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13-02-2019, 14:23 | #81 | |
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13-02-2019, 15:27 | #82 |
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Confermo, in piano ad andatura medio-lenta il consumo calorico è di circa 300kcal, in un percorso di 5Km in piano serviranno circa 100kcal o poco piu, non serve alimentarsi di più gia mediamente mangiamo abbastanza (personalmente anche di più).
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Sto cercando di disintossicarmi dall'Hardware... ma non ci sono riuscito battutona ci gira Cyberpunk? |
13-02-2019, 16:37 | #83 |
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17-02-2019, 09:28 | #84 |
Junior Member
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eh..eh ... il mezzo del futuro perfetto.. lo uso tutti i giorni ci faccio 12+12 km ho anche aggiunto una batteria esterna...danno fastidio alle lobby e ai potenti ...sono l'alternativa definitiva per lo spostamento urbano non inquinano, ovvio che sono illegali...
https://ibb.co/cwYmyw8 |
17-02-2019, 12:59 | #85 | |
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17-02-2019, 13:38 | #86 |
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discussione molto divertente e che tocca veramentre troppi temi per poterli discutere tutti insieme. Ciò che emerge è "l'astio" tra le varie categorie di utenti. Sono le premesse che devono essere chiare per argomentare una questione.
Se ho 100 persone che hanno il monopattino elettrico, avrò 100 individui che circolano sulla pista ciclabile (in strada spero che non verrà mai concesso di circolare per il bene di tutti). 100 monopattini hanno bisogno di energia per essere prodotti e le batterie richiederanno energia e inquineranno secondo una percentuale probabilmente inferiore ad altri mezzi di locomozione (c'è anche il fine vita delle batterie). Se queste 100 persone le metto su un mezzo pubblico a basso impatto ambientale, elettrico e con un'alta efficienza, non sarebbe meglio? Se ne ho 1000 di monopattini? Non è meglio un treno per trasportare queste persone? Certo, il monopattino, serve come collegamento finale per raggiungere la meta. Brevi distanze. Ma ci sono anche i piedi per le brevi distanze se la rete di trasporto pubblico fosse efficiente e ben ottimizzata ovunque. Dove voglio arrivare? Voglio arrivare al punto di partenza di ogni cosa che è l'ottimizzazione e il rendimento. Quando parliamo di scelte personali ognuno deve essere libero di scegliere quello che preferisce (leggi permettendo, visto che siamo in una società che piaccia o no), quando si parla di cittadini il discorso dovrebbe essere valutato in un'ottica di ottimizzazione e rendimento dei servizi. Una macchina, tipo car pooling, può portare fino 5 persone al lavoro. Se questa macchina fosse elettrica a basso impatto ambientale ecc... potrebbe persino essere più vantaggiosa di 5 monopattini, potrebbe... Mi ha fatto anche sorridere il discorso della bicicletta e del cibo. Premesso che oggi con le bici leggere, con rapporti corona-pignone equilibrati, in tratte pianeggianti, tralasciando i watt necessari per partire, il consumo energetico umano è irrisorio. Una volta raggiunto l'equilibrio della pedalata, la bici va praticamente da sola. Nessuno ha parlato di adattamento fisico e ottimizzazione di VO2 e FC? Il corpo è una macchina con un adattamento pazzesco. A parità di cibo ingerito ci sono individui che riescono a macinare molti km. I polmoni si adattano, migliora l'efficienza di scambio ossigeno e co2, la FC diminuisce con un minor dispendio calorico, la muscolatura si adatta cambiando il fabbisogno glucidico. Il problema non è il ciclista che consuma cibo che anch'esso richiede energia, trasporti, inquinamento, ma piuttosto è il suo collega automobilista, motociclista, monopattinista elettrico che mangia la stessa quantità di cibo e non gli serve a nulla poiché tutto il giorno starà in ufficio, gli spostamenti saranno con mezzi motorizzati e poi magari si compra pure lo smartwatch per contare i passi! Ah dimenticavo, spesso è in sovrappeso e poi cerca di compensare andando in palestra ad usare macchine aerobiche elettriche (che consumano). "E ma poi in bici arrivo sudato al lavoro". Vero, ma se tutti quanti arrivassimo al lavoro sudati, probabilmente ci sarebbe una evoluzione sociale che spingerebbe tutte le aziende a dotarsi di docce e spogliatoi. Diventerebbe una cosa comune e condivisa quella di "muoversi". Magari anche premiare chi si sposta in questo modo. Tanto è un discorso che ha senso per pochi, poiché le persone hanno già deciso di muoversi il meno possibile, mangiare il più possibile e lamentarsi se stanno ore nel traffico e pagano troppe tasse. Il monopattino elettrico? Per brevi tratte e se non si hanno problemi fisici, vanno benissimo anche quelli a spinta, anche se paragonati alla bicicletta scompaiano come neve al sole. La bicicletta è inarrivabile come traduzione del movimento fisico in spostamento su strada. La perfetta sintesi bio-meccanica, anche senza collegarci il bluetooth! |
17-02-2019, 14:15 | #87 |
Senior Member
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La bici è inarrivabile finché si sta in pianura, voglio vedere in pendenza come va..
Condivido in parte i tuoi esempi anche se secondo me calzano poco, si parla di mobilità individuale ovvero di persone che si muovono autonomamente ed individualmente. Esempio 1: 100 persone assieme su un autobus ecologico, comunque costa molto produrlo, manutenerlo, anch'esso ha batterie che devono essere ricaricate. Esempio 2, premessa: confrontare un treno da 1000 persone con un monopattino è un completo non sense ma dato che ci siamo, provo a tirare giu 2 conti. 1000 persone su un treno, idem anche quello deve essere prodotto e manutenuto ma non ha batterie pur consumando e pure tanto, senza considerare costo d'acquisto e infrastrutture per farlo circolare. Le nuove locomotive italo hanno una potenza di 5600kW per un peso (treno totale) di 400 Tonnellate e possono essere alimentate sia in alternata, 25KV, sia continua, 3KV. Conti alla mano, per trasportare 1000 persone serve spostare il loro peso + 400tons, considerando che 30km possono essere percorsi in 450secondi alla massima velocità, a spanne, di energia, si spendono 700KW ovvero 700W a persona, cmq di più del monopattino ma ottimo in rapporto a qualsiasi veicolo a combustione interna. Carpooling: idem qui dipende dall'auto, dalla quantità di strada, un'auto elettrica consuma circa 16KW/100km, anche in questo caso il rapporto consumo-persona è a favore del monopattino ma c'è da aggiungere, come negli altri esempi, confort, bagagli, possibilità di viaggiare per lunghi tratti e con ogni condimeteo. La bici, bellissima che adoro e che uso la quale mi permette di mantenere sotto controllo la panza, è ottima ma consuma, ah se consuma e non è vero che in piano va da sola, la mia se trovo vento contrario e devo mantenere i 27Km/h si fatica e anche parecchio, a meno che non si tratti di una e-bike, idem se hai tratti in salita . Se sei un ciclista allenato indubbiamente fatichi molto meno ma non tutti lo sono . Detto ciò, ognuno è libero di spostarsi come più gli è comodo. Ho scritto al volo col cell, spero di non aver scritto boiate.
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Sto cercando di disintossicarmi dall'Hardware... ma non ci sono riuscito battutona ci gira Cyberpunk? Ultima modifica di bonzoxxx : 17-02-2019 alle 14:20. |
17-02-2019, 14:55 | #88 | ||
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Quello che in genere non si vuole capire, in tema di trasporti, è che i mezzi individuali (come il monopattino) consentono di andare ad un punto qualunque ad un punto qualunque. Quindi 1000 monopattini possono fare 1000 tragitti diversi. Ed in 1000 momenti diversi. I mezzi pubblici, siano treni autobus od altro, no, obbligano tutti a fare lo stesso tragitto. Tra l'altro nello stesso momento. E per questo motivo non potranno MAI essere realmente competitivi. Lo possono essere solo su alcune limitate tratte in cui realmente tante persone vogliono compiere lo stesso tragitto, e nello stesso momento. Cosa che può succedere in tratte molto lunghe (aereo), od in alcune tratte molto comuni e congestionate (qualcosa nei centri delle grandi città). ll fatto che sorgano applicazioni come il monopattino elettrico indica molto chiaramente che la libertà di movimento ha un valore altissimo. Ed i mezzi pubblici, oserei dire per definizione, non potranno mai darla. Non è questione di "ottimizzare": per soddisfare tanto quanto un mezzo individuale dovresti perdere la collettività del trasporto stesso, quindi non ne puoi uscire. Quote:
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17-02-2019, 15:03 | #89 |
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Beh chiaramente, come ho specificato, parlavo di tratte pianeggianti con la bici. Il vento c'è comunque anche con il monopattino, ma in condizioni normali io non spingo più di tanto in bici e vado ovunque senza sudare. L'allenamento e l'adattamento fisico vengono da sé con il tempo. Il corpo se lo fai muovere troverà il modo di ottimizzarsi.
Per le salite concordo sulla fatica, ma voglio vedere un monopattino con 90 kg di persona se riuscirà a non prendere fuoco Gli esempi che ho fatto servono più che altro a far comprendere che ogni cosa potrebbe avere il suo perché, purché si faccia un'analisi dei pro e contro chiaramente dando valori maggiori agli aspetti ecologici. Non tanto per fare l'eco-cazzone ma perché considero conveniente l'ecosostenibilità sul lungo periodo (aria e cibi migliori e salubri generano meno costi per la sanità pubblica). Tu fai bene a fare calcoli energetici, perché l'energia è una componente, ma è "una" delle variabili da considerare. Un treno quando lo fai spostare devi ottimizzarlo, cioè devi riempirlo il più possibile con persone e merci in modo da trovare una condizione di massimo rendimento. Gli spostamenti autonomi e l'educazione stradale sono diametralmente opposte. 1000 persone in un treno faranno meno casino di 1000 persone su una pista ciclabile con i monopattini. Riesci a immaginarti la scena? Considera anche il ciclo di vita di un treno. A me non dispiacciono metodi alternativi di trasporto, ma fino a quando saremo inchiodati ai tradizionali sistemi energetici (batterie) e ai loro limiti, li vedo come oggetti divertenti e sostitutivi solo per mezzi come il motorino o l'automobile a combustibile. Al massimo come integrazione tra mezzi pubblici, treni e luoghi da raggiungere. |
17-02-2019, 15:31 | #90 |
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È vero, l'autonomia è il fulcro, ma ricordiamoci che siamo in una società e le scelte personali andrebbero valutate collettivamente. Può non avere senso, ma è così. Se per il bene della società in cui si vive, fosse meglio utilizzare il treno al posto dell'auto, con tutti i sacrifici del caso, allora si "dovrebbe" optare per questa scelta. Non va vista come una pessima idea comunista, ma il vero problema è che oggi la società non ha ben chiari gli obiettivi da perserguire. Per qualcuno inquinare va bene, per altri no. Per qualcuno differenziare i rifiuti è una cosa inutile, per altri no. Nemmeno se generassi un tornaconto riuscirei a mettere d'accordo tutti perché ci sarebbe quello che dirà: non mi interessano i soldi.
Idealmente è tutto bello, realisticamente è un gran casino. E allora come si fa? Per ora si dovrebbe scegliere il meno peggio o quello che dà più vantaggi immediati. Meglio 1000 persone che guidano 1000 autoveicoli per fare 7 km di coda, oppure meglio 1000 monopattini elettrici? Sicuramente la seconda. E continuando. Meglio 1000 monopattini elettrici o 1000 ciclisti? Credo proprio i ciclisti. E se fossero 1000 a piedi? Se assegnassimo ipoteticamente dei valori a: - benessere fisico, ambientale, congestione stradale, rischio incidenti, consumi, costi di produzione e mantenimento, efficienza di spostamento, fatica, comodità, ecc... alla fine credo che avremmo qualcosa di più chiaro anche se molti sceglieranno, sempre e comunque, secondo il proprio punto di vista. Un punto a favore del monopattino? Sicuramente che lo porti con te e non rischi che qualche pezzo di m.... ti tagli la catena per rubarlo. |
17-02-2019, 15:50 | #91 |
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Io invece penso sia precisamente questo.
Proprio come questo, infatti, ciò che dici distrugge, in nome di un inesistente "bene comune", il benessere di tutti gli individui. E' già successo, succede ancora, e la logica - non me ne volere - è precisamente questa. No, la gente non sta meglio andando a piedi che in auto. A meno che non debba fare 100 metri. L'inquinamento di auto e simili ormai è marginale, propaganda a parte. |
17-02-2019, 16:20 | #92 | |
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Mi chiedo allora perché dividi i rifiuti, sempre che tu lo faccia , per un inesistente "bene comune"? È più comodo non dividerli non credi? O lo fai perché ti danno la multa? Se fosse così allora direi che ogni discorso è inutile di fronte al fatto che alcune persone accettano di collaborare ad un bene comune sociale solo perché altrimenti sarebbero sanzionate. "non passo con il rosso perché rispetto gli altri, ma solo perché poi prendo la multa!" Ecco direi che stiamo avvicinandoci a questo Beh che dire... hai solo un corpo che è il risultato di milioni di anni di evoluzione, ma non usiamolo che è meglio... prossimo passo sarà avere i motorini elettrici per girare al supermercato (U.S.A. docet!), visto che girovagando per gli scaffali si fanno ben più di 100 metri |
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17-02-2019, 16:34 | #93 | ||
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I problemi attuali nel 90% dei casi derivano dal mancato rispetto dei diritti individuali, con individui calpestati in ogni modo in nome del "bene comune", spesso proprio dall'individualismo di altri. Ma non sono sicuro sia il posto giusto per parlarne. Quote:
Ma i trasporti in genere hanno un ordine di grandezza ben poco compatibile con queste forme. Questa storia dell'andare in ufficio (dove magari bisogna vestirsi anche in un certo modo) sudando, per poi fare la doccia e cambiarsi, va bene per pochi. Per la maggior parte delle persone non ha alcun senso. |
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17-02-2019, 18:13 | #94 | |
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I diritti individuali che tu associ ad una strana forma di libertà personale, non hanno ragione di esistere in una società dove per definizione ognuno mantiene sì una certa individualità, purché si accetti di perseguire obiettivi comuni. Io non ho mai visto persone che sono d'accordo su tutto, ecco perché la società si fonda più che altro su accordi e compromessi, Do ut des, venendo meno il concetto di libertà assoluta. Tradotto non puoi fare quello che realmente vorresti, ma devi adeguarti e accordarti per poter ottenere almeno una parte della libertà che tanto brami. Puoi essere libero (al 90%) solo dentro le tue mura purché tu non viva in un condominio. (se volessi costruirti un piccolo reattore nucleare, dubito che te lo lascerebbero fare) Per esempio non puoi andare in monopattino in autostrada. "Ma io lo voglio fare comunque perché è un mio diritto!". Caro mio, non puoi, perché in questa società non puoi fare quello che vuoi, cioè non sei libero di fare quello che ti viene in mente. Se ti va bene è così, altrimenti se ci riesci cambia le regole di questa società. Infatti tutt'ora il monopattino elettrico e simili, non sono omologati per circolare (da noi, nostra società). Non ha senso, ma è così e va rispettato, ma non accettato. Significa che le persone, parlando tra loro, dovranno trovare dei compromessi per far sì che diventi legale. Ergo le strade pagate dai cittadini (società), non sono tue o mie, sono il risultato di accordi e convenzioni. I trasporti, tutti, sono vincolati alle strade, anche quelle eteree delle rotte aeree. Perciò visto che siamo in una società, se gli accordi presumono che tu debba lasciare a casa la macchina, tu lo devi fare, punto e basta. O così o ti cerchi un'altra società. Oppure vuoi dirmi che quando c'è il blocco delle auto tu vai in giro lo stesso con l'auto? Se lo fai lo fai a tuo rischio. Apparentemente sei "libero", ma sei anche anarchico e in una società ne pagheresti le conseguenze. A questo punto siamo tutti liberi, ma dobbiamo anche pagarne lo scotto. Come ho detto fin dall'inizio il vero problema della diffusione di alternative ai trasporti è bloccato dal fatto che alle persone non frega nulla di fare piccoli sacrifici per un più che motivato bene comune sociale, di cui beneficerebbero anche loro. Tutti si sentono defraudati di una libertà che non esiste e in quest'ottica pensano di poter fare ciò che vogliono, appunto come dici anche tu, "calpestando i diritti degli altri". In una società non ci sono i diritti degli altri, ci sono i diritti comuni che puoi esprimere in questa società di cui noi facciamo parte. Una società dovrebbe sempre scegliere pensando al benessere comune. Oggi non mi pare che sia così perché altrimenti avrebbero vietato tante cose che danneggiano i cittadini e la loro salute. In primis l'uso smodato di autoveicoli, ma guai a dire alle persone "Lazzaro-ne alzati e cammina". Cammina? Parola non presente nel vocabolario! Tornando al monopattino elettrico, va benissimo e la trovo una soluzione migliore di altre, che però ci allontana da quello che siamo: organismi a movimento autonomo. Trovo assurdo rifuggire qualsiasi modalità di trasporto attivo per poi pagare per correre sul tapis roulant o le cyclette. Almeno le bici con la pedalata assistita sono un buon compromesso tra attivo e passivo. In futuro probabilmente ci saranno le poltrone elettriche che da casa ti porteranno in ufficio e a fare la spesa... ahhhhh che comode! |
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17-02-2019, 19:16 | #95 |
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Non sono d'accordo e non ho voglia di discuterne, perchè non è il forum adatto.
Dico solo una cosa: ste scemenze sul "bene comune" sono solo una scusa per rendere tutti sempre più irregimentati ed incatenati, come delle belle pecorelle in un gregge (termine scelto apposta ). Si è ampiamente superato il limite. Non è questo il senso della civile convivenza di un paese libero. Sono principi che portano ad "altro". |
17-02-2019, 20:00 | #96 | |
Bannato
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Peccato, mi avrebbe fatto piacere che tu spiegassi la formula per una civile convivenza di un paese libero. Se rispettare il socius, cercare di rendere più vivibile il luogo in cui si vive, esprimere la propria libertà tenendo conto di quella degli altri, equivale ad essere una bella pecorella, allora beh... beeee beeeeee beeeee p.s. di solito è proprio l'individualismo che porta ad "altro", ma comunque va bene lo stesso. Augurati che il tuo vicino di casa, un giorno, non abbia pensieri libertari e che voglia uscire dal "gregge". |
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17-02-2019, 20:17 | #97 | ||
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Questo è ciò che fanno gli "altri". Davvero, a me piace discutere di queste cose, ma non penso sia il posto adatto. Quote:
Magari fosse libertario, magari. |
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17-02-2019, 20:40 | #98 | |
Bannato
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Oggi il monopattino elettrico sulle ciclabili non è omologato, ma la gente lo usa comunque. A me non dà fastidio anzi, ad altri potrebbe darlo. Chi ha ragione? La società evolve e ha i suoi tempi. Il trucco è spingere al cambiamento senza infrangere troppo le regole che reggono lo status quo. Ti piacerebbe se ti costruissi una bella centrale a carbone a fianco a casa tua ? Io sono libero e lo voglio fare, gli altri possono anche attaccarsi. No? Sono quasi certo però che in questo caso non ti dispiacerebbe vivere in una società che ti evitasse una cosa del genere o sbaglio? Non vorrai mica sostenere che il carbone faccia male! Secondo me fa benissimo se lo respirano gli altri e a me arriva solo l'energia elettrica prodotta. Casa mia regole mie non funziona in questo mondo. Poi si può sempre forzare la cosa. Il forum è adatto anche perché dietro alla tematica del monopattino si celano proprio delle dinamiche sociali che forse porteranno ad usarlo nel breve periodo. Piuttosto avrei qualche dubbio sul consigliare nelle news del forum l'utilizzo di un mezzo non omologato, mostrandone anche l'utilizzo su una strada pubblica. Se loro possono dire ciò, noi possiamo discutere degli aspetti sociali del trasporto alternativo. |
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18-02-2019, 06:59 | #99 | |
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Si può aumentare il numero di queste navette in modo che coprano più esigenze ma a questo punto cala l'efficienza di una singola tratta. La mobilità personale è utile proprio per quello, possibilità di cambiare i piani o avere impegni diversi senza essere limitati dal trasporto. Anche il car pooling sarebbe bello, la mattina vedo sempre auto da 4 o 5 posti con un solo occupante. Andiamo tutti nella stessa direzione, sicuramente riusciremmo anche solo a dimezzare il numero di auto mettendosi d'accordo... ma torniamo ai problemi di prima: diciamo che io ti passo a prendere, ti porto a lavoro perché lavori lungo il percorso che faccio anche io, poi nel pomeriggio ti chiama la scuola dicendo che tuo figlio ha la febbre e deve essere portato a casa. Tu come vai a prenderlo? Ovviamente il discorso si può applicare bene ad una grande città, magari con la metro (il famoso mezzo efficienti di cui parli a inizio post) che rende tutti un po' più liberi nel privato.. ma se l'azienda in cui lavoro è a 5 km dalla metro? Posso anche farmeli a piedi ma ci vogliono 45/60 minuti a tratta, il tempo dove lo mettiamo? Non è poca cosa perdere ogni giorno due ore a piedi per andare dalla metro al lavoro. Ci sono mille altri esempi ma il discorso cade sempre li. Se prendi 100 persone faticherai ad accorparne 3, ognuno ha esigenze ed abitudini diverse. Per rendere possibile quello che dici, parlando di evoluzione sociale, sarebbe richiesto un cambiamento enorme, improponibile sul corto periodo e che darebbe risultati sul lunghissimo. Tanto vale convincere tutti al nucleare e produrre energia da li, si fa prima. |
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18-02-2019, 11:06 | #100 | |
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Quello che tu chiami "bene comune" nel mondo reale si traduce in questo: https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria...celta_pubblica Cioè qualcosa di completamente diverso, qualcosa di fallimentare, proprio per la massa. Cose note da decenni, e che sono sotto gli occhi di tutti in modo plateale. Però fate finta che non sia così. Sono cose che non si dicono. Dici bene: l'uomo è "individualista", nel senso che per natura cerca di avere di più e di essere prepotente sugli altri. Quello che ti sfugge è che, da millenni, la principale manifestazione di tale prepotenza è data dal pubblico: l'individuo egoista si fa scudo del "bene comune" e della "democrazia" per farsi gli affari propri ed imporre la propria violenza sugli altri. In genere attraverso gruppi ed organizzazioni varie. La convivenza civile si basa al contrario sulla non aggressione: da parte dei singoli e dei privati, certo, ma i passi in avanti più grandi sono stati fatti limitando l'aggressione "collettiva". E' precisamente questo che ha creato gli stati civili, in cui anche l'uomo qualunque ha diritto a non essere calpestato. E' da questo che sono nate TUTTE le costituzioni moderne, per dire. Al contrario, le società che hanno messo al primo posto il "bene comune", intendendo con questa locuzione la libertà di calpestare i diritti individuali, magari blaterando di "democrazia", hanno solo creato povertà, violenza, inciviltà. Ci sono secoli di storia a mostrare dinamiche chiarissime. Solo che oggi si fa finta di non saperlo. Società ideologizzata fino al midollo, intrisa di prepotenza collettiva statalista, di religione statalista, come ovunque negli anni '30 del secolo scorso, e che non si rende conto di essere ideologizzata come allora, pensando esattamente le stesse cose ma raccontandosi il contrario. Nella non consapevolezza di quanto sta succedendo, credendo alla favola del "bene comune" (per ridurre tutti in schiavitù), ogni giorno le distopie totalitarie orwelliane sono sempre più realtà: dal controllo tecnologico, ai reati di espressione, all'uso della neolingua politicamente corretta per modificare e negare la realtà dei fenomeni. Per non parlare del "controllo e riscrittura della storia": che in tanti parlino di "bene comune" ignorando ciò che storicamente come concetto ha comportato, che conseguenze ha avuto; che in tanti ignorino le origini culturali e filosofiche (che sono importanti, complesse ed estremamente interessanti), la ratio delle poche libertà rimaste, lo dimostra. Decenni di scuola pubblica fatta non per istruire, ma per creare pecorelle fedeli, devote, adoranti ed acritiche (le capacità intellettive sono in declino da tempo), sono perfettamente riusciti nel loro obiettivo. |
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