Sono passati sei anni dalla morte di Steve Jobs: Tim Cook e la bella Eve lo ricordano così

Nel sesto anniversario dalla morte di Steve Jobs l'attuale CEO di Apple lo ricorda così, all'interno di un pensiero diffuso su Twitter
di Nino Grasso pubblicata il 06 Ottobre 2017, alle 19:01 nel canale AppleApple
All'età di 56 anni scompariva, sei anni fa, uno dei più grandi visionari della storia moderna. Molti sostengono che "tecnicamente" Steve Jobs non abbia dato molto al mondo informatico, altri che "commercialmente" sapeva vendere bene le idee altrui. La verità è che senza Steve Jobs l'informatica oggi sarebbe stata molto diversa. Non vogliamo esprimere un giudizio o un parere: diversa, non migliore o peggiore. Steve Jobs viene ricordato così da Tim Cook.
Remembering Steve today. Still with us, still inspiring us. “Make something wonderful, and put it out there.” pic.twitter.com/7aOCPkwU0U
— Tim Cook (@tim_cook) 5 ottobre 2017
Liberamente lo traduciamo nel modo seguente: "Ricordiamo Steve Jobs oggi. Ancora con noi e ancora continua a ispirarci: 'Fai qualcosa di meraviglioso e mettilo a disposizione'". Semplice e toccante anche il ricordo della bella figlia Eve su Instagram, in cui si nota la scritta "Here's to the crazy ones", l'inizio della celebre pubblicità Apple con l'esortazione ai folli "perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero".
Steve Jobs ha creato Apple nel 1976 con Steve Wozniak e Ronald Wayne, e ha lanciato personalmente tre dei prodotti più iconici della compagnia: nel 1984 il Macintosh, nel 2001 l'iPod e nel 2007 l'iPhone. Ha lasciato Apple definitivamente il 24 agosto 2011 per via di problemi salutari, con il decesso avvenuto il 5 ottobre 2011. Il giorno prima Apple annunciava iPhone 4S, il primo dispositivo con l'assistente virtuale Siri integrato sin dal primo avvio.
Nella sua carriera Jobs è stato allontanato dalla sua creatura, Apple, per un periodo di 12 anni a partire dal 1985. È stato un momento importantissimo per la formazione del visionario, che nel frattempo ha fondato NeXT (acquisita dalla stessa Apple nel 1997), e investito su Pixar. Nel 1997 Jobs ritornava in Apple trasformandola da società in completa decadenza al colosso più grande al mondo in termini di capitalizzazione di mercato, titolo di cui si fregia ancora oggi.
Apple ha offerto il nome di Steve Jobs allo Steve Jobs Theater nel nuovo Apple Park a Cupertino. Alla sua inaugurazione Tim Cook ha espresso queste parole:
"Steve ha avuto un grande significato per me e per tutti noi. Non passa giorno senza ricordarlo. I ricordi sono tornati alla memoria mentre ci preparavamo per oggi e per questo evento. C'è voluto un po', ma adesso possiamo ricordarlo con gioia, e non con tristezza. Lo spirito di Steve e la sua filosofia senza tempo sulla vita saranno sempre il DNA di Apple. Il suo più grande regalo, la più grande espressione del suo apprezzamento per l'umanità non è stato un singolo prodotto. È stata la stessa Apple".
13 Commenti
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Ehhhh...
Il grande giornalismo...[I]la bella Eve[/I], sottolineato nel titolo e nel corpo dell'articolo senza un perché.
ma dato l'anniversario oggi hanno rifatto vedere il film biografico, del 2103 se non ricordo male
beh, imho ma assolutamente imho, molto preferibile 'the pirates of silicon valley', che non mette 'aureole' (per quanto appena accennate) e tratta in modo meno 'monocolore' il tutto (anche se il secondo non è una biografia, quindi per forza, ma lo stesso, non si può separare il contesto secondo me)
ma dato l'anniversario oggi hanno rifatto vedere il film biografico, del 2103 se non ricordo male
beh, imho ma assolutamente imho, molto preferibile 'the pirates of silicon valley', che non mette 'aureole' (per quanto appena accennate) e tratta in modo meno 'monocolore' il tutto (anche se il secondo non è una biografia, quindi per forza, ma lo stesso, non si può separare il contesto secondo me)
Quel film biografico su Jobs è pessimo, storia banale e recitazione approssimativa. Jobs di Danny Boyle invece è molto più bello, dopo una prima parte più “tecnica” vira sul lato umano. Ma il suo più grande pregio è quello di non parlare di iPhone e di sfiorare da lontano l’ipod.
Comunque sia rimango dell’idea che, anche se i numeri mi danno torto, Cook non sia più l’uomo giusto alla guida della Apple.
probabilmente di potenziali jobs ce n'erano a decine. non voglio con questo sminuire eh, ma imho va considerato (homebrew, xerox park, etc etc etc)
inoltre era un ambiente, tra pre-informatizzazione di massa e post-flowerpowerismo, del tutto peculiare e, immagino, con capacità di stimolazione fuori scala
col pilota automatico...paragone magari un pò estremo ma in
sintesi questa è la mia opinione.
beh basta vedere come cambiano i risultati in formula 1 al cambio di management, in apple per ora i risultati restano straordinari. Poi va béh per me ormai é diventata un'azienda insulsa, ma finché fanno soldi a palate avranno sempre ragione.
probabilmente di potenziali jobs ce n'erano a decine. non voglio con questo sminuire eh, ma imho va considerato (homebrew, xerox park, etc etc etc)
inoltre era un ambiente, tra pre-informatizzazione di massa e post-flowerpowerismo, del tutto peculiare e, immagino, con capacità di stimolazione fuori scala
Infatti Jobs, come Wozniak " The Woz ", come tanti altri nati nella Valley, erano completamente permeati da quell'ambiente unico che racchiudeva quasi il 90% del fatturato dell'informatica mondiale. Nella biografia ufficiale di Isaacson si descrive un Jobs ragazzo " vicino di casa " di un certo David Packard cofondatore di HP e che ebbe la sua start up ( termine molto di voga oggi ), proprio come Apple, nel garage di casa!!
I big si conoscevano tra loro, si parlavano, si scambiavano idee e pareri ed incoraggiavano e aiutavano le giovani leve ad affermarsi... Insomma tra gli anni '50 e '70 in quelle valli dietro San Francisco si creò un background socio/economico quasi unico.
E la " Homebrew Computer Exposition " nacque proprio grazie a tutto ciò sintetizzando il fermento ingegneristico e le idee di giovani appassionati di informatica ed elettronica.
In tutto questo fermento gli investitori ci sguazzavano felici, investitori come Mike Markulla, quasi mai ricordato negli articoli commemorativi o celebrativi, che nel 1976, dopo aver visto l'Apple I, decise di investire 100000 USD nella neonata Apple permettendogli di arrivare a porre la prima pietra del suo successo: Apple II!!
[I]la bella Eve[/I], sottolineato nel titolo e nel corpo dell'articolo senza un perché.
Ammetto di non essere molto aggiornato sul nuovo dizionario politicamente corretto, ma non mi risulta che definire una donna "bella" sia un insulto o un modo per sminuire una persona.
L'essere umano vive per la bellezza e la ricerca da milioni di anni in tutto ciò che lo circonda.
LA BELLA EVE
"LA BELLA EVE" ...chi ha scritto l'articolo, Martufello?Bah!Trappolone!
Mancava poco che mi beccavo la solita foto di coso con pulloverino e mano sul mento...
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