Un Mac con processore sviluppato da Apple in arrivo entro metà 2021?

Secondo l'analista Ming Chi Kuo, il primo computer Mac basato su un processore sviluppato in casa da Apple arriverà entro la prima metà del 2021. Ecco perché c'è più di una ragione per portare la casa di Cupertino ad abbandonare Intel.
di Manolo De Agostini pubblicata il 25 Febbraio 2020, alle 08:21 nel canale AppleAppleMacBookiMacmacOS
Si vocifera da tempo che presto o tardi Apple introdurrà un Mac con processore realizzato in casa, basato su un'architettura ARM personalizzata, come i chip all'interno di iPhone e iPad. In queste ore il noto analista Ming Chi Kuo – come riportato da Macrumors - ha dichiarato in una nota agli investitori che questo passo si compirà entro la prima metà del 2021 e non già quest'anno come paventato in precedenza.
L'analista non ha rivelato molte informazioni nella sua nota, ad esempio di che tipo di Mac (mini?, MacBook?) si tratti o informazioni sul progetto del chip (anche se Apple potrebbe usare il processo produttivo a 5 nanometri di TSMC), ma l'opzione di una Apple concentrata nella progettazione di processori anche per i suoi futuri computer è sul tavolo da tempo e l'azienda non ha mai fatto nulla per smentirla.
Il rapporto con Intel e i suoi processori risale al 2005, quando alla conferenza WWDC il fondatore Steve Jobs annunciò l'addio ai processori PowerPC, avvenuto concretamente nel 2006. Il rapporto tra Intel e Apple appariva molto saldo sino a pochi anni fa, ma secondo le indiscrezioni la casa di Cupertino sarebbe sempre più pronta allo strappo, per diverse ragioni.
La prima potrebbe essere riconducibile alle difficoltà vissute da Intel negli ultimi anni a passare al processo produttivo a 10 nanometri e a nuove architetture più veloci. Un'incertezza che Apple sembra mal sopportare, sia da un punto di vista tecnologico che di tempistiche: sviluppare una linea di processori per i propri computer consentirebbe all'azienda di slegarsi da intoppi e possibili ritardi da parte di Intel, controllando allo stesso tempo parametri fondamentali come i consumi e varie funzionalità.
La seconda è la spinta di Apple verso un ecosistema di prodotti sempre più interoperabile, con una piattaforma software duttile capace di adattarsi senza difficoltà a vari dispositivi. L'obiettivo della casa di Cupertino è far sì che le app per i suoi dispositivi mobile funzionino sui PC e viceversa, permettendo così agli sviluppatori di raggiungere tutti i propri utenti e a quest'ultimi di godere di un'esperienza coordinata su più prodotti.
Infine, la terza ragione per cui Apple potrebbe realizzare Mac basati su propri chip è che ha dato dimostrazione di voler fare sul serio sul fronte della progettazione. Non solo i chip di iPhone e iPad sono tra i più veloci al mondo, con enormi miglioramenti di generazione in generazione, ma l'azienda ha anche realizzato soluzioni come il chip di sicurezza T2 o il SoC all'interno di AirPods e Apple Watch.
È chiaro come ad Apple manchi ormai un unico tassello per completare il puzzle. I SoC realizzati finora, come dimostrato ad esempio dal più recente iPad Pro, stanno raggiungendo livelli di potenza decisamente interessanti in grado di renderli adatti anche per un notebook, ad esempio un MacBook Air.
Non è tanto quindi una questione di potenza, quanto probabilmente di ecosistema e di strategie. Per questo la data di arrivo di un Mac senza chip x86 sembra sempre appesa al filo dell'incertezza, tanto che non è da escludere che la previsione dell'analista si riveli non azzeccata.
Qualora Apple volesse davvero presentare qualcosa nella prima parte del 2021, dovrebbe esporsi ben prima sull'argomento, magari alla WWDC di giugno, svelando kit e strumenti per gli sviluppatori in grado di agevolare la creazione di software compatibili con i nuovi dispositivi. D'altronde il lavoro su macOS non sarebbe da poco, sia che si tratti di una "semplice" emulazione, con tutte le problematiche connesse, che altre strade.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa stiamo parlando della stessa azienda? Quella che ha un ecosistema chiuso che funziona bene solo tra i dispositivi dell'azienda stessa?
Francamente a me sembra semplicemente un ulteriore mossa per rendere il tutto ancora più chiuso e controllabile, eliminando nel contempo la dipendenza da un fornitore terzo.
Forse potrebbero proporre qualcosa del genere per creare un prodotto nuovo declassando l'iPad Pro e introducendo un PC 2 in 1 basato su ARM, allora avrebbe un senso. IMHO
Francamente a me sembra semplicemente un ulteriore mossa per rendere il tutto ancora più chiuso e controllabile, eliminando nel contempo la dipendenza da un fornitore terzo.
"Interoperabile" ovviamente si riferisce, come hai detto tu, "solo tra i dispositivi dell'azienda stessa".
Forse potrebbero proporre qualcosa del genere per creare un prodotto nuovo declassando l'iPad Pro e introducendo un PC 2 in 1 basato su ARM, allora avrebbe un senso. IMHO
Apple già ha fatto nella sua storia cambi di architettura , anzi il passaggio ad x86 fu clamoroso ora si tornerebbe a risc...vedremo.
Forse potrebbero proporre qualcosa del genere per creare un prodotto nuovo declassando l'iPad Pro e introducendo un PC 2 in 1 basato su ARM, allora avrebbe un senso. IMHO
non lo elimineranno, almeno non tanto presto
il Mac Pro è stato appena lanciato e ha processori Intel, dovranno continuare a supportarlo con versioni di macOS per almeno 5-6 anni quindi anche volendo non possono mollare l'architettura x86 per un bel pezzo
più probabile che partano con un prodotto tipo il Macbook che era già stato pensato fanless quando fu introdotto ed eventualmente gli Air, poi si vedrà
lato software il problema non è così insormontabile se i Pro rimarranno Intel nella fase iniziale e comunque moltissime vecchie utility sono già state fatte fuori con il passaggio forzato a 64bit e non è morto nessuno
sui Macbook l'utilizzo tipico è browser, office e così via, tutta roba che ci sarà al day one senza problemi
non sono un amante di Catalyst ma se hai un'app su iPad è molto semplice portarla su Mac quindi molte delle utility tip tipo note, calendari ecc. che già si usano su iOS arriveranno sul Mac
il punto di domanda è sulle prestazioni massime e sui grandi nomi tipo Adobe, ma se inizialmente gli iMac e i MBP rimangono Intel gli utenti pro sono a posto
Adobe peraltro ha già portato una versione di Photoshop su iPad, che non è alla pari con la versione desktop, però condivide sicuramente delle librerie di base che sono state per forza già portate su ARM, parte del lavoro quindi è già fatto
rimane invece da risolvere il problema prestazioni, che sono più che sufficienti per un uso office ma non per elaborazioni pesanti, per questo immagino che Intel rimarrà per un po'
il Mac Pro è stato appena lanciato e ha processori Intel, dovranno continuare a supportarlo con versioni di macOS per almeno 5-6 anni quindi anche volendo non possono mollare l'architettura x86 per un bel pezzo
più probabile che partano con un prodotto tipo il Macbook che era già stato pensato fanless quando fu introdotto ed eventualmente gli Air, poi si vedrà
lato software il problema non è così insormontabile se i Pro rimarranno Intel nella fase iniziale e comunque moltissime vecchie utility sono già state fatte fuori con il passaggio forzato a 64bit e non è morto nessuno
sui Macbook l'utilizzo tipico è browser, office e così via, tutta roba che ci sarà al day one senza problemi
non sono un amante di Catalyst ma se hai un'app su iPad è molto semplice portarla su Mac quindi molte delle utility tip tipo note, calendari ecc. che già si usano su iOS arriveranno sul Mac
il punto di domanda è sulle prestazioni massime e sui grandi nomi tipo Adobe, ma se inizialmente gli iMac e i MBP rimangono Intel gli utenti pro sono a posto
Adobe peraltro ha già portato una versione di Photoshop su iPad, che non è alla pari con la versione desktop, però condivide sicuramente delle librerie di base che sono state per forza già portate su ARM, parte del lavoro quindi è già fatto
rimane invece da risolvere il problema prestazioni, che sono più che sufficienti per un uso office ma non per elaborazioni pesanti, per questo immagino che Intel rimarrà per un po'
IPERBOLE MODE ON
come problemi di performance? ma se la cpu di iPad Pro batte anche tutte le cpu x86 del mondo?
IPERBOLE MODE OFF
se mi avessi letto nel pensiero avresti scritto cose meno simili al mio pensiero
I tempi sono maturi per un cambio
Per me è fattibile,i processori con architettura risc/arm cominciano ad avere prestazioni eccellenti,vengono usati anche in alcuni server,non vedo quale sia il problema.Già una volta Apple è passata da Power a X86,non vedo un problema concreto per passare da X86 a Arm,con le tecnologie di virtualizzazione e con le moderne tecniche di container,il passaggio potrebbe essere meno doloroso rispetto al passaggio Power a X86.
Altre aziende hanno già fatto questo passaggio per prodursi CPU da server personalizzate,Apple ha i soldi per fare la stessa cosa.
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