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11-05-2018, 15:01 | #1 |
www.hwupgrade.it
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Link alla notizia: https://auto.hwupgrade.it/news/tecno...one_75848.html
Anima da fuoristrada pensata per l'enduro e non solo: si chiama Elettra Stone ed è una realtà della provincia di Cremona, costituita da un modesto reparto di sviluppo e progettazione che punta a perfezionare questo modello, anche nell'ottica di un più ampio obiettivo, quello di realizzare un kit per convertire la propria moto a combustione da enduro/cross in una moto ad impatto zero Click sul link per visualizzare la notizia. |
11-05-2018, 16:02 | #2 |
Senior Member
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Ma ancora a parlare di "Impatto zero" ? Ma quando mai l'energia elettrica è ad impatto zero. Lo è solo nella testa dei creduloni. Qualsiasi sia il metodo con cui viene prodotta non è mai a impatto zero, che sia idrico, eolico, nucleare, a carbone...
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Zalman GS1000_Seasonic M12II 750W EVO Ed._Ryzen 5800X_Thermalright Peerless Assassin 120_Msi B550-A Pro_Corsair Vengeance LPX 3200 2x16 GB_PNY 4070Ti VERTO_Samsung 980 NVMe M.2 1x500 GB + Kingston NV2 NVMe 1TB + HOT SWAP (2x4TB + 2x3TB + 2x2TB)_ACER H257HU & LG 27GP850 Adepto dell'Ordine "Gli Adoratori Del Sacro Unto" - $$$ - LE MIE TRATTATIVE - $$$ |
11-05-2018, 16:11 | #3 |
Senior Member
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W le enduro a 2 tempi con l'olio di ricino !
Càsò,ò,ò,s,àss
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!! |
11-05-2018, 16:25 | #4 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
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Grandissimi motori. In gioventù ho posseduto 2 moto da cross, una Yamaha ed un'Aprilia nelle quali miscelavo con il Castrol R30. L'odore mi faceva impazzire. Però ricordo che costava un botto, se non ricordo male sotto le 20.000 lire a bottiglia, a volte invece risparmiavo qualcosa con il TTS ma ricordarsi i prezzi di oltre 30 anni fa è impossibile.
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11-05-2018, 21:31 | #5 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Trieste Gamertag:robertoTS BattleNet:Pek#2624
Messaggi: 10758
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Quote:
suppongo che tu sia uno di quelli che crede che i carburanti appaiano magicamente nei serbatoi delle pompe...
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Millennium hand and shrimp, bugrit! |
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11-05-2018, 22:28 | #6 | |
Member
Iscritto dal: Jan 2008
Messaggi: 131
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Quote:
Secondo te tutti i materiali come il silicio ed gli alti metalli che costituiscono il pannello da dove saltano fuori? Senza contare il resto e tutto il processo per la loro lavorazione/trasformazione. Per citare te stesso... Suppongo che tu sia uno di quelli che crede che i pannelli solari appaiano magicamente nei negozi e i grossisti di impianti elettrici. Il problema è che tutto quello che fa l'uomo moderno "non è" ad impatto zero. |
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12-05-2018, 01:18 | #7 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2006
Città: Cagliari
Messaggi: 6187
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Sicuramente l'uso del termine "impatto zero" dovrebbe essere quantomeno fortemente limitato, ma senza dubbio la produzione di energia elettrica tramite sistemi "puliti" può diminuire sensibilmente l'impatto sul pianeta, oltre al fatto che delocalizzare le emissioni in impianti ben ottimizzati ed in zone scelte a dovere è (o meglio sarebbe, se fatto come si deve) sicuramente meglio che non far cacare gas tossici a motori termici spesso stravecchi in giro per le città.
Ora, di certo le tecnologie green non sono pulite come le dipinge il marketing, ma il principio è che più le usiamo più esse migliorano, così che in futuro possano essere sempre più pulite e in ogni caso, meglio che i gas siano prodotti nelle zone industriali piuttosto che attorno alle nostre case.
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MERCATINO: Transazioni Positive 55, ultima: eddysar Negative 3: knaiv, dottorcapone, Sir Alamon. https://www.stopkillinggames.com/ |
12-05-2018, 02:05 | #8 |
Member
Iscritto dal: Apr 2009
Messaggi: 111
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Impatto zero?
Mi interessa rispondere sull'aspetto "impatto zero".
Concordo con coloro che hanno capito che il concetto "impatto zero" è sbagliato, o quantomeno fuorviante. In particolare è diffusa la "errata" convinzione che l'uso della energia elettrica nella locomozione al posto di quella ricavata dai motori endotermici a combustibili fossili, sia a "impatto zero". Al massimo si può sostenere che l'uso della energia elettrica consente di "non" produrre inquinanti tossici o anidride carbonica nei luoghi di uso e transito dei veicoli che la impiegano. Ma sta di fatto che, sia pure a livello inferiore, tali inquinanti devono per forza essere emessi, o che si tratti di energia elettrica prodotta in centrali termiche, o che si tratti di energia elettrica da fonti solari, in particolare con l'uso di pannelli fotovoltaici. Questi in particolare sono prodotti con cristalli di silicio. Il silicio per uso in cristalli impiegato in elettronica e per conversioni fotovoltaiche, è ricavato complessivamente con costi elevatissimi in termini di inquinamento ambientale, sia per la necessità della estrazione della materia prima, sia per la necessità della sua lavorazione industriale, sia per la necessità della produzione di cristalli purissimi in forma di grossi pani a partire da semi di innesco, con costi energetici elevatissimi. Non parliamo poi del taglio delle lamine sottilissime e dei cristalli singoli per le singole lamelle, per l'assemblaggio dei pannelli fotovoltaici e infine per i costi di smaltimento e di riciclo dei pannelli stessi a fine ciclo, la cui durata in genere si aggira attorno ai 15 anni e quasi mai sopra i 20 anni di utilizzo reale. Insomma, la favola dell'"impatto zero" è tipica dei creduloni che ignorano i principi più elementari di fisica, a partire dal concetto di "entropia", da capire e assimilare in modo serio e non superficiale, tipo da "infarinati di scienza", e a partire dai concetti più elementari di tecnologia industriale, la quale deve tenere conto dell'intero sistema produttivo di ogni singolo elemento di un insieme, considerando fonti di estrazione delle materie prime, costi e inquinamenti di trasporto, costi di lavorazione, costi di montaggio e di assemblaggio delle parti, ove ogni singolo componente ha a sua volta una sua storia a parte, e poi i costi degli impianti di estrazione, di produzione, di assemblaggio, di trasporto, di vendita e infine di smaltimento o riciclo. Il costo del solo elemento energetico per il funzionamento di ogni macchina o apparato è quindi solo una parte del costo energetico complessivo di ogni manufatto umano. Meditate, gente, prima di parlare di "impatto zero", e studiate l'intero processo di produzione di tutti i manufatti umani, compilando accurate tabelle di ogni costo per ogni elemento, in termini di inquinamento energetico, oltre che di derivati tossici, per stendere una "graduatoria" del livello di "impatto" di ogni singolo macchinario, scoprendo che ci possono essere macchine che hanno un "impatto" più o meno elevato, ma senza che nessuna di esse si riduca mai a "zero", neppure avvicinandosi. Solo il materiale biologico naturale riesce a raggiungere una specie di "impatto zero", considerando l'intero ciclo naturale, considerando periodi nell'arco di tempi molto lunghi, a volte anche di migliaia di anni, dato che ogni elemento biologica finisce per essere prodotto e riciclato solo a spese dell'energia solare in forma diretta, oppure per azione del calore endogeno della Terra o per effetti gravitazionali, oppure ancora per effetti derivanti da questi, come i venti, le maree, le correnti marine, i flussi delle acque dilavanti, eccetera. |
12-05-2018, 08:15 | #9 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Messaggi: 4525
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Fatti un giro in Cina dove fabbriche grosse quanto delle città producono i pannelli o estraggono dal minerale grezzo i materiali per produrli. A voi che sostenete questa grandissima cazzata dell'impatto zero vi condannerei a vivere a Baotou per tutta la vita. Fatti a fare un giro va: https://www.google.com/maps/place/Ba...8!4d109.840313 Ho scritto da qualche parte che nafta e benzina non inquinano o che sono meglio dell'energia elettrica?
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12-05-2018, 15:46 | #10 |
Senior Member
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Magari mi sbaglio, ma per me si stanno solo spostando i problemi da una parte all'altra. Non c'entra nulla se l'energia elettrica di per se è pulita, tanto comunque in qualche modo devi produrla, ergo, non inquini dopo ma inquini prima. Col petrolio non inquini prima ma inquini dopo (salvo sversamenti da pozzi o petroliere in mare ). Poi tutte le nuove tecnologie che il mercato elettrico si sta tirando dietro (magari non toccano l'utente finale che fa il fighetto nella sua bella Tesla perfettamente incosciente di cosa c'è stato prima) sono altro che a impatto zero. La componentistica per realizzare quella macchina ne fa e ne farà di morti, ma è chiaro che quando la vedi tutta luccicante a queste cose non ci pensi. Non pensi cosa è costato in termini ambientali produrre il litio per le batterie, il neodimio per i magneti ecc ecc e non pensi cosa costerà quando questa roba dovrà essere smaltita. E' chiaro che non ci pensi perchè non sei in Africa insieme ai bambini che fanno smaltimento nelle discariche e crescono avvelenati da tutte le merde che scartano i cosiddetti popoli civilizzati.
Non sto dicendo che il mondo si deve fermare e tornare all'età della pietra, ma almeno dobbiamo averne coscienza di quello che stiamo facendo ed essere onesti, e invece la maggior parte delle persone si lascia lobotomizzare dal marketing delle società con una facilità incredibile senza nemmeno porsi un minimo di dubbio. Non dico che tutti deveno essere esperti di tutto, ma che cazzo, un minimo, manco a dire ma fammi informare un po' su internette una volta tanto per una cosa utile invece di usarlo solo per feisbuc o iuporn. E la cosa ancora più triste è che questi pseudogiornalisti marchettari ripetono la cantilena dell'impatto zero senza porsi nemmeno loro il minimo dubbio di cosa stanno scrivendo. Oramai il cervello delle persone ragiona sempre meno, sempre meno capisce cosa sta succedendo nel mondo che lo circonda, ma il supermega telefono con 8 processori, la telecamera a settecentomila pixel e la suopercazzola prematurata se la deve compare se no si sente inferiore. Pure a me piace l'auto elettrica, ma sono consapevole che anche se non inquino mentre cammino, ho avvelenato mezzo mondo per produrla e per farla camminare. Non si tratta di sacrificare Baotou oggi mentre troviamo altro, l'altro non sarà mai pulito, di posti nel mondo come Baotou ce ne sono una infinità. Stiamo solo diversificando le varie tipologie di inquinamento.
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12-05-2018, 16:13 | #11 | |
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Città: 7°38’E 45°07’N
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12-05-2018, 16:24 | #12 |
Bannato
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il metano non è ad impatto zero.
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12-05-2018, 16:27 | #13 |
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Ad esempio usare questa moto per visitare un parco naturale o una zona protetta, garantisce di svolgere un'attività ad impatto zero anche dal punto di vista del rumore
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12-05-2018, 18:06 | #14 | |
Senior Member
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Nei pozzi tradizionali ci sono fanghi e fluidi di perforazione che devo essere smaltiti, emissioni nelle macchine che fanno girare le trivelle e le pompe e piccole perdite che si sverzano su terra o mare. Le nuove tecniche di perforazione come il fracking creano grandi quantitativi di inquinati che devono essere smaltiti e di co2, per non parlare della contaminazione di acqua ed aria derivante dall'estrazione di giacimenti non convenzionali come le sabbie bituminose o gli enormi rischi ambientali di perforazioni in luoghi difficili come il Polo Nord dove esiste un ecosistema delicatissimo già fortemente sotto stress e dove degli sverzamenti sarebbero impossibile da contenere. Ma ci sono grandi quantità di inquinanti che vengono liberati nelle fasi di trasporto, raffinazione oltre che nella mera fase di consumo. Per non parlare dei rischi geopolitici ( leggi guerre) che il petrolio si porta da sempre con se... Qualsiasi attività umana ha un impatto ambientale ma per ora quella che ha causato più morti e avvelenato mezzo mondo è proprio l'industria estrattiva del petrolio. Tu citi Baotou ma quanto abbiamo GIA' sacrificato o stiamo sacrificando per il petrolio? Devo citare il delta del Niger? Incidenti come quello della Exxon Valdez o della Deep water Horizon? I pozzi petroliferi bruciati dagli iracheni nella guerra del golfo? Qui non si tratta di trovare una fonte energetica a "zero emissioni" perchè non esiste. Si tratta di trovare un nuovo paradigma LIMITANDO l'impatto ambientale che è inevitabile. |
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12-05-2018, 19:25 | #15 |
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Olio di colza e va come un siluro ahahahah
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13-05-2018, 11:28 | #16 |
Bannato
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Forse vi siete dimenticati che i pannelli fotovoltaici di ultima generazione possono arrivare a 30 anni e oltre decadendo di un massimo del 20% di rendimento.
Il futuro è elettrico. Il metano se sparso nell'atmosfera come perdita, inquina di più del co2 (150 volte). |
14-05-2018, 08:30 | #17 |
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Io credo che sistemi di produzione energia che non inquinino per nulla ancora non esistano.
Pero' sempre piu' persone si rendono conto che l'inquinamento sta' diventando un problema sempre piu' grave e si stanno facendo degli sforzi per ridurlo. Eolico, solare, idrico etc forse non saranno a "impatto 0", ma rispetto ai tradizionali sistemi a combustione sono un notevole passo in avanti. Personalmente mi danno fastidio le persone che: "siete dei caproni perche' non sono a impatto 0!". Io penso che sia un bene invece che ci siano investimenti che cerchino di ridurre l'inquinamento e sono convinto che la ricerca ed il progresso porteranno nel tempo ad introdurre nuove tecnologie e migliorare quelle che gia' ci sono. Certo che se "non sono a impatto 0!" diventa una scusa per continuare ad usare le vecchie, allora... |
14-05-2018, 13:33 | #18 |
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Hanno ragione quelli che dicono che stiamo solo spostando un problema.
Tuttavia spostare l'inquinamento da una zona altamente popolata (città) alle zone scarsamente popolate (campagne, dove tipicamente risiedono le centrali), porterà certamente dei grandi benefici in termini di salute pubblica. Questo effetto non è certamente da sottovalutare.
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"Non chiedere mai consiglio agli Elfi, perchè essi ti diranno sia no che sì" |
14-05-2018, 13:52 | #19 | |
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14-05-2018, 16:39 | #20 |
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