Blackout in Iran: per il governo la colpa è dei miner di Bitcoin
Ma le attività di mining rappresentano solo il 2% della richiesta energetica del Paese. Il governo intanto ha disposto la chiusura di 1600 centri di mining
di Andrea Bai pubblicata il 26 Gennaio 2021, alle 19:41 nel canale AppleBitcoin
Nel corso delle passate settimane Theran, capitale dell'Iran, e molte altre città del paese hanno dovuto fare i conti con blackout anche piuttosto estesi e prolungati, una situazione che è andata a sommarsi alle difficoltà già presenti per via della diffusione della pandemia COVID-19.
Il governo iraniano avrebbe identificato il colpevole nelle attività di mining di criptovalute decidendo, come misura per contrastare l'eccesso di domanda energetica, di chiudere 1600 centri di mining in tutto il paese, compresi quelli del tutto in regola.
Queste operazioni vengono normalmente condotte in capannoni e magazzini ricolmi di sistemi e cluster di calcolo per risolvere la validazione dei blocchi della blockchain di Bitcoin, in un processo che prende appunto il nome di mining e che è solitamente abbastanza esigente in termini di energia richiesta per poter effettuare i calcoli.
Blackout in Iran: colpa del mining, o è solo un capro espiatorio?
Pare tuttavia che il mining di Bitcoin rappresenti semplicemente un capro espiatorio e che vi siano problemi più complessi sotto la superficie. Kaveh Madani, ex responsabile del Dipartimento dell'Ambiente iraniano, ha dichiarato all'Associated Press: "Bitcoin è stata una facile vittima qui", a fronte del fatto che secondo i dati raccolti da Associated Press il mining di Bitcoin rappresenterebbe meno del 2% del consumo energetico del Paese.
Le attività di mining sono particolarmente diffuse in Iran dal momento che nel paese l'energia elettrica è fortemente sovvenzionata, il che si traduce in margini di profitto più elevati per i miner. Questo ovviamente ha portato alla nascita di attività di mining a scopi illegittmi e che il governo sta cercando di contrastare con l'aiuto delle forze dell'ordine.
Ma almeno per la realtà iraniana non si tratta solamente di un successo speculativo: le criptovalute come Bitcoin sono particolarmente e pragmaticamente apprezzate dal popolo a seguito delle sanzioni contro il Paese emanate dagli USA durante l'amministrazione Trump. Secondo Ziya Sadr, esperto di Bitcoin, "gli iraniani comprendono molto più di altri il valore di una tale rete senza confini, perché qui non possiamo accedere a nessun tipo di rete di pagamento globale".
15 Commenti
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Una volta estratti tutti i Coin,si attiverà e ci dominerà tutti!
Le cryptos che garantiscono quanto citato sono quelle oggetto di mining, in quanto ciò garantisce la necessaria decentralizzazione.
Non si capisce perchè tutti i pareri sono da rispettarsi, tranne quello dei miners.
Asic o RTX?
Un'azienda turca abbastanza conosciuta nel settore aveva ottenuto a maggio 2020 la licenza dal Governo Iraniano per minare BTC e rivendere l'hashpower con contratti di cloudmining in tutto il mondo.
A quanto ne so avevano migliaia di macchine operative .
Si vede che qualcosa è andato storto.
L'italia è primo partner in affari Iran
(moda, affari etc).Dico solo che la comprensione dell'Iran che in italia abbiamo è nulla e pessima, esperti di questo Paese si contano sulle punta di una mano.
questo articolo è bene che ci sia.
Dico solo che questa situazione, senza spingermi in commenti di tipo politico che purtroppo non si possono fare: questa questione potrebbe essere collegata anche al tema del nucleare, e basta dire poche parole per farsi capire da una persona intelligente.
non sto dicendo che stanno facendo bene o male. Il discorso è che il nucleare può fornire l'energia necessaria per non avere black out.
I black out sono dovuti anche ad altre infiltrazioni per generare instabilità nel Paese ma queste sono elugubrazioni che conducono fuori tema, e andiamo sul geopolitico.
Una cosa fondamentale va detta: si tratta di un paese estremamente avanti che comprende (con i suoi giovani non tutti scappati in germania e alcuni altri luoghi principali di emigrazione) RAPIDAMENTE E ANZI TEMPO le rivoluzioni tecnologiche:
Gli iraniani avevano il PTT mobile già al tempo del t28 Ericsson. Il mondo ci è arrivato 20 anni dopo con what app, anche per un discorso tecnico che qui da noi non era permesso... li già si parlavano da una parte all'altra della nazione con il ptt (push to talk, usando il telefono come walkie talkie)...
Non sottovalutate quanto grandi siano i centri di mining in questo paese... secondo me ci danno fumo ad occhi chiusi.
Theran? chi? La corsa? La capitale si chiama Teheran o al massimo Tehrān
Quindi dovremmo credere da questo propagandista di regime che uno dei maggiori produttori di petrolio al mondo avrebbe bisogno del nucleare per evitare i blackout.
Dal tono generale del discorso si evince che un tempo c'erano i paradisi socialisti, adesso quelli islamici.
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