Coronavirus 2019-nCoV: Foxconn prosegue la chiusura della fabbrica di Shenzhen e Apple posticipa l'apertura degli Apple Store

Le attività di Foxconn e Apple in Cina non riprenderanno come previsto il 10 febbraio: l'emergenza sanitaria legata al coronavirus 2019-nCoV non si placa
di Andrea Bai pubblicata il 08 Febbraio 2020, alle 17:21 nel canale AppleAppleFoxconn
Foxconn ha comunicato ai propri impiegati del quartier generale di Shenzhen di non ritornare al lavoro il 10 febbraio, come originariamente pianificato, ma di attendere ulteriori istruzioni. La misura è stata decisa per proteggere i lavoratori ed aiutare a prevenire la diffusione del Coronavirus 2019-nCoV.
La decisione potrebbe avere delle ripercussioni sulla produzione di iPhone, anche se presso lo stabilimento di Shenzhen ne vengono assemblati una piccola parte: i volumi maggiori sono presso lo stabilimento di Zhengzhou mentre un'altra parte della produzione è invece assegnata a Pegraton, al di fuori di Shanghai. Non è chiaro se Foxconn abbia intenzione di estendere questa misura anche ad altre fabbriche.
"Per salvaguardare la salute e la sicurezza di tutti e rispettare le misure di prevenzione del governo, vi spingiamo a non ritornare a Shenzhen. Vi aggiorneremo sulla situazione in città. La compagnia proteggerà i diritti e gli interessi di tutti nel frattempo" ha comunicato Foxconn ai dipendenti.
La società ha inoltre adattato alcune delle sue linee di produzione per realizzare mascherine mediche che saranno inizialmente prodotte per l'uso interno dalle centinaia di migliaia dei suoi dipendenti. Entro la fine del mese la compagnia pensa però di arrivare ad un volume di produzione di due milioni di mascherine al giorno, che a questo punto potrebbero anche essere fornite all'esterno in caso di necessità.
Intanto anche Apple, che nelle passate settimane aveva disposto la chiusura dei suoi Apple Store sul territorio cinese fino al 10 febbraio, ha deciso di ritardarne ulteriormente l'apertura. "L'intera famiglia Apple è impegnata ad aiutare i colleghi le comunità i fornitori, i partner e i clienti in Cina. Con il graduale ritorno al lavoro, la nostra priorità è quella del benessere del nostro team, dei fornitori e dei clienti in Cina. I nostri pensieri continuano ad essere per coloro colpiti dal coronavirus e per coloro i quali lavorano incessantemente per trattare studiare e contenere la diffusione" ha fatto sapere la Mela in una nota.
Bloomberg indica che l'apertura delgi Apple Store in Cina è prevista a partire dal 13 febbraio, ma con orario limitato, mentre la maggior parte dei negozi dovrebbe riaprire il prossimo sabato. Apple ha dichiarato che "si sta preparando" per la riapertura dei negozi, senza però fornire date specifiche.
23 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon si può rischiare la salute dei lavoratori per non rallentare la produzione.
Un po' strana invece la scelta di produrre mascherine igieniche, anche se presumo che gli impianti possano garantirne le condizioni di sicurezza.
non si può dire ma siamo in tanti a pensarlo.....
"tanti" è bello
"troppi" è brutto
sta qui la differenza....
certo che a pensare alle condizioni lavorative normali di quei centinaia di migliaia di lavoratori alla foxcomm in cina mi vengono i brividi....madonna....
Sovrappopolamente è il problema principale del nostro pianeta e la fonte principale da dove arriva l'inquinamento ambientale, altro che le vaccate di Greta.
Il Coronavirus non è la soluzione, ne muoiono pochissimi in realzione al num di infetti.
Diciamo che sarebbe meglio non arrivarci in modo cruento, limitando le nascite.
Se per ipotesi morisse 1/3 della popolazione per una pandemia, non sarebbe proprio una passeggiata, per i rimanenti.
Potrebbero pensare lo stesso gli abitanti degli altri continenti di noi, piuttosto che degli americani o degli africani...
Come ho scritto in altri thread è ovvio che la sovrappopolazione è il maggior problema per il nostro pianeta, ma da qui ad esultare per la morte di persone innocenti ce ne passa di acqua sotto i ponti.
Come ho scritto in altri thread è ovvio che la sovrappopolazione è il maggior problema per il nostro pianeta, ma da qui ad esultare per la morte di persone innocenti ce ne passa di acqua sotto i ponti.
I maggiori tassi di natalità sono in centro Africa con le "fabbriche di bambini" ( che poi vengono da noi a scroccare e delinquere ) , in Cina e in India. Gli altre sono ben più distanziati.
Il tasso di natalità della Cina è in linea con quello europeo.
Ai deliri da "scroccare e delinquere", non vale la pena nemmeno rispondere.
Il tasso di natalità della Cina è in linea con quello europeo.
Ciò non toglie che le zone indicate da nickname88 siano quelle che presentano la maggiore crescita demografica.
Si può dire, o non si possono citare neanche i fatti?
La crescita demografica in Cina è 1/3 di quella di 40 anni fa', in India è meno della metà.
In Africa è rimasta costante nello stesso periodo.
Anche questi sono fatti, sempre correlati alle affermazioni fatte.
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