Google ha le idee chiare: ecco i piani per pieghevoli, smart ring e tablet

Google ha appena presentato i nuovi Pixel 10 e già guarda al futuro. L'azienda punterà anche nei prossimi anni sugli smartphone e sullo sviluppo di nuovi servizi legati all'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Per il momento, però, la gamma di prodotti hardware sarà limitata a categorie ben precise. Questa scelta permetterà a Google di concentrare gli sforzi, evitando di ampliare l'offerta con nuovi dispositivi non in grado di garantire adeguati standard qualitativi.

Le scelte di Google

Ad anticipare la strategia futura di Google è stato Rick Osterloh, Senior VP of Devices and Services di Google. Nel corso di un'intervista con Bloomberg, infatti, il manager ha evidenziato gli ottimi risultati registrati dai Pixel, in crescita del 30% ogni anno e ha confermato che sono già in fase di sviluppo i nuovi Pixel 11, soprattutto per quanto riguarda il design. Ogni 2-3 anni, secondo Osterloh, Google intende rinnovare il design dei suoi dispositivi.  Anche per i prossimi modelli di smartphone, l'intelligenza artificiale giocherà un ruolo di primo piano.

I prodotti che non arriveranno

L'arrivo di nuovi Pixel 11 non rappresenta una sorpresa. Le vendite vanno bene e Google ha l'intenzione di sfruttare i risultati ottenuti per rafforzare la sua gamma. I piani dell'azienda, però, non comprenderanno alcune categorie di prodotti.

Google, infatti, non realizzerà un flip phone, limitando la sua presenza nel settore dei pieghevoli ai Pixel Fold. Per il momento, inoltre, non è prevista la realizzazione di un anello smart simile a quello realizzato da Samsung in passato.

Un'altra conferma in merito al futuro della gamma Pixel riguarda i tablet. Come già emerso nei giorni scorsi, Google non realizzerà un nuovo tablet nel prossimo futuro. I piani per la realizzazione di un Pixel Tablet 2 sono stati sospesi.

L'azienda intende, quindi, concentrarsi su segmenti di mercato precisi e in cui ha registrato risultati positivi. Per altri prodotti bisognerà attendere qualche anno. Nel frattempo, però, l'ecosistema dovrebbe arricchirsi con nuovi occhiali smart.