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#41 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 10764
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Senza questo sistema l'energia sarebbe meno costosa perchè chi produce con le rinnovabili verrebbe remunerato al prezzo di offerta. Non è una crociata contro le rinnovabili, ma sono contro l'uso irrazionale che se ne fa. Hanno dei limiti che impongono dei costi, ma sembra che siano sistematicamente nascosti sotto il tappeto per ragioni ideologiche. Questo non è solo un problema di bollette domestiche alte, ma colpisce la produttività italiana, quindi lavoro e prospettive di futuro. Il dibattito sulla generazione di energia "pulita" dovrebbe essere tecnologicamente neutrale e non lo è. Quote:
Nel 2022 si è indebitata perchè ha dovuto cedere energia a prezzi calmierati ai suoi concorrenti accumulando un debito. https://www.startmag.it/energia/edf-...-storica-2022/ E' tornata in utile nel 2023 https://it.marketscreener.com/notizi...2023-45968883/ Quote:
E torno a ripetere che se invece di spegnere i reattori seguendo un politica pseudo ambientalista li avessimo tenuti funzionanti a parte trovarci con meno emissione sarebbero costi perfettamente ammortizzati. Il problema è proprio questo pagare dei corrispettivi per cui non c'è stata contropartita. Le scorie ci sono e ci saranno, non si puo' evitare di trattarle perchè hai quelle pre referndum. Il costo marginale sarebbe quindi minimo perchè comunque ogni paese deve attrezzarsi in proprio per la gestione. A questo punto non sfruttare questi investimenti è stupido. Con tutti i reattori in linea e i problemi per gestire le scorie il costo dell'energia in Francia ad oggi è di 67EUR/MWh contro i 147EUR/MWh https://it.tradingeconomics.com/italy/electricity-price https://it.tradingeconomics.com/fran...ctricity-price Mi sarebbe piaciuto avere questi problemi in bolletta invece che dipendere dal gas
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.] Ultima modifica di azi_muth : 25-01-2025 alle 17:41. |
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#42 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2008
Messaggi: 16427
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solo per curiosità ho provato a chiedere a "grok" e "copilot" (sono gratuiti quindi potete replicare il test) se a pari enegria prodotta sia più economico costruire e mantenere una centrale nucleare o un sistema di pannelli solari con accumulo, ambedue i chatbot hanno dato la stessa risposta
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#43 | |||||
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2004
Messaggi: 12209
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![]() Facendola ancora più semplice, se le rinnovabili NON ci fossero l'energia costerebbe UGUALE proprio perché il prezzo dipende dal gas. Se invece ci fossero SOLO rinnovabili la pagheresti meno perché i vari produttori offrirebbero TUTTI un prezzo più basso. Richiedo, cosa non capisci di questo meccanismo? Forse qui lo puoi capire meglio https://www.ilpost.it/2022/08/31/dis...gia-elettrica/ https://www.solarcash.eu/blog/il-sis...e-dellenergia/ Quote:
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![]() [/quote] E' una frazione dei costi di rete nei quali ci gli incentivi dei produttori di rinnovabili che fanno la parte del leone. E torno a ripetere che se invece di spegnere i reattori seguendo un politica pseudo ambientalista li avessimo tenuti funzionanti a parte trovarci con meno emissione sarebbero costi perfettamente ammortizzati. Il problema è proprio questo pagare dei corrispettivi per cui non c'è stata contropartita.[/quote] è una frazione che poaghiamo da oltre 30 anni per qualcosa di fermo! pensa quanto sarebbe stata questa frazione se avessimo continuato con l'energia nucleare! Non è stata seguita alcuna politica pseudo ambientalista visto che all'epoca dell'ambiente non frega niente a nessuno. Il popolo ha scelto per paura ma in realtà la scelta è stata politica. Il referendum non ha abolito il nucleare in Italia: Quote:
![]() [/quote] Le scorie ci sono e ci saranno, non si puo' evitare di trattarle perchè hai quelle pre referndum.[/quote] Certo che ci sono, chi dice di no? sto dicendo che dopo 30 anni non sappiamo ancora che fare di quelle vecchie, figurati come saremmo messi se avessimo continuato a produrle! Quote:
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"Non capisco quelli che dicono che per avere successo devono soffrire. Ma che so', scemi?" Intel Core 2 Quad Q9450 @ 2.66 Ghz, Asus P5K-VM, Ram 4 GB A-Data + 2 GB Kingmax 800 Mhz, Gigabyte GeForce GT 710 2 GB GDDR5 passiva (GV-N710D5SL-2GL), SSD Crucial BX500 CT120BX500SSD1 120 GB, Monitor LCD Samsung S22C300 21.5'', router D-Link DVA-5592 |
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#44 | |||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 10764
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A parte questo bisogna vedere sempre vedere se senza incentivi le rinnovabili possano stare in piedi da sole. In Danimarca alcuni esperimenti simili sull'eolico offshore hanno visto le aste deserte. Cmq se non siamo d'accordo su questo punto pace...pensala come vuoi. E poi c'è anche il problema della variabilità una energia prodotto con continuità ha un valore economico diverso in borsa rispetto ad una che viene prodotto in modo discontinuo. L'eccesso rischia di essere "buttato" anche se poi viene pagato dalla collettività ( curteilment) mentre produzione bassa porta a picchi di prezzo molto alti in borsa. Quote:
La differenza è considero quel meccanismo figlio della scelta di perseguire le rinnovabili in modo cieco, perchè se ci vedesse qualcuno si sarebbe cambiato già da un bel po'. Cmq di nuovo se non siamo d'accordo su questo punto pace...pensala come vuoi. Quote:
Nel 2022 più di un terzo della flotta di reattori erano inutilizzabili per manutenzione, quindi parte dell'energia l'hanno dovuta importare da altri paesi che la producevano anche con il gas, ma non solo. Il gas è un problema secondario per loro. Dubito che i Francesi avrebbero avuto lo stesso problema con i reattori a piena capacità e comunque non sarebbe stato grave come nel nostro caso. Quello che è avvenuto in Francia nel 2021 è stato un "cigno nero". E' chiaro che se ti manca 1/3 della produzione questo fa salire la domanda e i costi in un mercato già stressato. Quote:
C'è gente che ha fatto carriera con quel tipo di narrativa e poi sono finiti tra gli ambientalisti. Le tematiche no nuke non è che siano cambiate molto. Quote:
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Se ogni due per tre che si trova una luogo adatto al deposito poi ci sono partiti che "no qualcosa" che fanno terrorismo e muovono manifestazioni di vario tipo (fenomeno che ormai è degenerato perchè ormai si è contro tutto) non si riesce a fare nulla. In questo pesa tantissimo la disinformazione e la politica. Quote:
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Li puoi vedere anche nei grafici postati sopra con differenze piuttosto elevate. Piuttosto ma tu sei sicuro che con le rinnovabili vedremo mai costi più bassi dei Francesi considerando il costo crescente che richiedono in costi di rete per ovviare alla variabilità intrinseca di queste? Capisci che stiamo costruendo un sistema che probabilmente resterà legato al gas per garantirsi capacità? Quote:
Il resto sono speculazioni basate sul nulla. Stiamo qui a discutere perchè dopo più di 200 miliardi di incentivi e nonostante il 40% dell'energia sia prodotto da rinnovabile che dovrebbero avere il costo più basso, benefici ambientali ed in bolletta non se ne vedono rispetto al vituperato nucleare francese che oggi produce energia a costi più bassi dei nostri con meno emissioni. L'avevo mancata questa ...quindi le rinnovabili hanno una filiera tutta Europea...se va beh!
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.] Ultima modifica di azi_muth : 25-01-2025 alle 22:58. |
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#45 | ||||||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2004
Messaggi: 12209
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in teoria se ci fosse vera concorrenza un fornitore potrebbe fare contratti a prezzi fissi vantaggiosi producendo con le rinnovabili ma non lo fa perché ci sta guadagnando troppo esattamente come prima ci guadagnavano tanto i produttori che usavano gas quando erano più care le rinnovabili. Quote:
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[quote] I francesi hanno investito così tanto nel nucleare sotto la presidenza De Gaulle dopo aver subito la crisi petrolifere degli anni '70: Il paese aveva bisogno di trovare una fonte di energia che non fosse legata ai mercati internazionali del petrolio, che erano volatili e soggetti a fattori geopolitici imprevedibili ( ricorda qualcosa?) Il nucleare rappresentava una via per ottenere una certa indipendenza energetica. [quote] indipendenza di cosa che pure uranio e plutonio bisogna prenderlo da paesi esteri? inoltre sono stati gli unici al mondo a puntarci in maniera così massiccia, perché non l'hanno fatto pure gli altri? la cosa migliore è diversificare. Quote:
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#46 | ||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 10764
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Le aste deserte dicono il contrario. Quote:
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Cmq in questo momento la producono all' 87%-90% della capacità...anche questa è una sciocchezza https://app.electricitymaps.com/zone/FR/72h/hourly Quote:
Cmq non cambia nulla. Quote:
Sul nucleare si usa come catalizzatore l'ignoranza, la paura e la disinformazione. Quote:
Una centrale puo' andare avanti 3 anni o anche di più prima di necessitare di un "refill" è abbastanza per scampare ad eventuali crisi e garantire una certa stabilità nella produzione. L'uranio si puo' ottenere anche da paesi alleati e democratici come Canada o Australia che è un bel salto avanti rispetto al gas o petrolio. Quanto alla diversificazione sono d'accordo, l'accoppiata migliore anche ai fini ambientali un mix nucleare e rinnovabile magari 20/80% o 30/70% come molti paesi. Il nucleare lo usi per il baseload, le rinnovabili per il resto perchè sono variabili. Quote:
Quote:
Questo è un argomento di quella propaganda no nuke che ha un po' stufato. Ricordo che nel 1966 abbiamo tirato su la centrale di Trino in 3 anni ed era la più potente al mondo all'epoca. Ma con questa logica e sta retorica che siamo i più fessi dove pensi che possiamo andare? Quote:
I costi che si vedono sulle rinnovabili sono calcolati attraverso una modalità detta LCOE ma questa è inadeguata per stimare il vero costo per la collettività perchè riguarda banalmente solo il costo per produttore. Non vengono calcolati i costi di rete, che per le rinnovabili sono molto più pesanti che per le energie fossili, nè altri forme d'incentivo come il pay as clear che ricadono sulla collettività. Inoltre paragonare delle fonti aleatorie come le rinnovabili senza accumuli con fonti che forniscono energia continua è come paragonare pere con le mele per il semplice fatto che l'energia viene pagata in modo diverso a seconda della domanda.
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.] Ultima modifica di azi_muth : 25-01-2025 alle 23:13. |
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#47 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
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Buona lettura della Corte dei conti francese e sui costi del nucleare:
https://www.ccomptes.fr/sites/defaul...sistants_0.pdf Da pagina 25 a 29 la parte che riguardi costi e redditività.
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#48 | |||||||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2004
Messaggi: 12209
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quindi basta un solo caso per stabilire che è un flop! quindi se anche altrove non si realizzano centrali nucleare SENZA incentivi statali possiamo definire che il nucleare non si regge da solo?
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Rimane il fatto che se non ci fosse stato quel meccanismo malato, anche con le centrali messe così non avrebbero subito in rialzo così alto dei prezzi. Continuo a cercare di farti capire che il problema non è la fonte di energia ma il modo in cui viene generato il prezzo. Quote:
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https://www.corriere.it/economia/azi...e1adbxlk.shtml ti sembra normale una cosa del genere? è colpa delle rinnovabili anche questo? Tu continua a dare la colpa alle rinnovabili i costi di rete continuano a salire.... Quote:
io comunque non sono contrario a nucleare, rinnovabile e incentivi! ma bisogna essere consapevoli di quello che si dice. Non dobbiamo pensare che con il nucleare la bolletta calerà, tutto il contrario, ma non si può fare diversamente se vogliamo attuare una vera transizione e abbattare la produzione di CO2 che ad oggi dipende principalmente proprio dalla produzione di energia. Ma serviranno incentivi che ricadranno su tutti. Il problema è la mancanza di concorrenza e i troppi interessi privati che ricadono su tutti. Puoi fare i sistemi migliori del mondo ma se poi ti fanno leggi come quelle sulle concessioni che ho linkato prima c'è poco da fare!!! Però tu che sei contro a qualsiasi forma di incentivo come pensi possa tornare il nucleare in italia? o credi davvero che si sostenga da solo e i privati non abbiano problemi a gestirselo senza aiuti statali? ![]()
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#49 |
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le famose centrali nucleari senza incentivi
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#50 | |
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#51 | |
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![]() tradotto: II - La debole redditività di Flamanville 3 e le condizioni finanziarie incerte del programma EPR2 Nel suo rapporto del 2020 sulla filiera EPR, la Corte dei conti raccomandava a EDF di "calcolare la redditività previsionale del reattore di Flamanville 3 e dell’EPR2 e assicurarne il monitoraggio" (raccomandazione n° 6). EDF ha deliberatamente e persistentemente rifiutato di comunicare alla Corte le informazioni sulla redditività e sul costo di produzione previsti, il che porta a considerare questa raccomandazione come non attuata. Sulla base degli elementi in suo possesso, la Corte ha effettuato un calcolo che prevede una redditività mediocre per Flamanville 3. Quanto al programma EPR2, è tuttora caratterizzato dall'assenza di un preventivo definitivo e di un piano di finanziamento. A - Flamanville 3: un costo totale di 23,7 miliardi di euro (valore 2023) e una redditività previsionale mediocre L’avvio dell’EPR di Flamanville 3 è avvenuto con 12 anni di ritardo. Il caricamento del primo combustibile è avvenuto a metà maggio 2024. Il 2 settembre 2024, l’ASN (Autorità per la Sicurezza Nucleare) ha autorizzato l’avvio della reazione nucleare a bassissima potenza. EDF ha avviato subito dopo i test per aumentare progressivamente la potenza del reattore fino al 25%, livello previsto per la fine dell'autunno 2024, momento in cui Flamanville 3 dovrebbe essere collegato alla rete elettrica nazionale e iniziare la produzione di elettricità. Nel 2020, la Corte stimava il costo totale di investimento di Flamanville 3 a circa 19,1 miliardi di euro (valore 2015). Oggi, EDF stima questo costo a 19,3 miliardi di euro (valore 2015), equivalenti a 22,6 miliardi di euro (valore 2023), includendo anche i costi di finanziamento. Tuttavia, la Corte rileva che il costo effettivo totale è più elevato, pari a circa 23,7 miliardi di euro (valore 2023), per quattro motivi principali: I costi relativi alla prima fase di esercizio non sono inclusi. Le differenze nelle voci di costo e nelle modalità di contabilizzazione delle provvigioni. Le spese di finanziamento sono sottostimate. Altri costi non capitalizzati durante la crisi COVID e successivamente non contabilizzati. Sulla redditività: EDF ha rifiutato di fornire stime ufficiali, sostenendo che Flamanville 3, essendo parte del parco nucleare integrato francese, non viene considerato come un asset autonomo, ma ottimizzato nell’insieme del sistema nazionale. La Corte ha comunque effettuato delle simulazioni: Per ottenere una redditività reale del 4%, sarebbe necessario un prezzo di vendita superiore a 122 €/MWh (valore 2023). Per una redditività reale del 7%, il prezzo dovrebbe superare 176 €/MWh. Con un fattore di carico più realistico del 75%, il prezzo dovrebbe salire ancora. Con prezzi inferiori ai 90 €/MWh, la redditività sarebbe inferiore al 2%. B - Il programma EPR2: una concezione da consolidare, un preventivo incompleto e un finanziamento da definire Nel 2023, un comitato di revisione ha concluso che la progettazione dell’EPR2 non era sufficientemente matura, specialmente per alcuni edifici e sistemi del comparto nucleare. Questo ha causato il rinvio di diversi mesi della progettazione dettagliata e della posa del "primo cemento nucleare", con un ritardo di circa 9 mesi sul calendario. Il Comitato ha raccomandato: Una revisione della governance dell'ingegneria del progetto. Maggiore chiarezza delle interfacce tecniche e gestionali. Miglioramenti nella valutazione dell'avanzamento dei lavori. Costi: Nel 2022, il governo stimava il costo delle prime tre coppie di EPR2 a 51,7 miliardi di euro (valore 2020). Tuttavia, aggiornamenti successivi (fine 2023) indicano un aumento a 67,4 miliardi di euro (valore 2020), pari a circa 79,9 miliardi di euro (valore 2023), ossia un +30% a condizioni economiche costanti. Costi di produzione stimati: Circa 60 €/MWh con un costo medio ponderato del capitale (WACC) del 4%. Circa 100 €/MWh con un WACC del 7%. Conclusione: Vista l'attuale incertezza su costi, progettazione e finanziamento, la Corte raccomanda di posticipare la decisione finale d’investimento sull’EPR2 fino a quando non sarà garantita: La solidità della progettazione. La sicurezza del finanziamento. L'impegno degli attori industriali. basterebbe chiedere a chatgpt/copilot/ecc, comunque: Riassunto La Corte dei conti analizza la situazione dei progetti EPR in Francia, con particolare attenzione a Flamanville 3 e al programma EPR2. Flamanville 3 ha subito 12 anni di ritardo e il suo costo totale è salito a 23,7 miliardi di euro (valore 2023). EDF ha rifiutato di comunicare dati ufficiali sulla redditività e sui costi di produzione, sostenendo che Flamanville sarà gestito nell’ambito del parco nucleare nazionale e non come asset autonomo. La Corte, con calcoli propri, stima che Flamanville 3 abbia una redditività molto bassa, richiedendo prezzi elevati di vendita dell’elettricità (oltre 122 €/MWh per una redditività del 4%). Il programma EPR2 mostra una progettazione ancora immatura: ritardi nella progettazione di edifici chiave e necessità di migliorare la governance e la gestione del progetto. I costi stimati sono cresciuti dal 2022 al 2023 di circa +30%, passando da 51,7 miliardi a 67,4 miliardi di euro (valori 2020). La Corte dei conti raccomanda di posticipare la decisione finale d’investimento nell’EPR2 fino a che: Non siano consolidati i finanziamenti. Non sia raggiunta una sufficiente maturità nella progettazione. Non siano coinvolti adeguatamente gli attori industriali.
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#52 |
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fintanto che si continuerà a dimenticare che il settore dell'energia è un settore strategico per la vita di una nazione questi saranno i ragionamenti che si faranno..
il soldo del privato davanti alle esigenze della nazione.. quando la Francia era proprietaria del proprio parco produttivo vendeva all'Italia energia elettrica (1999-2002) a 40 LIRE al kWh in guadagno.. e noi compravamo dalle nostre centrali a 110-60 lire..
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#53 | |
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Che speranze vuoi che ci siano. |
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#54 | |
Senior Member
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purtroppo però la crescita disomogenea (stile tumore) non sta aiutando ne la stabilità di sistema, ne la qualità della rete ne il calo dei prezzi.. d'altro canto era impensabile che passando da un sistema a pareggio di bilancio ad uno in cui ci sono utili, dividendi, pluralità di aziende etc.. ci sarebbe stato un calo dei costi e dei prezzi..
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#55 | |
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Per una nazione 10 anni non sono niente e magari hai creato le basi per i successivi 50 od oltre. Per un privato che vuole i dividendi 10 anni sono un'eternità e non lo accetterà mai. Il danno purtroppo ormai è fatto e nazionalizzare temo sia praticamente impossibile o almeno è impossibile nel breve termine. Certo è che trovo altrettanto grave che la politica oggi rimanga passiva e al di là di quello che non è possibile fare ci sono interventi possibili che invece non si fanno. Ad esempio se tanto le rinnovabili ci sono e ormai indietro non torni lavorare oggi, subito sul carico base (nucleare? altro?) e su sistemi di accumulo. Tamponare dove si può o comunque muoversi. Ivi compreso farla finita con le idiozie ideologiche come aver chiuso i canali con la Russia che in questo momento storico ci avrebbe venduto il gas a prezzi stracciati. Invece abbiamo tenuto una posizione ideologica che non è servita assolutamente a niente ai fini del conflitto visto che la Russia ha comunque sostanzialmente vinto e che ci ha danneggiati economicamente e nella competitività internazionale visto il prezzo dell'energia che paghiamo. Morale della favola? Siamo guidati da gente incompetente che non sa nemmeno fare i propri interessi e peggio ancora salvo pochissime eccezioni abbiamo anche una classe imprenditoriale di scappati di casa. |
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#56 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2008
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d'altro canto basta vedere come si muove Terna (che avrebbe la golden share).. sembra si vada per tentativi e sovvenzioni una nazione, in un settore come questo, non dovrebbe avere ancora dubbi sul da farsi.. dovrebbe andare subito si più strade come si faceva prima, investendo (come fa la Cina tanto per dirne una). la diversificazione era un must una volta ma intanto si faceva.. tanto per dire.. abbiamo stazioni di pompaggio da rimettere in sesto.. una nazione normalmente intelligente partirebbe da subito a ripristinarli mentre fa accumuli a pile in modo da avere quei sistemi operativi in futuro per il benessere della nazione e non per il portafoglio degli investitori ma ormai è inutile.. la gente stessa fa da gregge per cui chi vuoi che prenda decisioni poco friendly in un mondo dove alla gente interessa instagram e facebook al posto del pianeta
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#57 |
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