Apple, novità per la conformità al DMA Europeo: si allentano le maglie per i link in-app per acquisti esterni all'App Store

La Mela annuncia alcune modifiche sulle regole per l'inserimento di link all'interno delle app che portino l'utente ad acquistare da altri store o pubblicizzino offerte più vantaggiose al di fuori di App Store
di Andrea Bai pubblicata il 09 Agosto 2024, alle 08:39 nel canale AppleApple
Nelle scorse ore Apple ha annunciato una serie di importanti modifiche al suo piano di conformità al Digital Markets Act nell'Unione Europea, con l'obiettivo di mettere a disposizione degli sviluppatori nuove opportunità per indirizzare i clienti verso opzioni di acquisto e vendite al di fuori dell'App Store. Si tratta, è utile ribadirlo, di misure che hanno effetto solamente sull'App Store per gli utenti europei e non sono applicate alle altre parti del mondo.
Una novità importante è la possibilità di utilizzare collegamenti esterni che possono reindirizzare i clienti al di fuori dell'app o a una visualizzazione web all'interno dell'applicazione stessa. Apple non interferirà con la progettazione di queste comunicazioni e non porrà vincoli sul contenuto dei messaggi degli sviluppatori.
Gli sviluppatori possono quindi fornire informazioni su prezzi più vantaggiosi al di fuori dell'App Store, abbonamenti più convenienti o qualsiasi altra offerta disponibile sia all'interno che all'esterno dell'app. I link esterni e le pagine delle offerte possono anche includere spiegazioni dettagliate che aiutino l'utente a sfruttare le offerte al di fuori dell'App Store.
La Mela specifica non ci sono limitazioni sul numero di URL che gli sviluppatori possono includere, e sono consentiti anche link con parametri aggiuntivi, reindirizzamenti e link intermedi. L'unica condizione posta è che i link non vengano sfruttati per scopi di monitoraggio pubblicitario.

Per poter sfruttare queste nuove opportunità gli sviluppatori non dovranno necessariamente sottoscrivere i termini di App Store che includono la Core Technology Fee, ma dovranno però accettare lo StoreKit External Purchase Link Entitlement Addendum che verrà reso disponibile nel corso dell'autunno e che richiede l'utilizzo delle API di acquisto esterne di StoreKit, la segnalazione delle transazioni di acquisto esterne e il pagamento di commissioni.
Apple ha introdotto due tipi di commissioni associate all'indirizzamento dei clienti verso opzioni di acquisto esterne all'App Store. La prima è una commissione di acquisizione iniziale del 5% su tutte le vendite di beni e servizi digitali effettuate dal cliente su qualsiasi piattaforma nei 12 mesi successivi all'installazione iniziale. Questa commissione non si applica alle transazioni dei clienti che hanno effettuato un'installazione prima dell'introduzione di queste modifiche, ma è valida per i nuovi download.
La seconda commissione, denominata "Store Service Fee", si aggiunge alla precedente e si applica a tutte le vendite di beni e servizi digitali effettuate dal cliente su qualsiasi piattaforma nei 12 mesi successivi all'installazione, inclusi aggiornamenti e reinstallazioni delle app.
La Mela motiva l'applicazione di queste commissioni nell'ottica del valore assunto dall'App Store nel mettere in contatto sviluppatori e clienti nell'Unione Europea, oltre ai servizi come la distribuzione e la gestione delle app, la sicurezza, gli strumenti di promozione e coinvolgimento, i controlli anti-frode e i sistemi di valutazione e recensione.
Il "peso" della Store Service Fee dipende dal tipo di contratto scelto dagli sviluppatori. Chi aderisce ai nuovi temrini dell'App Store dovrà corrispondere il 10% (ridotto a 5% nel caso in cui si rientri nel programma App Store Small Business e per gli abbonamenti con rinnovo automatico dopo un anno). Resta sempre la commissione Core Technology Fee di 0,5 euro per la prima installazione annuale oltre il milione. Chi invece aderisce alle regole standard, la Store Service Fee è del 20% (ridotto a 7% nel caso in cui si rientri nel programma App Store Small Business e per gli abbonamenti con rinnovo automatico dopo un anno).
Apple ha messo a disposizione un calcolatore delle commissioni per aiutare gli sviluppatori UE a comprendere meglio i costi e capire quale profilo sia più conveniente per loro.
Riassumendo: secondo le nuove condizioni contrattuali, che includono l'utilizzo di metodi di pagamento alternativi nell'App Store o la distribuzione al di fuori dell'App Store, la commissione di acquisizione iniziale è del 5% e la commissione per i servizi dello store può variare dal 5% al 10% a seconda delle dimensioni dell'app, più la Core Technology Fee. Il totale è una commissione dal 10% al 15%, insieme alla CTF, anche se Apple stima che il 99% degli sviluppatori non rientrerà nei requisiti per dover pagare la CTF. C'è anche una commissione di elaborazione dei pagamenti del 3% quando si utilizzano le opzioni di pagamento dell'App Store. Le condizioni contrattuali standard prevedono invece una commissione di acquisizione iniziale del 5% e la commissione per i servizi dello store dal 7% al 20% a seconda delle dimensioni dell'app. Il totale è una commissione dal 12% al 27%.
Un'altra importante novità riguarda la possibilità per i clienti di disattivare le schermate informative in-app: sebbene Apple continuerà a mostrare avvisi quando gli utenti cliccano su link che portano a metodi di acquisto non Apple, i clienti potranno ora scegliere di disattivare questi avvisi. Per le app che si collegano a una visualizzazione web in-app, il foglio informativo dovrà essere mostrato solo una volta per sessione.
Queste modifiche saranno implementate con il lancio di iOS 18, iPadOS 18, macOS Sequoia, tvOS 18, visionOS 2 e watchOS 11 previsto per l'autunno. Gli sviluppatori UE possono già iniziare a pianificare l'integrazione delle nuove opzioni di collegamento esterno nelle loro applicazioni in vista di questi aggiornamenti.
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