Il resto del mondo produce chip con macchinari europee, di ridicolo c'è solo che attualmente si produce poco o nulla in Europa.
In Cina il governo ci mette i soldi, in Europa cooperano pubblico e privati.
si esatto,
però gli utili se li spartiscono i privati e le perdite vengono addossate al pubblico.
no chiedo cosi... per curiosità.
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