Meta, Microsoft e Apple: è scontro sulle modifiche all'App Store per le norme del DMA

Le modifiche proposte da Apple per modificare iOS e App Store così da rispettare il DMA Europeo non vanno giù ai concorrenti, e intanto il 7 marzo si avvicina
di Andrea Bai pubblicata il 22 Febbraio 2024, alle 13:01 nel canale AppleMicrosoftMetaApple
Le modalità con cui Apple intende adeguarsi al Digital Markets Act dell'Unione Europea non hanno convinto i concorrenti, con Meta e Microsoft che hanno espresso una certa insoddisfazione per le misure che la Mela ha delineato, ritenendole "onerose" e "proibitive".
Il Financial Times ha riportato una dichiarazione di Phil Spencer, responsabile della divisione Gaming per Microsoft: "I passi iniziali che Apple ha compiuto per conformarsi sono molto proibitivi perché noi si possa realizzare un'alternativa significativa all'unico negozio disponibile sulla piattaforma di gioco più grande del mondo, che sono i telefoni cellulari. Quindi continueremo a lavorare con le autorità di regolamentazione per un'apertura". Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha invece definito le regole elaborate da Apple come "onerose" e contrarie allo spirito del DMA, dicendosi "sorpreso se qualche sviluppatore scegliesse di sfruttare app store alternativi".
Apple ha risposto alle critiche con una nota ufficiale:
"L'approccio di Apple al Digital Markets
Act è stato guidato da due semplici obiettivi: rispettare la legge e
ridurre gli inevitabili e crescenti rischi che il DMA crea per i nostri
utenti dell'UE.
Innanzitutto, ciò significava studiare il
Digital Markets Act per capire come iOS, Safari e App Store potessero
soddisfare al meglio i suoi requisiti. I team di Apple hanno trascorso
mesi in dialogo con la Commissione Europea e, in poco più di un anno,
hanno creato più di 600 nuove API e un’ampia gamma di strumenti per
sviluppatori. Questi cambiamenti riflettono il lavoro di centinaia di
membri del team Apple che hanno dedicato decine di migliaia di ore a
creare le nuove funzionalità necessarie per conformarsi alla DMA.
Per ogni cambiamento, i team di Apple hanno continuato a mettere i
nostri utenti al centro di tutto ciò che facciamo. Ciò significava
creare misure di salvaguardia per proteggere gli utenti dell’UE nella
massima misura possibile e rispondere alle nuove minacce, inclusi nuovi
vettori di malware e virus, opportunità di truffe e frodi e sfide per
garantire che le app funzionino sulle piattaforme Apple. Tuttavia,
queste protezioni non eliminano le nuove minacce create dal DMA.
L'attenzione di Apple rimane sulla creazione del sistema più sicuro
possibile entro i requisiti del DMA. Ma anche con queste misure di
salvaguardia, permangono molti rischi – e nell’UE, i cambiamenti della
DMA si tradurranno in un sistema meno sicuro.
Stiamo limitando questi cambiamenti all'Unione Europea perché siamo
preoccupati per il loro impatto sulla privacy e sulla sicurezza
dell'esperienza dei nostri utenti, che rimane la nostra stella polare.
Queste modifiche sono conformi alla DMA e nelle settimane e nei mesi a
venire continueremo a dialogare con la Commissione Europea, la comunità
di sviluppatori e i nostri utenti dell'UE riguardo al loro impatto."
Alla fine del mese di gennaio Apple aveva annunciato ufficialmente quale genere di modifiche avrebbe apportato a iOS per consentire il funzionamento di app store alternativi a quello ufficiale. I cambiamenti tecnici si accompagnano anche ad una revisione delle tariffe, che prevedono ora per gli sviluppatori che scelgono di continuare a distribuire le proprie app tramite l'App Store nativo la possibilità di sfruttare un piano commissionale ridotto rispetto all'attuale: la commissione ordinaria passerà dal 30% al 17% e dal 15% al 10% per chi rientra nel programma Small Business. Le app installate tramite marketplace alternativi non vedranno alcun addebito commissionale da parte della Mela, ma potrebbero essere soggette a commissioni diverse decise dal gestore del marketplace. Gli sviluppatori avranno inoltre la possibilità di scegliere se processare i pagamenti tramite Apple o usare un sistema di pagamento alternativo, anche per gli acquisti in-app. Nel primo caso vi sarà una commissione aggiuntiva del 3%. Viene però introdotta una nuova "Core Technology Fee" che prevede il pagamento di 0,50 euro per installazione per account su base annuale per qualsiasi app installata tramite App Store o tramite negozi alternativi. Questo dazio sarà gratuito per il primo milione di installazioni.
Sarà il singolo sviluppatore a decidere se aderire ai nuovi termini o attenersi a quelli attualmente in vigore: ovviamente chi scegliesse di proseguire con le regole attuali vedrà applicato il medesimo piano commissionale e non avrà la possibilità di sfruttare store alternativi. Apple stima che oltre il 99% degli sviluppatori “ridurrà o manterrà le tariffe dovute ad Apple” in base ai nuovi termini commerciali e che “meno dell’1%” degli sviluppatori pagherebbe una tariffa per la tecnologia di base. Apple ha comunque messo a disposizione degli sviluppatori un sistema di calcolo delle tariffe con uno schema di confronto del primo anno di installazioni, così da aiutare nella scelta tra le due possibilità.
A partire dal 7 marzo, quando il Digital Markets Act entrerà pienamente in vigore, l'App Store di Apple dovrà rispettare le norme della legge poiché, in caso contrario, l'Unione Europea avrà la possibilità di imporre sanzioni avviando una procedura di non conformità. Perché ciò avvenga è necessaria una denuncia da parte di terzi o le semplici osservazioni della stessa UE. Considerando il generale malumore che le modifiche proposte da Apple hanno sollevato tra la community degli sviluppatori e tra le grandi aziende, è possibile che proprio a partire da quella data realtà come Microsoft e Meta, ma anche Epic Games e Spotify, che già hanno espresso nelle scorse settimane il loro disappunto circa le modifiche proposte da Apple, stiano in realtà preparando un'offensiva sul piano legale.
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