Apple modifica le regole di App Store: da ora sono ammessi anche gli emulatori

Apple ha recentemente introdotto alcune modifiche alle sue politiche di revisione e invio delle app all'App Store che consentono la possibilità di realizzare emulatori per gli appassionati di retrogaming.mIn precedenza Apple vietava le app che eseguivano codice da una fonte esterna, ma le nuove politiche includono un'eccezione specifica per le "app di emulazione per retrogaming".

Difficilmente, però, in questo modo sarà possibile vedere applicazioni che consentono di utilizzare qualsiasi ROM proveniente da qualsiasi fonte esterna (come accade normalmente per gli emulatori su Android o su piattaforme desktop).

C'è, infatti, un aspetto legale da considerare: per quanto gli emulatori siano software/app assolutamente legali, lo stesso non è scontato per le ROM scaricate dal web che anzi, spesso, sono oggetto di attività di pirateria. Alcuni file ROM sono di dominio pubblico o concessi in licenza per la distribuzione, altri invece sono proprietà intellettuale del creatore/autore originale, che spesso ha interessi a limitarne la condivisione e l'uso.

Nelle nuove politiche Apple afferma:

4.7 Mini app, mini giochi, giochi in streaming, chatbot, plug-in ed emulatori di giochi

Le app possono offrire determinati software non incorporati nel codice binario, in particolare mini app e mini giochi HTML5, giochi in streaming, chatbot e plug-in. Inoltre, le app di emulazione di console di gioco retrò possono offrire il download di giochi. Sei responsabile di tutto il software offerto nella tua app, inclusa la garanzia che tale software sia conforme alle presenti Linee guida e a tutte le leggi applicabili. Il software che non rispetta una o più linee guida porterà al rifiuto della tua app. È inoltre necessario assicurarsi che il software rispetti le regole aggiuntive che seguono ai punti 4.7.1 e 4.7.5. Queste regole aggiuntive sono importanti per preservare l'esperienza che i clienti dell'App Store si aspettano e per garantire la sicurezza degli utenti.

Le parole usate sembrano indicare che saranno permesse solamente app-emulatori che utilizzino ROM nel pieno rispetto delle leggi e quindi, dal punto di vista pragmatico, è possibile immaginare che quelle realtà che detengono la proprietà intellettuale di titoli retrogaming sfrutteranno l'opportunità per proporre emulatori per consentire agli utenti di scaricare ROM dei loro stessi giochi, in forma gratuita, a pagamento, con un abbonamento o con acquisti in-app.