Apple e DMA: all'Europa non va bene come è stato applicato. Dovrà correggerlo per non avere multe

Arriva la risposta della Commissione Europea nei confronti di Apple e delle novità introdotte dall'azienda di Cupertino nei confronti del DMA ossia il Digital Markets Act. L'adozione da parte di Apple non è piaciuta completamente all'EU che ha chiesto cambiamenti.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 24 Giugno 2024, alle 11:32 nel canale AppleApple
La Commissione Europea ha fatto un passo significativo nella sua battaglia per garantire una concorrenza leale nel mercato digitale, puntando nuovamente i riflettori su Apple. Questa mattina, l'organo esecutivo dell'UE ha comunicato al colosso di Cupertino i risultati preliminari di un'indagine avviata nei mesi scorsi, evidenziando come le attuali regole dell'App Store continuino a violare il Digital Markets Act (DMA), nonostante i recenti adeguamenti apportati dall'azienda.
Apple: ecco cosa non va giù alla Commissione Europea
Il cuore della questione risiede nella capacità degli sviluppatori di app di indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti. Secondo la Commissione, le pratiche attuali di Apple impediscono ancora questa libertà, essenziale per garantire una concorrenza equa e stimolare l'innovazione nel settore digitale.
Ma non è tutto. La Commissione ha anche annunciato l'apertura di una nuova procedura di non conformità. Questa volta, sotto esame ci sono i nuovi requisiti contrattuali imposti da Apple agli sviluppatori di app di terze parti e agli app store alternativi. In particolare, l'attenzione si concentra sulla controversa "Core Technology Fee", una commissione di 0,50 euro per ogni installazione di app che superi la soglia del milione di download annui. s
Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione responsabile per la politica di concorrenza, ha sottolineato l'importanza di queste azioni: "Il DMA è stato progettato per aprire i mercati digitali e offrire più scelta ai consumatori. Non possiamo permettere che le grandi aziende tecnologiche aggirino le regole con pratiche che, nella sostanza, mantengono lo status quo."
L'indagine della Commissione ha rivelato diversi punti critici nelle pratiche di Apple:
- Restrizioni sulla comunicazione: gli sviluppatori non possono fornire informazioni sui prezzi all'interno delle app o comunicare direttamente con i clienti per promuovere offerte disponibili su canali di distribuzione alternativi.
- Limitazioni sui link esterni: sebbene Apple consenta l'uso di link esterni per reindirizzare i clienti a pagine web per concludere contratti, questo processo è soggetto a numerose restrizioni che ostacolano la libertà degli sviluppatori.
- Commissioni eccessive: la Commissione ritiene che le commissioni addebitate da Apple vadano oltre quanto necessario per remunerare l'acquisizione iniziale di nuovi clienti. Un esempio lampante è la commissione applicata per acquisti effettuati fino a sette giorni dopo un click su un link esterno.
La nuova indagine si concentrerà su diversi aspetti cruciali:
- La legittimità della "Core Technology Fee" e la sua conformità al DMA.
- Il processo multi-step imposto da Apple per il download e l'installazione di app store alternativi o app di terze parti su iPhone.
- I requisiti di idoneità per gli sviluppatori, come la "membership in buona posizione" nell'Apple Developer Program, necessari per beneficiare della distribuzione alternativa.
Questi sviluppi si inseriscono in un contesto più ampio di sforzi dell'UE per regolamentare i giganti tecnologici. Il DMA, entrato in vigore il 7 marzo 2024, ha designato sei "gatekeeper" - Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft - imponendo loro obblighi specifici per garantire mercati digitali più aperti e competitivi.
Le conseguenze per Apple potrebbero essere significative. In caso di non conformità, la Commissione ha il potere di imporre multe fino al 10% del fatturato mondiale totale dell'azienda, una cifra che potrebbe salire al 20% in caso di violazioni ripetute. Inoltre, per infrazioni sistematiche, la Commissione potrebbe adottare misure drastiche come obbligare la vendita di parti dell'azienda o vietare acquisizioni in settori correlati.
Apple, da parte sua, aveva già risposto alle accuse in passato affermando di aver apportato numerose modifiche per conformarsi al DMA negli ultimi mesi. L'azienda sosteneva che il 99% degli sviluppatori pagherà le stesse o minori commissioni secondo i nuovi termini commerciali e che tutti gli sviluppatori nell'UE hanno ora l'opportunità di utilizzare nuove funzionalità, inclusa la possibilità di indirizzare gli utenti al web per completare gli acquisti a tariffe competitive.
Tuttavia, la posizione dell'UE rimane ferma. La Commissione ha dato ad Apple la possibilità di esaminare i documenti dell'indagine e rispondere per iscritto. Se le giustificazioni fornite non dovessero essere sufficienti, si aprirà una procedura di infrazione formale.
Questo caso rappresenta un momento cruciale non solo per Apple, ma per l'intero settore tecnologico. L'esito potrebbe ridefinire le regole del gioco per le grandi piattaforme digitali in Europa, con potenziali ripercussioni globali. Gli sviluppatori e i consumatori guardano con interesse, sperando in un ecosistema digitale più aperto e competitivo. Mentre il confronto tra Apple e l'UE continua, una cosa è certa: il panorama digitale europeo è destinato a cambiare. Resta da vedere se questi cambiamenti porteranno a un mercato più equo e innovativo o se creeranno nuove sfide impreviste per l'industria tecnologica.
336 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infonon mi sembra la "sicurezza" dell'utente finale sia un argomento a cuore per l'UE
non mi sembra la "sicurezza" dell'utente finale sia un argomento a cuore per l'UE
Oh no, questa è davvero una tragedia!
[I][SIZE="1"](nessuno gli dica che su tutti i SO è così da sempre e comunque il mondo non è dominato dagli hacker :asd
io di dare 50 cent ad apple o chicchessia perchè verifichi ( in che modo non si sa ) un app, ma mai al mondo !
[I][SIZE="1"](nessuno gli dica che su tutti i SO è così da sempre e comunque il mondo non è dominato dagli hacker :asd
ho solo fatto osservare come si ha meno sicurezza, banalmente potrei lamentarmi di non poter mettere inferriate perchè l'UE ne vieta la vendita e tu rispondermi "molta gente non le mette e il mondo non è dominato dai ladri di case"
Lascia stare le inferriate, i balconi, le ringhiere ecc.ecc.
Se hai un computer con windows, da sempre puoi installare quello che vuoi senza che nessuno controlli quello che fai, e con il quale sono sicuro che accedi all'home banking, usi lo spid, ecc.ecc. e non mi sembra che tu abbia subito furti di dati sensibili o hackeraggi, e perchè questo dovrebbe avvenire con lo smartphone ?
Sul computer riesci a distinguere cosa è pericoloso e cosa sicuro e con lo smartphone no ?
Se hai un computer con windows, da sempre puoi installare quello che vuoi senza che nessuno controlli quello che fai, e con il quale sono sicuro che accedi all'home banking, usi lo spid, ecc.ecc. e non mi sembra che tu abbia subito furti di dati sensibili o hackeraggi, e perchè questo dovrebbe avvenire con lo smartphone ?
Sul computer riesci a distinguere cosa è pericoloso e cosa sicuro e con lo smartphone no ?
ESATTO
Anche se c era Windows Media Player e/o Internet Explorer preinstallati potevi installare e usare quello che volevi.
Eppure vallo a spiegare AI FENOMENI in UE
Vuoi la sicurezza? Usi App Store.
Tutto il resto sono inutili seghe mentali.
Fine.
Tutto il resto sono inutili seghe mentali.
Fine.
il sistema è intrinsecamente più insicuro, poi mi puoi insegnare a essere la persona più attenta del mondo ma non cambia quanto appena detto
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