App Store, stretta sulle app che usano SDK che raccolgono dati senza consenso

Apple si sta preparando al rilascio di iOS 14.5, rifiutando le app che utilizzano SDK di terze parti che tracciano gli utenti senza chiedere il loro consenso
di Nino Grasso pubblicata il 02 Aprile 2021, alle 10:01 nel canale AppleAppleiOS
Con iOS 14 Apple ha introdotto diverse funzionalità per la privacy e in dirittura d'arrivo c'è anche App Tracking Transparency. Si tratta di un'opzione che consentirà agli utenti di scegliere di non essere tracciati dalle app di terze parti e, con l'avvicinarsi della sua implementazione, Apple ha iniziato a rifiutare le app che utilizzano SDK di terze parti che raccolgono dati senza consenso esplicito.
Gli sviluppatori possono implementare alcuni SDK che li aiutano a tenere traccia degli utenti tramite un metodo chiamato "device fingerprinting", che utilizza diversi valori (come ad esempio il modello del dispositivo o l'indirizzo IP della connessione) per monitorare i "movimenti" su internet di una persona. Le app spesso utilizzano questi dati per ottenere un'analisi profonda della propria audience o, soprattutto, per vendere annunci pubblicitari più mirati e, quindi, più efficaci.
Monitorare gli utenti su internet non è una pratica di per sé illegale, tuttavia Apple ha già annunciato di voler combattere su questo fronte rispetto ad altre piattaforme che fanno dell'uso dei dati degli utenti una delle principali fonti di guadagno. Soprattutto, la Mela ha dichiarato di voler porre fine al monitoraggio dei dati da parte di app che lo fanno senza richiedere un consenso esplicito. Proprio in seno a questa battaglia Apple ha iniziato a rifiutare su App Store tutte le app che fanno uso di Adjust SDK, uno dei più popolari ad utilizzare il device fingerprinting.
Alla base di questa scelta c'è una sorta di guerra fra Apple e il team Adjust, che non sembra volersi conformare alle nuove regole di iOS 14 e di App Tracking Transparency. Non solo il team Adjust non vuole offrire la possibilità agli utenti di disabilitare il tracking dei loro dati, ma ha iniziato a suggerire ai developer partner metodi alternativi per sgattaiolare dalle difese che verranno presto poste in essere da Apple sul nuovo sistema operativo mobile.
Con App Tracking Transparency tutti gli sviluppatori di app dovranno chiedere esplicitamente il consenso agli utenti per avviare il monitoraggio dei loro dati. Se questi ultimi dovessero rifiutarsi di offrire il permesso, l'app non sarà in grado di raccogliere l'IDFA (advertising identifier) dal dispositivo. La feature sarà implementata a partire da iOS 14.5 (atteso nelle prossime settimane), e ha già sollevato diverse preoccupazioni fra gli sviluppatori di app: emblematiche le paure anche di Facebook, i cui guadagni provengono soprattutto dalle pubblicità, che ha spiegato in passato come le novità di iOS 14.5 potrebbero compromettere gli affari della piattaforma, e di tutte le aziende simili.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infotuttavia, i sistemi di profiling degli utenti, iOS o meno, in UE ed altri paesi con regole simili al GDPR, cookie consent ed affini quali Canada, Australia e Nuova Zelanda, anche se non sono illegali (ci mancherebbe), devono già oggi passare per il consenso esplicito dell’utente.
Quasi tutti i produttori di app lo fanno, ma chiaramente non tutti.
Visto il controllo che Apple ha sullo store, immagino che a Cupertino vogliano anche ridurre il rischio di esser tirati in ballo dal legislatore europeo.
Poverini... un mondo senza FB... Magari! Dove si firma?
devono proprio aspettare che tutti i vari pezzenti si adeguino per non farli sgamare dagli utenti?
tuttavia, i sistemi di profiling degli utenti, iOS o meno, in UE ed altri paesi con regole simili al GDPR, cookie consent ed affini quali Canada, Australia e Nuova Zelanda, anche se non sono illegali (ci mancherebbe), devono già oggi passare per il consenso esplicito dell’utente.
Quasi tutti i produttori di app lo fanno, ma chiaramente non tutti.
Visto il controllo che Apple ha sullo store, immagino che a Cupertino vogliano anche ridurre il rischio di esser tirati in ballo dal legislatore europeo.
Predica bene ma razzola male, per esempio
https://www.applesutra.com/blog/apple-privacy-issues/
e qui manca il caso iTunes
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