Apple apre all'India allontanandosi dalla Cina. Quali sono i piani per il futuro?

Apple apre all'India allontanandosi dalla Cina. Quali sono i piani per il futuro?

Mumbai e Nuova Delhi sono le città dove Apple ha aperto da poco i suoi due primi Apple Store in India. Una decisione epocale che permette a Tim Cook di provare a cambiare gli scenari del futuro della sua Apple allontanandosi in qualche modo dalla Cina soprattutto per quanto concerne le linee produttive.

di pubblicata il , alle 11:18 nel canale Apple
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Apple vuole arrivare in India e lo vuole fare non solo con gli store e la vendita dei propri prodotti ma soprattutto con linee di produzione e con tutto quello che oggi troviamo in Cina, dalla quale l'azienda americana vuole invece allontanarsi. L'apertura ufficiale dei primi due Apple Store a Mumbai e Nuova Delhi non fa altro che lasciare il passo a quella che sarà la nuova evoluzione dell'azenda di Cupertino capitanata da Tim Cook.

La presenza in India non è più un mero obiettivo ideale, è reale ed è anche sempre più forte nella prospettiva di poter dichiarara l'India come spina dorsale della futura produzione degli smartphone di Apple. Sì, non è segreto (o almeno non così troppo) che la volontà di Tim Cook è quella di allontanarsi dalla Cina o almeno di ridurre la presenza delle linee di produzione lì.

L'India è la nuova Cina per Apple

Il piano non è ancora uscito alla luce del sole ma secondo Bloomberg l'inaugurazione dei due Apple Store indiani a Mumbai e Nuova Delhi sono effettivamente un segnale importante per tutti soprattutto perché arrivano in occasione del 25esimo anniversario della presenza di Apple nelle zone asiatiche. Ed è altrettanto chiaro che l'apertura non è solo un passaggio come le tante aperture degli Store di Apple anzi qui c'è un piano ben più ampio e importante che segnerebbe la diversificazione della produzione degli iPhone, iPad e altri device dell'azienda, portandoli via dalla Cina e facendoli produrre proprio in India.

In India, Apple produce ad oggi il 7% del totale dei suoi iPhone. Da questo paese infatti sono usciti nel 2022 ben 6,5 milioni di smartphone con la mela e nel 2023 l'azienda vuole arrivare ad almeno 10 milioni di unità. Se pensiamo che questo equivale ad almeno 7 miliardi di dollari e che nel 2021 la produzione nel paese indiano era appena dell'1% non si può che concludere la volontà chiara da parte di Apple di dare un peso ancora maggiore all'India. Non solo perché addirittura voci parlano di un 2025 con una quota di iPhone realizzati in India che potrebbe arrivare al 25%.

Oltretutto questi numeri sono ampiamente rafforzati da quello che accade ai colossi di Foxconn e Pegatron. Il primo infatti è pronto già ad aumentare la forza lavoro in India (nello stato meridionale del Tamil Nadu) per riuscire a produrre almeno 20 milioni di iPhone entro il 2024. E ci sono progetti anche per Karnataka, regione a sud dell'India, pronta a divenire uno dei principali centri di produzione della regione con investimenti da oltre 700 milioni di dollari e oltre 3 volte l'occupazione locale che potrebbe addirittura arrivare a più di 100mila lavoratori.

Palese in questo caso che le restrizioni anti COVID significative della Cina durante la pandemia hanno portato Apple a rivalutare proprio quei paesi in cui possiede le maggiori catene di produzione dei suoi prodotti (a Zhengzhou si producono il 60% degli iPhone). Chiaramente non è un totale abbandono del paese asiatico e non è nemmeno quella l'intenzione vera di Apple e lo si è visto con la visita improvvisa di Tim Cook in Cina a Pechino, un passaggio simbolico che ha avuto l'effetto di calmare eventuali idee di abbandono.

Proprio Tim Cook ha incontrato il premier Narendra Modi in concomitanza con le inaugurazioni degli store e l'idea da parte di Apple è quella di chiedere una modifica alle leggi sul lavoro proprio per cercare di valorizzare ancora di più la possibile produzione tecnologica di alto livello. Apple cerca di chiedere modifiche sulla flessibilità dei turni di lavoro in fabbrica e da questo punto di vista proprio le autorità governative indiane sembrano approvare le richieste di Tim Cook e Apple come segnale della volontà di ''prendere il treno dello sviluppo'' che proprio l'azienda di Cupertino sta offrendo.

C'è anche un aspetto più politico della questione. Tra USA e Cina c'è da sempre (ora più che mai) una vera e propria contesa tecnologica. L'abbiamo visto con HUAWEI e Trump e lo abbiamo visto anche con le varie tensioni odierne. Stessa tensione che c'è anche tra Cina e India che riguarda il commercio, la tecnologia ma anche la geografia con dispute sul confine. Insomma l'idea di togliere alla Cina e dare all'India non è di certo un passaggio così innocuo e Apple con Tim Cook dovrà farlo pensando di non creare problematiche su questo.

6 Commenti
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Unrue20 Aprile 2023, 11:29 #1
Più che le restrizioni Covid, direi perché in India la forza lavoro costa meno che in Cina ormai... Poi come forma di governo non so se sia meglio o peggio.
Se iniziano a fare così tutte le multinazionali, la vedo dura per la Cina tenere il passo.
Marko#8820 Aprile 2023, 12:12 #2
Originariamente inviato da: Unrue
Più che le restrizioni Covid, direi perché in India la forza lavoro costa meno che in Cina ormai... Poi come forma di governo non so se sia meglio o peggio.
Se iniziano a fare così tutte le multinazionali, la vedo dura per la Cina tenere il passo.


Esatto, è tutto li.
Da tempo ormai la cina è considerata "costosa" da molte aziende che fanno produrre li e si migra verso India, Vietnam, Bangladesh...
Pasquale_196520 Aprile 2023, 12:31 #3
apertura di Store non di fabbriche, la qualità e tecnologia cinese è difficile da replicare altrove, molti prodotti cinesi sono migliori di marche blasonate con prezzi quasi dimezzati, TLC, OPPO, HAIER per citarne solo alcune e soltanto il Mainstream che ve li nasconde e critica con la paranoia che VI SPIANO. Ho comprato a 105 euro su Aliexpress uno smartphone 8GB e 512 Ram che è migliore del Samsung S21 due anni fa ancora funzionante perfettamente, amica ha comprato condizionatore Haier tre anni fa perfetto e silenzioso. L'articolo parla di Store
Marko#8820 Aprile 2023, 13:54 #4
Originariamente inviato da: Pasquale_1965
apertura di Store non di fabbriche, la qualità e tecnologia cinese è difficile da replicare altrove, molti prodotti cinesi sono migliori di marche blasonate con prezzi quasi dimezzati, TLC, OPPO, HAIER per citarne solo alcune e soltanto il Mainstream che ve li nasconde e critica con la paranoia che VI SPIANO. Ho comprato a 105 euro su Aliexpress uno smartphone 8GB e 512 Ram che è migliore del Samsung S21 due anni fa ancora funzionante perfettamente, amica ha comprato condizionatore Haier tre anni fa perfetto e silenzioso. L'articolo parla di Store


Leggi l'articolo invece di scrivere le tue solite idiozie.
nickname8820 Aprile 2023, 15:42 #5
Originariamente inviato da: Unrue
Più che le restrizioni Covid, direi perché in India la forza lavoro costa meno che in Cina ormai... Poi come forma di governo non so se sia meglio o peggio.

L'india è una delle poche nazioni che non riconoscono il trattato dei diritti umani.
Continua quindi la grande lotta per libertà e uguaglianza dell'occidente
Pasquale_196520 Aprile 2023, 16:50 #6
saranno difettosi quelli indiani e con minore qualità rispetto alla produzione cinese, vedrete e mi darete ragione.

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