Apple Intelligence: perché è l'Intelligenza Artificiale uguale ma diversa dalle altre?

Tutti ci hanno provato a creare un'Intelligenza Artificiale capace di cambiare il modo di lavorare e di intrattenere gli utenti. Tante applicazioni gratis o a pagamento, tanti sistemi intricati o semplice ma mai nessuno veramente ha pensato di raccogliere tutto in un unico sistema per renderlo fruibile semplicemente. Tutti tranne Apple.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 23 Giugno 2024, alle 09:03 nel canale AppleApple
Nel frenetico mondo della tecnologia, dove ogni giorno sembra portare una nuova rivoluzione, Apple ha finalmente gettato il suo cappello nell'arena dell'intelligenza artificiale integrata nei dispositivi di consumo. Con un annuncio che ha fatto alzare più di un sopracciglio nel settore, l'azienda di Cupertino ha presentato "Apple Intelligence", una piattaforma che promette di trasformare radicalmente il modo in cui interagiamo con i nostri iPhone, Mac e, in un futuro non troppo lontano, con l'intero ecosistema Apple.
Ma cosa rende Apple Intelligence così speciale? Perché dovremmo entusiasmarci per l'ennesimo assistente IA in un mercato già saturo di chatbot e assistenti virtuali? Bene, mettetevi comodi, perché c'è molto da raccontare.
Una nuova era di interazione Uomo-Macchina
Per anni, il settore tecnologico si è arrovellato su come implementare l'IA sui dispositivi mobili in modo significativo e non solo come una serie di funzionalità slegate tra loro. Alla recente Worldwide Developers Conference, Apple ha finalmente mostrato la sua interpretazione di questa sfida, e fidatevi, è puro stile Apple.
L'approccio di Cupertino si distingue per alcuni elementi chiave che vale la pena esaminare:
- Personalizzazione spinta: Apple Intelligence non si limita a essere un assistente generico, ma si adatta in modo sorprendente alle abitudini e alle preferenze di ogni singolo utente.
- Sicurezza dei dati come priorità: In un'epoca in cui la privacy è sempre più sotto attacco, Apple ha posto la protezione dei dati degli utenti al centro del suo progetto.
- Apertura a collaborazioni esterne: Sorprendentemente, Apple ha deciso di non chiudersi nel suo giardino dorato, ma di aprirsi a integrazioni con servizi di terze parti.
- Trasparenza nell'utilizzo: L'azienda ha posto particolare enfasi sul fatto che gli utenti saranno sempre consapevoli di quando e come l'IA sta lavorando per loro.
Ciò che colpisce davvero è come Apple sia riuscita a creare non solo una serie di funzionalità sparse qua e là, ma un vero e proprio ecosistema IA coeso che si integra perfettamente con le app native e di terze parti. È come se avessero preso il concetto di "it just works" e lo avessero elevato all'ennesima potenza.
Il vantaggio Apple: hardware, software e fiducia degli utenti
In questa partita, Apple ha giocato le sue carte migliori. Stiamo parlando del controllo totale su hardware e software, unito alla fiducia conquistata negli anni presso la sua base di utenti. È una combinazione che pochi nel settore possono vantare. L'architettura di Apple Intelligence è un vero e proprio capolavoro di ingegneria. Pensate a un equilibrista che cammina su un filo sottilissimo, bilanciando con maestria potenza di calcolo, intuizione nell'uso e tutela della privacy. Ed è qui che emerge il vero valore aggiunto di Apple: la fiducia degli utenti. Pensateci un attimo: chi altro potrebbe convincere milioni di persone a condividere dati personali per un'esperienza IA davvero su misura? È come se Apple avesse costruito negli anni un enorme deposito di fiducia e ora stesse iniziando a spenderlo, ma con molta, molta cautela.
Questo aspetto sottolinea anche la sfida titanica che attende i concorrenti. Prendiamo Samsung, per esempio. Hanno costruito un solido rapporto con la loro clientela, nessuno lo nega. Ma devono comunque fare i conti con le limitazioni imposte da Google, il creatore del sistema operativo Android. È come voler costruire la casa dei propri sogni, ma su un terreno che non ti appartiene completamente.
L'IA come estensione del concetto di "Personal Computer"
Durante la conferenza, Craig Federighi, ha fatto una dichiarazione che merita di essere analizzata con attenzione. Ha detto: "Il nostro obiettivo è sempre stato creare computer veramente personali."
Ora, potrebbe sembrare una di quelle frasi fatte che i dirigenti amano snocciolare, ma c'è molto di più sotto la superficie. Federighi ha sottolineato come l'IA non sia affatto una novità per Apple, citando i numerosi modelli di machine learning già presenti negli iPhone per varie funzioni, dalla fotografia alla rilevazione di incidenti. Ma la frase che davvero cattura l'essenza di Apple Intelligence è questa: "L'IA per noi non è il traguardo, ma lo strumento per raggiungere i nostri obiettivi."
Questa dichiarazione riassume perfettamente la filosofia di Apple: utilizzare l'IA non come un fine in sé, ma come un mezzo per rendere i dispositivi ancora più "personali" e utili nella vita quotidiana. È come se Apple stesse dicendo: "Ehi, non stiamo facendo l'IA per moda o per tenere il passo con la concorrenza. Lo stiamo facendo perché è il prossimo passo logico nel nostro viaggio per creare tecnologia che si adatti veramente alle persone, e non viceversa."
Le fondamenta di Apple Intelligence
Ora che abbiamo inquadrato la filosofia dietro Apple Intelligence, addentriamoci nei dettagli tecnici. Come sempre, il diavolo (o in questo caso, il genio) sta nei dettagli.
Potenza Calibrata
Una delle prime cose che balzano all'occhio è che Apple Intelligence non sarà disponibile su tutti i dispositivi Apple. Sarà limitato ai più recenti e potenti:
- Mac con chip Apple Silicon (M1 e successivi)
- iPad con processori della serie M
- iPhone 15 Pro e Pro Max (con A17 Pro)
Questa scelta ha fatto storcere il naso a più di qualcuno. "Che fine ha fatto la democratizzazione della tecnologia?", si sono chiesti in molti. Ma a ben guardare, la decisione ha senso. Apple Intelligence richiede una potenza di calcolo non indifferente, e soprattutto molta RAM. Si parla di almeno 8GB, che al momento si trovano solo sui modelli più recenti di iPhone. È come se Apple stesse dicendo: "Guardate, potremmo far girare una versione annacquata su tutti i dispositivi, ma non sarebbe all'altezza dei nostri standard. Preferiamo offrire un'esperienza eccezionale su meno dispositivi piuttosto che una mediocre su tutti." È un approccio discutibile? Forse. Ma è innegabilmente alla Apple.
Flessibilità e Apertura
Uno degli aspetti più sorprendenti di Apple Intelligence è la sua natura trasversale. Non è confinata a singole applicazioni, come potrebbe essere Copilot per Microsoft Office. No, si integra a livello di sistema in tutte le app compatibili. È come avere un assistente personale che vi segue ovunque andiate nel vostro dispositivo, sempre pronto a darvi una mano. Questa apertura si estende anche alle app di terze parti. Gli sviluppatori potranno integrare Apple Intelligence nelle loro applicazioni con relativa facilità. È un cambio di rotta significativo per Apple, tradizionalmente nota per il suo approccio "walled garden". È come se avessero deciso di aprire le porte del castello, ma solo dopo aver installato un sofisticato sistema di sicurezza.
Sicurezza Integrata
E parlando di sicurezza, entriamo in uno degli aspetti più critici e innovativi di Apple Intelligence. La piattaforma si basa principalmente sui dati locali del dispositivo e su quelli condivisi dalle app, creando un'esperienza personalizzata ma incredibilmente sicura. Apple ha implementato quello che chiama "Private Cloud Compute" (PCC), un sistema che permette di elaborare dati sensibili nel cloud mantenendo al contempo un livello di sicurezza paragonabile a quello del dispositivo locale. È come avere una cassaforte nel cloud: i tuoi dati sono lì, ma solo tu hai la combinazione. Questo approccio risolve uno dei più grandi dilemmi dell'IA moderna: come bilanciare la necessità di grandi quantità di dati per un'IA efficace con il diritto alla privacy degli utenti. Apple sembra aver trovato un equilibrio che potrebbe diventare lo standard del settore.
Funzionalità chiave di Apple Intelligence
Ora che abbiamo esaminato le fondamenta, facciamo un tour delle funzionalità più interessanti di Apple Intelligence.
Assistente di scrittura avanzato
Immaginate di star scrivendo una mail importante al vostro capo. Siete concentrati, le idee fluiscono, ma siete anche un po' in ansia perché volete che ogni parola sia perfetta. Ecco che entra in gioco l'Assistente di Scrittura di Apple Intelligence. Questo strumento si integra in ogni app con input testuale, offrendo una serie di funzionalità avanzate:
- Correzione automatica potenziata: Non si limita a correggere gli errori di battitura, ma suggerisce miglioramenti stilistici e grammaticali contestuali.
- Generazione di riassunti: Avete scritto un papiro e vi rendete conto che è troppo lungo? L'assistente può condensarlo in pochi punti chiave.
- Riformulazione dei testi con diversi stili: Volete che la vostra mail suoni più formale? O forse più amichevole? Un semplice comando e il gioco è fatto.
La bellezza di questo sistema è che non dovete uscire dall'app che state usando. È come avere un editor professionista che lavora in tempo reale con voi, ma senza essere invadente.
Rivoluzione nella gestione email
Se pensate che la gestione delle email sia già abbastanza efficiente, Apple Intelligence vi farà ricredere. Ecco alcune delle funzionalità che promettono di trasformare la vostra casella di posta in un assistente personale:
- Sintesi automatica dei contenuti: Immaginate di aprire la vostra app di posta e vedere non solo l'oggetto delle email, ma un breve riassunto del contenuto. Potrete capire l'essenziale senza nemmeno aprire il messaggio.
- Risposte intelligenti contestuali: Non si tratta dei soliti "Sì", "No", "Grazie" predefiniti. Apple Intelligence analizzerà il contenuto dell'email e il vostro storico di comunicazioni per suggerire risposte pertinenti e personalizzate.
- Identificazione di email che richiedono follow-up: Quante volte vi siete dimenticati di rispondere a una mail importante? Questo sistema vi ricorderà le email in sospeso, analizzando anche il contenuto per capire quali richiedono una risposta urgente.
È come avere un segretario personale che filtra le vostre email, ma con la privacy e la sicurezza che solo il vostro dispositivo può offrire.
Trascrizione e sintesi vocale
Le nuove funzionalità in questo campo sono davvero interessanti:
- Trascrizione di note vocali: Finalmente potrete trasformare quelle lunghe registrazioni vocali in testo editabile con un semplice tap.
- Registrazione e sintesi di chiamate telefoniche: Immaginate di uscire da una lunga call di lavoro e avere immediatamente a disposizione un riassunto dei punti chiave discussi. È come avere un assistente che prende appunti per voi, ma senza violare la privacy di nessuno.
Queste funzioni non sono solo comode, ma potenzialmente rivoluzionarie per professionisti, studenti e chiunque debba gestire grandi quantità di informazioni audio.
Creazione di immagini IA
Con Image Playground, Apple fa il suo ingresso nel campo della generazione di immagini basata sull'IA, e lo fa con stile:
- Creazione di disegni e foto da prompt testuali: Descrivete ciò che volete vedere e lasciate che l'IA lo realizzi per voi.
- Trasformazione di schizzi in immagini dettagliate: Un semplice scarabocchio può diventare un'opera d'arte digitale.
- Generazione di emoji personalizzate (Genmoji): Create emoji uniche basate su descrizioni testuali o addirittura su foto di amici e familiari.
Ciò che distingue l'approccio di Apple è l'integrazione profonda con il contesto dell'utente. Se state chattando con amici sulla vostra prossima escursione, Image Playground potrebbe suggerire immagini relative al trekking o alla destinazione di cui state parlando. È come avere un artista personale che conosce i vostri gusti e il contesto delle vostre conversazioni.
Ricerca multimediale potenziata
La ricerca nella galleria fotografica diventa quasi magica con Apple Intelligence. Immaginate di poter chiedere: "Mostrami le foto della vacanza al mare dove indossavo quel cappello di paglia". E voilà, le immagini appaiono istantaneamente. Il sistema non si limita a leggere i metadati, ma analizza effettivamente il contenuto delle immagini e dei video, comprendendone il contesto. È come avere un archivista personale con una memoria fotografica (scusate il gioco di parole) che organizza perfettamente tutti i vostri ricordi.
Siri rinnovata
Ah, Siri. L'assistente vocale di Apple ha avuto i suoi alti e bassi negli anni, ma con Apple Intelligence riceve un upgrade che potrebbe metterla di nuovo in prima linea:
- Migliore comprensione del linguaggio naturale: Potete parlare a Siri come parlereste a un amico, senza dover formulare comandi rigidi.
- Interazione multimodale: Potete iniziare una richiesta a voce e concluderla digitando, o viceversa. È come avere una conversazione fluida con un assistente reale.
- Integrazione con contenuti su schermo e app di terze parti: Siri può "vedere" ciò che state facendo sul dispositivo e offrire assistenza contestuale. State guardando un ristorante su Maps? Siri potrebbe offrirsi di prenotare un tavolo per voi.
Queste migliorie potrebbero finalmente rendere Siri l'assistente vocale che tutti speravamo potesse diventare fin dal suo debutto.
I modelli IA di Apple: un'impresa interna
Uno degli aspetti più sorprendenti di Apple Intelligence è che l'azienda ha deciso di sviluppare internamente i propri modelli IA, anziché affidarsi a soluzioni preesistenti. È una mossa audace che dimostra la serietà dell'impegno di Apple in questo campo.
- Modello on-device: Con circa 3 miliardi di parametri, questo modello è progettato per funzionare direttamente sul dispositivo, garantendo velocità e privacy.
- Modello server: Un modello più grande e potente che opera nel cloud di Apple per compiti più complessi.
- Generatore di immagini: Specializzato nella creazione e manipolazione di immagini.
- Traduttore linguistico: Per gestire traduzioni in tempo reale tra diverse lingue.
- Assistente di codifica: Integrato in Xcode per aiutare gli sviluppatori nella scrittura del codice.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Apple non è affatto in ritardo nel campo dell'intelligenza artificiale. Il colosso californiano ha pubblicato un dettagliato white paper tecnico focalizzato sui primi due modelli. L'On-Device Foundation Model sfrutta Neural Engine, CPU e GPU tramite MetalML, mentre il Server Foundation Model gira sulla nuova infrastruttura Private Cloud Compute (PCC).
Per l'addestramento è stata utilizzata la libreria open source AXLearn rilasciata lo scorso anno, insieme a dataset web e banche dati con licenza. Apple sottolinea che non sono stati impiegati dati personali degli utenti, applicando rigorosi filtri per rimuovere informazioni sensibili e contenuti inappropriati. Le prestazioni sono notevoli: su iPhone 15 Pro si raggiunge una latenza di 0,6 ms per token di prompt e una generazione di 30 token/secondo. Ciò si traduce in risposte quasi istantanee per query locali. Il sistema è altamente modulare, con adattatori specializzati caricati dinamicamente in memoria. Questo approccio consente di gestire efficacemente la RAM mantenendo reattivo il dispositivo.
Ma come si confronta Apple Intelligence con i big player del settore? Secondo i benchmark interni, il modello on-device supera Phi-3-mini, Mistral-7B e Gemma-7B, mentre la versione server è paragonabile a Mixtral-8x22B e GPT-3.5-Turbo. Solo GPT-4-Turbo mantiene un leggero vantaggio. Apple Intelligence brilla anche in termini di sicurezza, con un tasso di risposte potenzialmente pericolose nettamente inferiore rispetto alla concorrenza, GPT-4 incluso.
ChatGPT come plugin opzionale
Nonostante l'elevata qualità del suo sistema IA, Apple ha scelto di integrare anche ChatGPT come plugin opzionale. L'utente potrà scegliere se inoltrare determinate richieste al modello di OpenAI, con garanzie aggiuntive sulla privacy. Questa mossa strategica consente ad Apple di colmare eventuali lacune del suo sistema IA proprietario, particolarmente in ambiti che esulano dalla sfera personale dell'utente. ChatGPT viene implementato come plug-in, accessibile tramite specifiche funzionalità come i Writing Tools.
Il meccanismo di integrazione è progettato per essere trasparente e rispettoso della privacy: quando l'utente formula una richiesta che potrebbe beneficiare delle capacità di ChatGPT, Apple Intelligence suggerirà l'utilizzo del modello di OpenAI, richiedendo sempre l'esplicita autorizzazione dell'utente prima di procedere. Questo approccio si applica sia alle interazioni testuali che a quelle vocali tramite Siri. L'accordo tra Apple e OpenAI prevede rigide misure di tutela della privacy. Gli indirizzi IP vengono mascherati e OpenAI si impegna a non conservare le richieste degli utenti del servizio base gratuito. Gli abbonati a ChatGPT potranno invece collegare il proprio account, applicando le policy di trattamento dati del servizio premium.
È interessante notare come Apple abbia scelto di mantenere una certa distanza da OpenAI a livello di comunicazione. Durante il keynote, Sam Altman era presente tra il pubblico ma non è stato menzionato sul palco, a differenza del CEO di Ubisoft che ha annunciato nuovi titoli per Apple Silicon. Questo potrebbe suggerire che sia OpenAI ad avere maggiore interesse nella partnership, piuttosto che il contrario. Apple sembra voler replicare nel campo dell'IA la strategia adottata con successo per i motori di ricerca, posizionandosi come piattaforma di riferimento per l'accesso ai più avanzati modelli di linguaggio. Oltre a ChatGPT, Federighi ha anticipato la futura integrazione di Gemini di Google e altri sistemi specializzati, ad esempio per la generazione di codice o di contenuti creativi.
L'azienda di Cupertino mantiene comunque un atteggiamento cauto, inserendo chiari disclaimer sulle possibili imprecisioni di ChatGPT. Questo approccio evidenzia la volontà di Apple di offrire il meglio dell'IA ai propri utenti, mantenendo al contempo il controllo sull'esperienza d'uso e tutelando la propria reputazione.
Apple Intelligence: un futuro solido e diverso da costruire
Apple Intelligence si distingue per la sua natura multimodale, sempre attiva e contestuale. È in grado di gestire testo, immagini, audio e video sia in input che in output, adattandosi all'interfaccia utente. Il sistema può lavorare in locale o delegare parte del carico computazionale al cloud sicuro quando necessario. Non si tratta di un sostituto dei tradizionali LLM, ma di un complemento focalizzato sull'integrazione profonda con l'ecosistema Apple e sulla tutela della privacy. Per compiti generici o specialistici, l'azienda si affiderà a modelli di terze parti. Apple Intelligence debutterà in versione beta con iOS 18, iPadOS 18 e macOS 18, inizialmente solo in inglese. Altre lingue e funzionalità, compresa l'integrazione con ChatGPT, arriveranno in un secondo momento.
Apple dimostra di essere tutt'altro che in ritardo nel campo dell'IA, proponendo una soluzione innovativa che punta a rivoluzionare l'interazione uomo-macchina nel rispetto della privacy.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerchè è la miglior intelligienza artificiale di sempre
Nessun problema, il mio capo non legge mai le email.
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Poi mi sa che si aspettano un uso sporadico di tali feature, altrimenti devono aumentare la capacità delle batterie.
Insomma, per ora stanno lavorando sul marketing.
Altro punto da chiarire: come la mettono col mercato cinese?
Avete alzato l'asticella a livelli inimmaginabili.
sembra che l'autore non sappia che Android è open source, quindi Samsung si crea la sua versione di android come più gli aggrada, cosa che ha sempre fatto con OneUI che a me non piace, ma questo è un altro discorso!
Gli articoli scritti da ignoranti e tifosi non mi piacciono, quindi ho smesso di leggerlo.
Preferisco il video di jackydale su youtube, dove ha spiegato già una settimana fa AI, in maniera più oggettiva.
mah, allora non doveva appoggiarsi a chatgpt!
Quello che ha fatto Apple, Google lo ha gia fatto con Google Search Desktop anni fa, indicizzava tutto sul PC e ti aiutava ha trovarlo.
In pratica ha migliorato lo schifo di Siri (lo dite voi perchè io mai usato) e renderlo più smart e ci hanno messo la parola intelligenza artificiale per fare scena!
Poi ha voluto integrare l'utilizzo con ChstGPT per prendere informazioni dall'esterno, perchè loro NON sono in grado di creare una vera intelligenza artificiale!
Google Assistant era già meglio di Siri.
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