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Old 01-05-2017, 09:55   #1
freesailor
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Chiedo parere: MS Exchange Online, Google G Suite, server Exchange in-house o altro?

Problema: azienda medio-piccola, con 50 caselle di posta, attualmente ospitate presso un provider non molto professionale (Aruba) e con solo 1 GB l'una.
Per noi la posta è molto importante, perchè è il canale principale di contatto con i clienti (ordini).

Volendo passare a qualcosa di più affidabile e gestibile, con caselle da 20 GB almeno, vedo queste possibilità:

1) restare su Aruba espandendo le caselle a 25 GB (lo si può fare in modo flessibile, scegliendo se si vuole l'entità dell'espansione casella per casella, questo è positivo).
Pro: soluzione semplice ed immediata, non c'è neppure da cambiare provider; costo accettabile (circa 1300 euro/anno).
Contro: scarsa garanzia sulla continuità del servizio?

2) passare a Google G Suite.
Pro: caselle da 30 GB; provider affidabile.
Contro: abbastanza costoso (crca 2000 euro/anno).

3) passare a Microsoft Exchange Online (piano 1).
Pro: caselle da ben 50 GB; provider affidabile; l'ambiente aziendale è su base Microsoft (client Outlook sui PC).
Contro: abbastanza costoso (circa 2000 euro/anno).

4) installare un server Microsoft Exchange in-house.
Pro: esiste già una infrastruttura hardware utilizzabile, anche se non ridondata; l'ambiente aziendale è su base Microsoft.
Contro: la mancanza di ridondanza espone a rischi sia nel backup dei dati che, ancor di più, nella continuità del servizio (verso l'interno e verso l'esterno); costi di installazione (licenza server Windows, licenza Exchange, licenze Enterprise CAL per Exchange) e costi annui interni di gestione (server email, servizio antispam, antivirus sul server).


La mia propensione è verso la soluzione 3, in seconda ipotesi la 2, poi 1 e infine 4 (il cui unico vero plus è che non ci sarebbe da comprare nuovo hardware, per tutto il resto vedo solo costi, impegno di gestione e casini potenziali con rischio di interruzione del servizio).

Tuttavia:

- non so se è vero che Aruba ancora oggi (dopo il disastro del 2011) non garantisce continuità del servizio. Di per sè, finora Aruba non ci ha mai creato problemi, il timore è che non abbiano adeguata ridondanza delle loro strutture. E per noi restare a piedi una giornata con la posta vorrebbe dire decine di migliaia di euro di fatturato in meno.

- faccio una certa fatica a trovare i costi di un Exchange in-house: mi confermate che un Server Exchange Enterprise viene circa 1500 euro + IVA, ai quali dovrei aggiungere circa 100 euro + IVA ad utente (user CAL) e ovviamente la licenza di un server Windows (circa 600 + IVA per un Server 2012)? Se così fosse sarebbero circa 7000 euro + IVA solo per far partire il baraccone.

Idee? Consigli? Suggerimenti?

In particolare:
qualcuno conosce direttamente Microsoft Exchange Online?
Se decidessimo di passare sui nuovi PC a client di posta diversi, tipo Thunderbird, con Exchange Online ci potrebbero essere incompatibilità?
Outlook sul web potrebbe decentemente sostituire l'applicazione Outlook sul PC?

Grazie.
__________________
Asus N56VZ-S4196P Asus UL30VT LG G Pad 8.3 Samsung Galaxy A5 (2016)

Ultima modifica di freesailor : 01-05-2017 alle 10:02.
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Old 01-05-2017, 22:40   #2
Dane
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Problema: azienda medio-piccola, con 50 caselle di posta, attualmente ospitate presso un provider non molto professionale (Aruba) e con solo 1 GB l'una.
Per noi la posta è molto importante, perchè è il canale principale di contatto con i clienti (ordini).

Volendo passare a qualcosa di più affidabile e gestibile, con caselle da 20 GB almeno, vedo queste possibilità:

1) restare su Aruba espandendo le caselle a 25 GB (lo si può fare in modo flessibile, scegliendo se si vuole l'entità dell'espansione casella per casella, questo è positivo).
Pro: soluzione semplice ed immediata, non c'è neppure da cambiare provider; costo accettabile (circa 1300 euro/anno).
Contro: scarsa garanzia sulla continuità del servizio?

2) passare a Google G Suite.
Pro: caselle da 30 GB; provider affidabile.
Contro: abbastanza costoso (crca 2000 euro/anno).

3) passare a Microsoft Exchange Online (piano 1).
Pro: caselle da ben 50 GB; provider affidabile; l'ambiente aziendale è su base Microsoft (client Outlook sui PC).
Contro: abbastanza costoso (circa 2000 euro/anno).

4) installare un server Microsoft Exchange in-house.
Pro: esiste già una infrastruttura hardware utilizzabile, anche se non ridondata; l'ambiente aziendale è su base Microsoft.
Contro: la mancanza di ridondanza espone a rischi sia nel backup dei dati che, ancor di più, nella continuità del servizio (verso l'interno e verso l'esterno); costi di installazione (licenza server Windows, licenza Exchange, licenze Enterprise CAL per Exchange) e costi annui interni di gestione (server email, servizio antispam, antivirus sul server).


La mia propensione è verso la soluzione 3, in seconda ipotesi la 2, poi 1 e infine 4 (il cui unico vero plus è che non ci sarebbe da comprare nuovo hardware, per tutto il resto vedo solo costi, impegno di gestione e casini potenziali con rischio di interruzione del servizio).

Tuttavia:

- non so se è vero che Aruba ancora oggi (dopo il disastro del 2011) non garantisce continuità del servizio. Di per sè, finora Aruba non ci ha mai creato problemi, il timore è che non abbiano adeguata ridondanza delle loro strutture. E per noi restare a piedi una giornata con la posta vorrebbe dire decine di migliaia di euro di fatturato in meno.

- faccio una certa fatica a trovare i costi di un Exchange in-house: mi confermate che un Server Exchange Enterprise viene circa 1500 euro + IVA, ai quali dovrei aggiungere circa 100 euro + IVA ad utente (user CAL) e ovviamente la licenza di un server Windows (circa 600 + IVA per un Server 2012)? Se così fosse sarebbero circa 7000 euro + IVA solo per far partire il baraccone.

Idee? Consigli? Suggerimenti?

In particolare:
qualcuno conosce direttamente Microsoft Exchange Online?
Se decidessimo di passare sui nuovi PC a client di posta diversi, tipo Thunderbird, con Exchange Online ci potrebbero essere incompatibilità?
Outlook sul web potrebbe decentemente sostituire l'applicazione Outlook sul PC?

Grazie.

Dipende come siete impostati, inteso come modo di lavorare.
La scelta varrà sia per chi imbullona, a per chi fa contabilità, per chi fa il dirigente.

Non penso che siano servizi inclusi su aruba, ma solitamente nella valutazione influscono la necessità di avere contatti e calendari condivisi, centralino, condivisione files. Insomma: la posta è solo uno dei parametri.
Alcuni provider fatturano gli utenti, altri le mailbox.
Considera se i tuoi utenti sono abituati a consultare direttamente le mailbox condivise, o a ricevere copia della posta condivisa.

Se lavorate con office e/o outlook gira e rigira non andare lontano da office365. In tale ottica è imbattibile: ti permette di avere un po' di utenti con la sola mailbox, altri con office, altri con office full, ecc ecc ecc.
Se vi serve lavoro collaborativo online da dovunque: gdocs, che probabilmente funziona meglio meglio di office online.

Come alternativa ad aruba puoi provare a cercare qualche altro provider, che ti offra qualcosa in più.

Exchange on premise.... ha senso se non puoi/vuoi avere altro che M$, o se policy aziendale/privacy esigano che la tua posta stia in casa.
La convenienza non è (mai) economica, e M$ stessa sta cercando di spostare quanto più possibile su cloud/azure (leggasi: "tendenzialmente" non vogliono vendere exchange on premise).
In generale il server di posta in casa è la cosa più rognosa che ti puoi procurare (spam, blacklist, connettività, continuità di servizio, ecc).
Se per qualche motivo la posta dovesse essere interna butta l'occhio su altri server di posta ;-) .

Outlook online /owa non è outlook, sennò outlook che ci sta a fare....
IMHO exchange non funzionerà mai bene con imap, finchè esisterà mapi (e varianti), con tutti i pregi/difetti che ha. Sennò outlook che ci sta a fare....



Vedila moooolto alla larga: se vuoi diminuire i costi dovrai togliere office. Per word/excel/ecc è relativamente facile, per i quali libreoffice tutto sommato si sta avvicinando (per un utilizzo base). Ciò che farai più fatica a togliere è outlook. Ti servirà un sostegno dirigenziale che arriverà motivando la soluzione da molti punti di vista, non solo grazie ad un risparmio economico.

Se vuoi dare un servizio tutto sommato completo ed efficiente in tempi rapidi, e senza far cambiare modo di lavorare alle persone: exchange online/office365. Fatturazione mensile (alias costi operativi), puoi cambiare i piani come ti pare, e tutto sommato avrai pochi sbattimenti.
Ma renditi conto che uscendo da standard interoperabili rimarrai sul prodotto per (praticamente) sempre. E non lamentarti se nel giro di qualche anno gli abbonamenti lieviteranno....come han sempre fatto i prodotti M$.


Visto che si tratta di un servizio importante, prova a sentire qualche partner, sia per la parte M$ che google. Oltre a seguirti nella migrazione può darsi che ti propongano delle condizioni economiche leggermente migliori che quelle che trovi online.
__________________
Dio ha fatto il cavo, il diavolo il wireless.

"CCIE-level challenges should stay in CCIE labs." (cit I.Pepelnjak)
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Old 02-05-2017, 08:52   #3
freesailor
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Grazie mille, considerazioni molto interessanti.
Devo dire che in sostanza mi confortano nella linea che pensavo di tenere.

Questione Exchange on premise: concordo in pieno con quanto dici e mettermi in casa un server di posta (e in particolare un Exchange, che non conosco ma leggo essere uno dei sistemi Microsoft relativamente più complicati da gestire) è l'ultima cosa che voglio fare. Con sole 50 caselle di posta, nessuna particolare esigenza di sofisticazione/differenziazione a richiedere regole personalizzate di gestione e praticamente zero dati sensibili che vi girano, non avrebbe senso.
Non c'è un input dirigenziale a richiederlo, anche se farebbe piacere sfruttare l'hardware in-house un pò surdimensionato che abbiamo (per vecchie scelte, non per mie scelte).
La questione "no ridondanza", ovvero rischio di mancata continuità del servizio, credo sia argomento ancora più decisivo che non il costo di gestione.

Come tu dici la vera questione, legata pure alla posta, è "che fare con Office".
A parte un numero ristretto di utenti (es. amministrazione), che terrei con Office full su PC in quanto possono aver facilmente bisogno di tutta la "potenza" dei prodotti della suite, per molti altri dovrebbe effettivamente bastare LibreOffice (che mi pare già molto meglio del Open Office che provai qualche anno fa).

C'è solo il "problema" Outlook, perchè tutti in azienda usano quello come client di posta sul PC.
Dato che non mi risultano cloni gratuiti di Outlook, penserei di far usare Thunderbird a coloro che non avranno un Office sul PC, dopo ovvio training ed importazione in locale della vecchia posta (purtroppo attualmente andiamo ancora con POP3, una delle tante cose che sono state impostate storte negli anni scorsi e che andranno cambiate).
Per cui mi preoccupa un poco il "exchange non funzionerà mai bene con imap", ovvero il timore che Exchange online "voglia" un client Outlook per funzionare davvero bene.

Altro motivo per cui ciò mi preoccupa è che, per non essere legati mani e piedi a Microsoft, vorrei mettere in piedi un backup incrementale locale (su NAS) delle caselle di posta (ci sono sw a basso costo e anche gratuiti, come IMAPSize) in modo da poter un domani cambiare provider di posta senza dover chiedere a MS di fornirmi il DB storico completo delle email che stanno sul loro server (cosa che, mi dicono, possono farsi pagare parecchio).
Ovviamente se un Exchange online facesse le bizze per questa operazione di download incrementale notturno (ma perchè?, IMAP è comunque uno standard) mi metterebbe in difficoltà.

Questo, l'interoperabilità e quindi il restare "legato" a Microsoft, è il dubbio maggiore che ho andando su una soluzione Exchange online. Però, francamente, fatico a capire la base tecnica per la quale ci debbano essere reale difficoltà ad usare client indipendenti (magari rinunciando a qualche funzionalità di integrazione con l'ambiente Microsoft).

Su altre funzionalità, tipo il software collaborativo, accessi condivisi, calendari ecc. ci sono solo idee vaganti, whishing list per niente definite, riguarderebbero un numero limitatissimo di utenti e non è un tema impellente. E, comunque, avendo un ambiente Microsoft si potrebbe andare su ciò che offre Microsoft.


Sui provider alternativi:

- ho riconsiderato lo stesso Aruba, perchè a leggere i loro SLA ( https://business.aruba.it/service-le...ement-sla.aspx ) si direbbe che abbiano sia ridondanza che un uptime garantito a livello di Google o Microsoft (cose che mi par di capire che anni fa non avevano). Aruba ha veramente una "pessima stampa", ma devo ancora capire se le critiche feroci siano fondate o no, se siano dovute al disastro del 2011 e alla figuraccia che hanno fatto, se sono critiche interessate mosse dalla concorrenza o se c'è qualcosa di più concreto. Devo dire che le poche volte che ho avuto bisogno di supporto, finora, ho avuto risposte celeri e corrette.

- ho parlato con un venditore Google della loro soluzione e mi è sembrata completamente orientata al cloud, cosa che per noi è molto futuribile e per niente attuale. Non sono riusciti a darmi buone ragioni per cui dovrei preferire G Suite ad Exchange Online, addirittura il venditore non sembrava conoscere la concorrente! Probabilmente ho trovato l'interlocutore sbagliato, comunque visto che ho letto pure di "attriti" tra G Suite e l'uso di Outlook non mi sembra la soluzione più adatta a noi.

- ho valutato QboxMail: mi pare un buon servizio, ad un prezzo ragionevole ma non stracciato (1800 euro l'anno per 50 caselle da 25 GB) e alla fine non ne vedo l'attrattiva rispetto a Microsoft o Google.

- ho valutato Fastweb Fast Messaging: scartato, non hanno alcuna soluzione professionale, figuriamoci che al massimo le caselle hanno 1 GB, non costano affatto poco e il loro uptime garantito gli consente 24 ore annuali di down, contro le 8 ore massimo di Google, Microsoft e pure il disprezzato Aruba. E' un servizio home con prezzi da business (900 euro anno per 50 caselle da 1 GB, comunque neppure espandibili!). Fuori dal mondo.

Alla fine, mi sta rimanendo la valutazione tra "Aruba reloaded" (ed upgraded: IMAP, caselle da 25 GB) e Microsoft Exchange online.

Se hai altre considerazioni, ben accette!
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Ultima modifica di freesailor : 02-05-2017 alle 09:04.
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Old 04-05-2017, 09:50   #4
freesailor
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Faccio un doveroso aggiornamento/rettifica a ciò che avevo scritto su Aruba.

Se ho ben visto, il loro SLA che garantisce il 99,95% di disponibilità dei servizi da loro hostati (compresa la posta) e l'esplicita dichiarazione di avere ridondanza delle collegate infrastrutture di servizio è relativo solo ai servizi di Aruba Business, rivolti cioè ai loro partner (rivenditori, web masters, software houses ecc.):
https://business.aruba.it/home.aspx
https://business.aruba.it/service-le...ement-sla.aspx

Invece il contratto di hosting per gli end users (aziende e singoli utenti) non pare garantire il servizio (se non la "buona volontà" di Aruba nel cercare di farlo andare 24/7/365, si veda 9 -
Obblighi e limitazioni di responsabilità di Aruba):
https://hosting.aruba.it/documents/t...stingaruba.pdf
Nel contratto, infatti, non c'è alcuna clausola che indichi livelli minimi di servizio, quindi temo che si sia rimasti nella situazione del famigerato incendio del 2011, nessuna garanzia.

Ovvio che, se è così, fa una differenza fondamentale per un uso aziendale della posta hostata. A meno, immagino, di non andarci attraverso un partner di Aruba.
Se qualcuno ha informazioni differenti e le postasse qui, credo potrebbe essere utile per molti.
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Ultima modifica di freesailor : 04-05-2017 alle 09:54.
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Old 04-05-2017, 10:20   #5
mmiat
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valuta anche altri fornitori di posta cloud, come zimbra o zoho, tanto per avere una panoramica a 360°. mettersi in casa il server lo escluderei, rogna ENORME.

office 365: la versione di office va' comunque rimossa e reinstallata ogni 3 anni (non si aggiorna in automatico). la versione online di outlook fa' schifo secondo me, impensabile non usare un client di posta. personalmente preferisco di gran lunga thunderbird ad outlook ma capisco che questa sia quasi una guerra di religioni quindi....

io uso libreoffice da sempre (e prima openoffice) e mi ci trovo benissimo (meglio di office che avrei ma ho rimosso perché mi faceva incaz...re come una biscia), ma anche qui mi rendo conto che sia quasi una questione di fede. l'unica cosa che invidio di office è l'effettiva maggior velocità di avviamento e probabilmente una maggior eleganza nei vari template / font / grafici
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Old 04-05-2017, 11:02   #6
freesailor
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valuta anche altri fornitori di posta cloud, come zimbra o zoho, tanto per avere una panoramica a 360°. mettersi in casa il server lo escluderei, rogna ENORME.
Grazie, sentendo tante opinioni in giro vedo che è un plebiscito contro la posta in-house, come del resto pensavo e mi aspettavo.
Mi pare che gli unici che la consigliano siano aziende di consulenza sistemistica che sperano poi di rivenderti assistenza per far funzionare la baracca!

Ovvio, questo per una piccola azienda, per una grande azienda con molti dati sensibili (tipo una banca, un'azienda che sviluppa prodotti innovativi e deve tenere i progetti riservati ecc.) ha invece senso avere la posta in casa.
Ma quelle aziende hanno anche una struttura IT grande, strutturata e ridondata, non solo un paio di persone.

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office 365: la versione di office va' comunque rimossa e reinstallata ogni 3 anni (non si aggiorna in automatico). la versione online di outlook fa' schifo secondo me, impensabile non usare un client di posta. personalmente preferisco di gran lunga thunderbird ad outlook ma capisco che questa sia quasi una guerra di religioni quindi....

io uso libreoffice da sempre (e prima openoffice) e mi ci trovo benissimo (meglio di office che avrei ma ho rimosso perché mi faceva incaz...re come una biscia), ma anche qui mi rendo conto che sia quasi una questione di fede. l'unica cosa che invidio di office è l'effettiva maggior velocità di avviamento e probabilmente una maggior eleganza nei vari template / font / grafici
Più che una guerra di religione, nel nostro caso si tratterebbe di necessità di re-training di utenti generalmente non molto scafati nell'uso del PC e che immagino in una certa difficoltà a cambiare l'interfaccia.

Personalmente, se avessi seguito la cosa dall'inizio avrei certamente consigliato MS Office per l'Amministrazione e la Direzione: se devo creare un foglio elettronico per fare piccole elaborazioni preferisco avere un VBA sotto le mani o comunque un prodotto collaudato e diffusamente supportato (anche in rete) come Excel, così come non voglio rischiare potenziali incompatibilità di formati nello scambio di documenti con l'esterno (clienti, fornitori, consulenti, partner ecc.).
Mentre per la maggior parte degli altri che, nei fatti, usano solo Outlook e casomai molto sporadicamente devono aprire un file Word, avrei proposto Thunderbird e LibreOffice.
Proposta che comunque posso ancora fare, per gli sviluppi.

La mia idea per (eventualmente) la posta di Microsoft non si estende ad Office 365, starei semplicemente su Exchange Online (piano 1), senza la suite Office 365:
https://products.office.com/it-it/ex...e-online-plans
e per il resto un mix di client sul PC, tra Office (solo per i "power users"), LibreOffice e Thunderbird.
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Old 04-05-2017, 11:30   #7
mmiat
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Ma quelle aziende hanno anche una struttura IT grande, strutturata e ridondata, non solo un paio di persone.
sì esatto, l'approccio è chiaramente diverso

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se devo creare un foglio elettronico per fare piccole elaborazioni preferisco avere un VBA sotto le mani o comunque un prodotto collaudato e diffusamente supportato (anche in rete) come Excel, così come non voglio rischiare potenziali incompatibilità di formati nello scambio di documenti con l'esterno (clienti, fornitori, consulenti, partner ecc.).
eh, pare facile.... ho uno script php che genera un file xls, sempre aperto con office fino alla versione 2010, dal 2013 in poi non si apre più, ho dovuto far usare libreoffice.
con i csv poi excel è una rogna, non ti chiede come sono fatti e quindi o sono impostati a regola d'arte o rischi di impazzire per aprirli
per VBA probabilmente hai ragione

Quote:
La mia idea per (eventualmente) la posta di Microsoft non si estende ad Office 365, starei semplicemente su Exchange Online (piano 1), senza la suite Office 365:
https://products.office.com/it-it/ex...e-online-plans
e per il resto un mix di client sul PC, tra Office (solo per i "power users"), LibreOffice e Thunderbird.
molti puristi (sopratutto quelli che ti vendono le licenze office... )rizzerebbero i capelli, ma secondo me è una buona soluzione
unica cosa è che in teoria usando outlook puoi sfruttare calendari e rubriche condivise, con TB non so' se riesci

Ultima modifica di mmiat : 04-05-2017 alle 11:33.
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Old 04-05-2017, 19:55   #8
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unica cosa è che in teoria usando outlook puoi sfruttare calendari e rubriche condivise, con TB non so' se riesci
Attualmente nessuno in azienda utilizza calendari e rubriche condivise, quindi per questo non c'è un pregresso a fare da freno ad un cambiamento.
Ho finora avuto solo molto vaghe indicazioni di desiderata, tipo "però sarebbe bello avere un calendario comune aziendale", ma siamo ancora a questo livello.

Io uso da sempre Thunderbird a casa ma non ho mai usato queste cose, se ho ben capito però ci sono estensioni/integrazioni per il calendario (Lightning) e dovrebbe esserci pure qualcosa per la condivisione della rubrica.
Tuttavia, se si adottassero due client diversi converrebbe utilizzare sistemi terzi che consentano l'uso (e la visibilità comune) da parte di entrambi i client (es.: Zimbra Collaboration Suite? SoGo?).
Ammetto che su questi aspetti ne so davvero poco, comunque per noi adesso è prioritario al 90% il mettere in efficienza/sicurezza la posta in sè (IMAP al posto di POP3, caselle capienti, backup anche locali, sicurezza nella continuità del servizio).
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Ultima modifica di freesailor : 04-05-2017 alle 20:00.
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Old 13-05-2017, 08:07   #9
Rottweiler
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Office 365, G-suite sono ottimi servizi.

In genere però Exchange on premise è più conveniente ammesso di avere l'infrastruttura dove installarlo (per infrastruttura intendo anche la gestione). Certo che avere un'infrastruttura it non ridondata per 50 utenti non è che sia proprio il massimo.

Exchange online licenzia le caselle di posta, on premise vengono licenziati gli utenti. Nelle tipiche situazioni che vedo io se consideri 5 anni (molto conservativo, dalla mia esperienza le installazioni di exchange durano molto più di 5 anni) exchange on premise costa la metà.

exchange 750 euro il server più 90 euro a utente = 5250 5 anni= 5250
office 365 essential (4,2 euro a utente) = 2520 /anno 5 anni= 12600

non ti dico neanche il costo di exchange online se vuoi il single sign on, o se inizi ad aggiungere servizi su azure.

Poi ci sono altre considerazioni da fare, ci sono pro e contro per entrambe le soluzioni, premesso che office 365 è una soluzione ottima e al contrario di altri servizi cloud sai esattamente cosa spendi ed è comunque una spesa sostenibilissima.
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Old 13-05-2017, 10:01   #10
freesailor
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Office 365, G-suite sono ottimi servizi.

In genere però Exchange on premise è più conveniente ammesso di avere l'infrastruttura dove installarlo (per infrastruttura intendo anche la gestione). Certo che avere un'infrastruttura it non ridondata per 50 utenti non è che sia proprio il massimo.

Exchange online licenzia le caselle di posta, on premise vengono licenziati gli utenti. Nelle tipiche situazioni che vedo io se consideri 5 anni (molto conservativo, dalla mia esperienza le installazioni di exchange durano molto più di 5 anni) exchange on premise costa la metà.

exchange 750 euro il server più 90 euro a utente = 5250 5 anni= 5250
office 365 essential (4,2 euro a utente) = 2520 /anno 5 anni= 12600

non ti dico neanche il costo di exchange online se vuoi il single sign on, o se inizi ad aggiungere servizi su azure.

Poi ci sono altre considerazioni da fare, ci sono pro e contro per entrambe le soluzioni, premesso che office 365 è una soluzione ottima e al contrario di altri servizi cloud sai esattamente cosa spendi ed è comunque una spesa sostenibilissima.
Grazie delle considerazioni.
Il fatto è che, come tu dici, avere un'infrastruttura IT non ridondata per 50 utenti (già abbastanza per crearti casini difficili da risolvere in breve in caso di crash), con una gestione interna minimale in termini di risorse umane, non è davvero il massimo.
Ed è esattamente ciò che abbiamo noi.
E se la vuoi effettivamente ridondare (il discorso "faccio i backup e poi ripristino una volta riparato il guasto" non sarebbe ridondanza, ci vogliono infrastrutture tecnologiche effettivamente duplicate e sufficientemente allineate, pronte ad entrare in azione), spendi il doppio (anche per Exchange on-premise), arrivando per la sola posta al costo che avresti con l'on-line, in più ulteriore complessità di gestione.

Inoltre ai 5250 euro in 5 anni dell'on-premise devi aggiungere costi di gestione interni e i costi di servizi antivirus e antispam (non so se Exchange Server abbia un antivirus interno, certo non ha l'antispam). Quanto spenderai all'anno? Diciamo (sto ridottissimo e super ottimista) 2 giornate all'anno di un sistemista a 350 euro al giorno? Aggiungi 700 euro all'anno x 5 anni: 3500 euro.
Siamo sempre sotto al costo dell'on-line, ma mica di tanto. E senza avere ridondanza (e senza aver considerato il costo di un servizio antispam, praticamente indispensabile).
Se le giornate all'anno diventano anche solo tre, siamo praticamente al pareggio. E senza avere ridondanza.

A mio avviso, o sei una banca (fosse pure piccola) che ha dati sensibili che facilmente circolano pure per posta interna, o sei una Ferrari o altra azienda che non si deve far rubare dai concorrenti (o dai cinesi) i progetti, o cose come un'azienda sanitaria o una clinica privata che ha anch'essa dati sensibili sui pazienti oppure per me mettersi in casa un sistema di posta oggi è come mettersi in casa un generatore di energia elettrica "perchè lo preferisco all'energia dell'Enel, così me la gestisco io come voglio".
E, se lo fai, dovresti almeno ridondare, giocandoti ogni vantaggio sui costi.

Francamente, credo che oggi un sistema di posta on-premise per una piccola azienda senza dati sensibili e con risorse interne IT limitate convenga soprattutto ... ai consulenti esterni che lo propongono e che sperano poi di farci un piccolo business di assistenza negli anni!
Avendo io fatto il consulente fino a non molto tempo fa, ho presente la cosa ...


Ultimo aggiornamento su Aruba e SLA: da verifiche da me fatte con l'assistenza clienti di Aruba (strappandogli l'ammissione dopo uno scambio di email un pò irritante da parte loro), si conferma che lo SLA (in realtà: il non-SLA ...) dei clienti "normali" (privati o aziendali), quelli di Aruba Spa, è quello che indicavo in https://hosting.aruba.it/documents/t...stingaruba.pdf
Nessuna garanzia di uptime, non c'è un solo numero al quale eventualmente appigliarsi. Quindi siamo ancora alla situazione del famigerato incendio del 2011, nessuna reale garanzia, se capita i clienti "si attaccano".
E se ciò può essere accettabile per i privati, visto anche il basso costo del servizio, secondo me è un bel rischio per le aziende.

L'altro SLA (questo si che lo è) che citavo è relativo ad Aruba Business, che è un'azienda separata rivolta a rivenditori di servizi ecc.
Parliamo di tutt'altro rispetto ai "normali" clienti della posta di Aruba.
Buono a sapersi.
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Old 13-05-2017, 12:15   #11
Rottweiler
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Guarda, come ho scritto, i costi sono confrontabili a prescindere dall'infrastruttura. E' chiaro che se ci metti i costi di gestione e di hardware allora non ha senso, ma la maggior parte delle realtà che vedo alla fine l'infrastruttura ce l'ha comunque, e a mio avviso chi non ce l'ha dovrebbe investire in quello. Parli comunque di 50 utenti, non credo che avrai solo exchange. in oltre office 365 è economico fintanto che non devi farci qualcosa di appena avanzato, nel qual caso avrai comunque costi di gestione (e di servizio..)

Ridondare exchange non richiede costi in più di licenza, devi mettere come costo antispam/virus ma dipende da cosa hai già. Le cal sono valide per tutto la foresta, se aggiungi un server exchange paghi solo la licenza del server (ma io ridonderei dall'hypervisor). Antispam e antimalware sono integrati in exchange, se vuoi usare i suoi, ma una soluzione esterna ti costerebbe circa 500-600 euro.

Oggi il costo di una infrastruttura clusterizzata non è un impedimento, e la useresti per un sacco di cose portando ben altri benefici oltre che la posta.

Ripeto, office 365 va benissimo. se poi l'approccio è pago e non ci penso più va bene.. Poi però saltano fuori sorprese, come per esempio, devi rifare il dominio perché non puoi usare adconnect, hai office 2007 che non va più bene.. ecc..

se vuoi solo cloud, ripeto o365 va bene, ma anche g-suite che almeno non ti lega al software microsoft.
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Old 13-05-2017, 14:29   #12
freesailor
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in oltre office 365 è economico fintanto che non devi farci qualcosa di appena avanzato, nel qual caso avrai comunque costi di gestione (e di servizio..)
Microsoft Exchange Piano 1 comprende già l'unica feature che ci potrebbe interessare ora e nel prevedibile futuro, ovvero il calendario condiviso.
Nessun costo in più.

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Ridondare exchange non richiede costi in più di licenza, devi mettere come costo antispam/virus ma dipende da cosa hai già. Le cal sono valide per tutto la foresta, se aggiungi un server exchange paghi solo la licenza del server (ma io ridonderei dall'hypervisor).
La ridondanza dall'hypervisor non è una ridondanza se non è supportata dall'hardware in cluster.
La ridondanza vera deve prevedere una ridondanza hardware, altrimenti se si brucia la scheda madre dell'unico hardware dove hai virtualizzato o la sua alimentazione ecc., sei a piedi fino a ripristino dal guasto.
E' quasi meno ridondanza del dire backuppo le VM ogni sera e se domani ho un problema le rimetto su funzionanti. Questo infatti va bene se l'hardware è integro e si era sputt...a a livello software una VM, ma se l'hardware è down non è quello che lo risolve.
Purtroppo al mio responsabile qualcuno ha raccontato che avendo semplicemente raddoppiato le CPU e la RAM nel nostro hardware adesso potremmo già ora avere facilmente "ridondanza" (usando EXSi HA, che comunque costa e mi risulta non poco), che è molto meno vero di quanto lui pensi (e fatica a capirlo).

C'è poi tutto un discorso generale sull'opportunità o meno di dotarsi in-house di una infrastruttura HW "potente" (con conseguenti risorse per la gestione) da parte di una piccola azienda oppure di andare in outsourcing con gran parte delle componenti, dalla posta al sistema gestionale, o in service diretto o in hosting.
Da ciò che vedo, sono sempre più dell'avviso che la seconda strada sia in moltissimi casi quella più conveniente, sia per la gestione che per la ridondanza che per evitare l'obsolescenza dell'hardware.

Forse avere un paio di domain controller in casa per gestire un dominio (già opportuno per gestire qualche decina di client) e forse un server per ospitare qualche prodotto non esternalizzabile, e il resto in outsourcing potrebbe essere una soluzione più sensata per molte aziende medio-piccole.
Vedo però che ci sono ancora molti responsabili aziendali che continuano a vedere "le macchine potenti in casa" con lo stesso atteggiamento del contadino arricchito che si compra una Ferrari con la quale può orgogliosamente arrivare nell'aia, nel fango o nella polvere sulla strada sterrata, tra polli e cani scodinzolanti.
Quando in realtà aveva bisogno di avere in casa una Panda 4x4.


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Antispam e antimalware sono integrati in exchange, se vuoi usare i suoi, ma una soluzione esterna ti costerebbe circa 500-600 euro.
Io so solo che un consulente che conosco e che è un forte propugnatore (uno dei pochi che conosco) dell'Exchange on-premise, poco tempo fa mi diceva che nell'installazione che ha fatto da un cliente (e che gli garantisce evidentemente un certo ammontare di lavoro), dopo qualche mese li ha fatti iscrivere ad un servizio antispam esterno (parole sue: "è indispensabile!"), quindi immagino che quello integrato in Exchange non funzionasse molto bene.


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se vuoi solo cloud, ripeto o365 va bene, ma anche g-suite che almeno non ti lega al software microsoft.
In questo momento, e presumibilmente per i prossimi cinque anni, ci serve posta in cloud con una sufficiente integrazione con l'ambiente locale MS.
L'essere un pò troppo legato al software MS (e in particolare a variazioni di prezzo o imposizioni tecnche future) è in effetti l'unica vera perplessità che ho.

Però se penso che la G Suite dava (ora spero non più) problemi con Outlook (fino al punto che vedeva Outlook 2016 come client "non sicuro"!), mi chiedo se sia più rischioso andare su Exchange Online con IMAP (in modo "light" e non integralista, come ho già scritto) oppure con G Suite usando ampiamente Outlook (che da noi non sparirà per un pezzo).
In termini di spazio disponibile sulle caselle, comunque, Exchange Online vince nettamente su G Suite a parità di costo. Certo, non è l'unico parametro importante.
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Old 13-05-2017, 15:42   #13
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Ridondare exchange non richiede costi in più di licenza, devi mettere come costo antispam/virus ma dipende da cosa hai già. Le cal sono valide per tutto la foresta, se aggiungi un server exchange paghi solo la licenza del server (ma io ridonderei dall'hypervisor). Antispam e antimalware sono integrati in exchange, se vuoi usare i suoi, ma una soluzione esterna ti costerebbe circa 500-600 euro.
se non ricordo male l'antispam di exponge non è più mantenuto.
Dismesso per spostare gli utenti su abbonamenti, o altri servizi antispam.

Vedetela come idea da verificare, ma qualcosa del genere dovrebbe essere valido..... mettendo sotto SA il server sa ha il diritto per il DR. Ovvero facendo il backup su un'altro datacenter, in caso di disastro si può tirare su l'infrastruttura (rimanendo compliant con il licensing) backuppata.

Quote:
Oggi il costo di una infrastruttura clusterizzata non è un impedimento, e la useresti per un sacco di cose portando ben altri benefici oltre che la posta.
è vero che avere un cluster vmware (per dire) non costa poi tanto e dà parecchi vantaggi.
Quello che costa sono i server o le applicazioni installate nel cluster. Per inciso: "guai" ad avere un oracle o sqlserver in cluster.
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Old 13-05-2017, 16:07   #14
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è vero che avere un cluster vmware (per dire) non costa poi tanto e dà parecchi vantaggi.
Quello che costa sono i server o le applicazioni installate nel cluster. Per inciso: "guai" ad avere un oracle o sqlserver in cluster.
"Guai" per motivi tecnici oppure economici?


Aggiungo una considerazione sul discorso "high availability" di un server di posta on-premise vs in cloud: non c'è solo la necessaria ridondanza dei server, c'è pure quella della connettività WAN in caso di fault locale, troppo spesso dimenticata.
Non so quante siano le piccole realtà aziendali che implementano una ridondanza della connettività WAN che permetta almeno all'esterno di mandare email al proprio server di posta se la connessione primaria va giù (tipo: ti salta il gateway verso l'esterno e te ne devi procurare un altro al volo).
Mentre se hai un servizio in cloud che ti assicura il 99,9% di disponibilità annua (che vuol dire max 8 ore all'anno complessive di stop), puoi aver fiducia che il provider, grosso e si presume professionale, avendoti dato quella garanzia contrattuale si sia già predisposto anche per quella evenienza.
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Old 13-05-2017, 16:50   #15
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"Guai" per motivi tecnici oppure economici?


Aggiungo una considerazione sul discorso "high availability" di un server di posta on-premise vs in cloud: non c'è solo la necessaria ridondanza dei server, c'è pure quella della connettività WAN in caso di fault locale, troppo spesso dimenticata.
Non so quante siano le piccole realtà aziendali che implementano una ridondanza della connettività WAN che permetta almeno all'esterno di mandare email al proprio server di posta se la connessione primaria va giù (tipo: ti salta il gateway verso l'esterno e te ne devi procurare un altro al volo).
Mentre se hai un servizio in cloud che ti assicura il 99,9% di disponibilità annua (che vuol dire max 8 ore all'anno complessive di stop), puoi aver fiducia che il provider, grosso e si presume professionale, avendoti dato quella garanzia contrattuale si sia già predisposto anche per quella evenienza.

Basta un po' di buona volontà e ti pari il ciapet anche tenendo in casa servizi critici come la posta. Problemi semplici come questo lo risolvi nel giro di qualche ora, che solitamente è sufficiente.

Guarda.... ho visto soluzioni (folli) che propinavano di avere dei terminal server (se non fileserver) in giro per il mondo. La cosa era tanto fantastica che escludeva la possibilità di avere un file server mirror in casa.
Risultato: si chiedevano preventivi ad isp per la connettività con banda garantita da 10/20mbit. Roba da tre zeri (al mese). Follia allo stato puro.

Fermo restando che qualche ora di fermo la devi sempre mettere in conto, nel caso che hai citato te la puoi cavare senza tanti problemi con una connessione 3G/4G:
- prendi un vps da una manciata di euro al mese
- predisponi una vpn da un cellulare verso il vps
- predisponi che in caso di mancaza di connetticità wan la posta (e pochissimo altro) fa il giro dal vps
- registri l'mx/spg/quelloche vuoi del vps, ma tieni il vps spento, e lo accendi se ti serve (in caso di fault wan).

Devi mettere in produzione il DR offsite?
- tiri su il backup da DR e usi il vps. Tempo qualche ora e sei operativo.




Guai per motivi di licenze, e quindi economici.
per esempio sql (ma mi pare anche oracle) guardino i thread licenziati. In alcuni casi guardano i processori dell'intero cluster. Robe fuori dal mondo.
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Old 13-05-2017, 22:45   #16
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quello che scrivi è quello di cui mi occupo tutti i giorni.

L'indottrinamento attuale cerca di convincere le aziende ad andare in cloud persino per l'infrastruttura. In realtà ho già vissuto più di un controesodo per diversi motivi. Pensa l'infrastruttura cloud (Iaas), dove hai i costi di gestione comunque a carico e di sicuro non ti regalano l'hardware. Ci deve guadagnare chi produce il server chi fa la server farm, microsoft, chi ti vende il servizio e chi te lo gestisce.. vedi tu.

La realtà è che oggi è conveniente un'infrastruttura solida in-house, che ha costi molto bassi se paragonata ai cloud blasonati (azure, aws), ma proprio tanto più bassi, si ammortizza praticamente in un solo anno, in due di sicuro. Ed è parecchio sicura. Non parlo di niente di che, una san e due hosts oggi permettono già di fare tantissimo.
Infatti la tendenza più saggia, tralasciando l'hype del cloud, è l'ibrido dove oggettivamente usi quello che conviene o va meglio a seconda dei casi e dei momenti, per esempio può davvero convenire in sito dr in cloud (le macchine per lo più costano se sono accese, per cui il sito dr in cloud costa poco e ti fa dormire tranquillo)

Già office 365 è un discorso diverso, perché almeno lì compri un servizio fatto e finito.

Per quanto riguarda la ridondanza wan, direi che ti ci vuole a maggior ragione se hai tutto in cloud.

facciamo il caso peggiore, non ti va internet per mezza giornata.. va bene le paturnie di quelli che non lavorano senza la mail, ma ok ti arriva mezza giornata dopo. Io scommetto che lo stesso che muore senza mail poi non ha il backup di niente. (se poi hai la mail in cloud e non hai connettività, sei senza posta lo stesso)

Quote:
se non ricordo male l'antispam di exponge non è più mantenuto.
Dismesso per spostare gli utenti su abbonamenti, o altri servizi antispam.
ricordi male, ma comunque io metterei un antispam dedicato (che comunque costa meno perché se metti su un server dedicato per il trasporto (consigliato) devi pagare una licenza exchange ed una windows, tanto vale un antispam dedicato in house o in cloud)

Sulle licenze HA sbagli: se consideri l'HA non hai bisogni di licenze in più perché non hai macchine passive. Se vuoi FT allora devi fare le considerazioni caso per caso per le licenze. Ma se vuoi FT sulla posta allora vuoi buttare via i soldi, che senso ha? cosa succede se cade il server di posta per un minuto? chi si accorgerebbe e sopratutto cosa perderesti?

Con un backup fatto bene dell'infrastruttura virtuale il ripristino in caso di disastro sarebbe comunque molto veloce. Questo investimento vale per tutto, non solo per la posta. Per questo dico che secondo me vale la pena investire in infrastruttura, non è solo il discorso della posta. se fosse una mia decisione, dedicherei il budget il più possibile all'insieme piuttosto che alla sola posta.
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Old 13-05-2017, 23:13   #17
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ricordi male, ma comunque io metterei un antispam dedicato (che comunque costa meno perché se metti su un server dedicato per il trasporto (consigliato) devi pagare una licenza exchange ed una windows, tanto vale un antispam dedicato in house o in cloud)
non ricordavo, e mi sono messo a cercare
https://blogs.technet.microsoft.com/...-and-exchange/

In pratica han pensionato un pezzo del content filtering....

Quote:
Sulle licenze HA sbagli: se consideri l'HA non hai bisogni di licenze in più perché non hai macchine passive. Se vuoi FT allora devi fare le considerazioni caso per caso per le licenze. Ma se vuoi FT sulla posta allora vuoi buttare via i soldi, che senso ha? cosa succede se cade il server di posta per un minuto? chi si accorgerebbe e sopratutto cosa perderesti?
Io sono della tua stessa idea: l'HA serve (quasi) mai.
Ma per l'HA, come anche FT, devi guardarti cosa dicono le licenze. Caso per caso (leggasi: caos per caos).
Ti posso accennare ad un caso riguardnate un'istanza di oracle, che è stato deciso di portarla fuori dal cluster. Motivo: andavano prese licenze per tutti i core del cluster. Importo delle licenze: non menzionabile.
Caso contrario: se prendi WS e lo metti sotto SA, con particolari programmi di licensing (se non addirittura frequentemente) hai la possibilità di avere licenziato anche un server da utilizzare in caso di DR.
Poi le applicazioni che ci girano sopra sono un discorso a parte (sql, per esempio).
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Old 14-05-2017, 08:55   #18
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quello che scrivi è quello di cui mi occupo tutti i giorni.

L'indottrinamento attuale cerca di convincere le aziende ad andare in cloud persino per l'infrastruttura. In realtà ho già vissuto più di un controesodo per diversi motivi. Pensa l'infrastruttura cloud (Iaas), dove hai i costi di gestione comunque a carico e di sicuro non ti regalano l'hardware. Ci deve guadagnare chi produce il server chi fa la server farm, microsoft, chi ti vende il servizio e chi te lo gestisce.. vedi tu.
Non sono un cantore del cloud (termine di moda che oltretutto non mi piace, fino a ieri si parlava di "outsourcing" o di "service" e tutto sommato si potrebbe continuare a farlo) soprattutto per chi ha dati sensibili e deve avere comunque una struttura IT interna forte e aver già messo in conto investimenti consistenti in hardware, software e persone.
Anzi, fino a qualche anno fa ero abbastanza contrario al cloud, mi era capitato pure di sconsigliarlo (ma erano setto-otto anni fa).

Adesso invece dico che oggi, per gli altri tipi di azienda (più piccole, dati non riservati), è tutto da valutare.
E non per seguire una moda, ma perchè comprarsi hardware che invecchia rapidamente e doverlo pure ridondare in casa è sempre meno giustificabile.
A maggior ragione con la sempre crescente necessità di interconnessione, che vuol dire necessità primaria di continuità e visibilità del servizio anche all'esterno.
E se capisco il dover gestire direttamente in casa applicazioni più o meno personalizzate (cosa che per ragioni architetturali si può essere in certi casi anche obbligati o quasi a tenersele in-house), ma farlo con una "commodity" come nei fatti è la posta elettronica (in cui la discriminante principale è la continuità del servizio e la sua visibilità world-wide) è decisamente insensato.

Chiaro che pure col "cloud" paghi anche l'hardware che ti viene messo a disposizione, ma quel costo (come altre spese generali, elettricità, risorse sistemistiche ecc.) lo condividi con più clienti del servizio.

Ho visto gente che per paura di "lasciare i dati là, lontano, invece di averli sempre sotto mano" (e non erano neppure dati sensibili!) e per la paura di non poterli riavere rapidamente dal provider nel caso che si volesse cambiare soluzione (nonostante che la proprietà dei dati fosse specificata a livello contrattuale, così come il servizio di fornitura a richiesta del DB su supporto magnetico) hanno rinunciato a soluzioni ERP ridondate e pensate per il service remoto, provate e verificate da loro stessi come ben funzionanti presso aziende analoghe, che come funzionalità gli andavano infatti bene e che avrebbero risolto contemporaneamente e di colpo il 90% dei loro problemi di ridondanza, gestione, backup e connettività.
E gli sarebbe costato ogni anno un settimo di quanto invece sono andati a spendere solo nel primo anno per l'installazione di una soluzione equivalente on-premise (che oltretutto gli ha ulteriormente complicato l'architettura dell'infrastruttura), escluso il costo di gestione che devono poi aggiungere ogni anno e ovviamente senza avere ridondanza (che per ora non hanno messo per non duplicare il costo della loro infrastruttura, visto anche il costo dell'ERP on-premise).
In pratica, hanno per pura paura scartato una soluzione che a parità di costo complessivo li avrebbe coperti per ben sette, otto o nove anni, e con molta maggior sicurezza di continuità del servizio, dopo di che ovviamente (ma anche prima) sarebbe stato ora di valutare un rinnovamento dell'ERP, che fosse on-premise o in cloud.

Il cloud è una parola "troppo" di moda, ha degli oggettivi rischi sulla security (quando la security è essenziale) ed è giusto essere un pò diffidenti, ma anche continuare a ragionare e fare scelte come negli anni 80 o 90, beh ...


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La realtà è che oggi è conveniente un'infrastruttura solida in-house, che ha costi molto bassi se paragonata ai cloud blasonati (azure, aws), ma proprio tanto più bassi, si ammortizza praticamente in un solo anno, in due di sicuro. Ed è parecchio sicura. Non parlo di niente di che, una san e due hosts oggi permettono già di fare tantissimo.
Infatti la tendenza più saggia, tralasciando l'hype del cloud, è l'ibrido dove oggettivamente usi quello che conviene o va meglio a seconda dei casi e dei momenti, per esempio può davvero convenire in sito dr in cloud (le macchine per lo più costano se sono accese, per cui il sito dr in cloud costa poco e ti fa dormire tranquillo)
Mica tutto l'hosting in cloud costa come Azure ...



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Già office 365 è un discorso diverso, perché almeno lì compri un servizio fatto e finito.
Appunto.
E, come dai quattro conti che ho fatto, scegliendo l'on-premise e aggiunta la gestione (che sarebbe assurdo non considerare) se ti va bene vai a pareggio dei costi e senza il vantaggio della ridondanza.
E se vuoi vera ridondanza on-premise, e non una "finta" che ti copre solo limitatamente, praticamente raddoppi i costi.
Molto meglio comprarsi il servizio fatto, finito, ridondato, gestito e garantito.


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Per quanto riguarda la ridondanza wan, direi che ti ci vuole a maggior ragione se hai tutto in cloud.

facciamo il caso peggiore, non ti va internet per mezza giornata.. va bene le paturnie di quelli che non lavorano senza la mail, ma ok ti arriva mezza giornata dopo. Io scommetto che lo stesso che muore senza mail poi non ha il backup di niente. (se poi hai la mail in cloud e non hai connettività, sei senza posta lo stesso)
Esempio molto concreto: se ci cade internet per una giornata e avessimo un server di posta in-house nessuno dei nostri clienti potrebbe inoltrarci gli ordini (che arrivano per posta al 90%, poco via telefono e per ora pochissimo via sito web di e-commerce che peraltro sta, purtroppo, in-house e quindi non sarebbe accessibile dall'esterno neanch'esso).
Una giornata del genere di fermo ordini per noi vuole dire molte decine di migliaia di euro di fatturato potenzialmente perso (non siamo gli unici del settore nè vendiamo prodotti in esclusiva, i clienti se vedono che la nostra posta non è raggiungibile possono benissimo andare da altri).

Se ci cade internet ma il sistema di posta è invece in cloud, i clienti continuano a mandare ordini e una volta ripristinata la connettività ci si ricollega alla posta e li si può elaborare. I nostri molti venditori magari stanno una giornata a rigirarsi i pollici (o quasi), ma le richieste possono andare avanti e poi venire elaborate il prima possibile. Faranno una "tirata" dopo, ma recuperano tutto e il 99% dei clienti probabilmente non saprà neppure che il loro ordine è stato elaborato con un giorno di ritardo.

Direi che la differenza è palese, come dicono gli anglosassoni non ci vuole la "rocket science".

Noi la posta l'abbiamo almeno già "in cloud", anche se su un provider che non da alcuna garanzia.
Passare all'on-premise sarebbe demenziale, un andare indietro con solo svantaggi, l'unica variazione che dobbiamo fare è trovarci un provider esterno affidabile.
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Non sono un cantore del cloud (termine di moda che oltretutto non mi piace, fino a ieri si parlava di "outsourcing" o di "service" e tutto sommato si potrebbe continuare a farlo) soprattutto per chi ha dati sensibili e deve avere comunque una struttura IT interna forte e aver già messo in conto investimenti consistenti in hardware, software e persone.
Anzi, fino a qualche anno fa ero abbastanza contrario al cloud, mi era capitato pure di sconsigliarlo (ma erano setto-otto anni fa).
Guarda, sono proprio le cose che vedo tutti i giorni, il tuo discorso è proprio quello a cui mi riferivo.
Primo: dati sensibile è solo un questione di normativa, non è che il cloud sia meno sicuro.
Secondo: io parlo dei vantaggi dell'infrastruttura in casa:
-costi
-flessibilità
il service esterno ti fa pagare tutto, se hai supporto IT interno secondo me è un nonseno. Il supporto It lo devi avere anche in cloud, prova a lavorarci davvero poi mi dici se è tutto più semplice. Non voglio fare il figo, ma è il mio mestiere e mi ritengo esperto in materia, di sicuro ne ho viste e ne vedo tante. La realtà è che dei vari servizi cloud c'è più scontentezza che altro, oppure vai sui mega sistemi che almeno funzionano bene e hanno tutto ma spendi un botto (diciamo almeno, ma almeno, il doppio che in house).

2 hosts + una san più backup ecc.. quando spendi? 20K? 25k?
per la stessa cosa in cloud spendi almeno 2k al mese, e no sto parlando di azure. 1 anno e hai già perso tutti i vantaggi di costo.

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Adesso invece dico che oggi, per gli altri tipi di azienda (più piccole, dati non riservati), è tutto da valutare.
E non per seguire una moda, ma perchè comprarsi hardware che invecchia rapidamente e doverlo pure ridondare in casa è sempre meno giustificabile.
anch'io offro cloud, e ci guadagno di più, ma perché me lo chiedono. Ormai tanti sono indottrinati così, ma la realtà oggettiva è che la maggior parte delle volte non conviene e non hai vantaggi reali.

il cloud conviene se sei davvero piccolo, altrimenti no. Chiaro che sto sputando sentenze ma secondo me questa è una buona "rule of thumbs".


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Ho visto gente che per paura di "lasciare i dati là, lontano, invece di averli sempre sotto mano" (e non erano neppure dati sensibili!) e per la paura di non poterli riavere rapidamente dal provider nel caso che si volesse cambiare soluzione (nonostante che la proprietà dei dati fosse specificata a livello contrattuale, così come il servizio di fornitura a richiesta del DB su supporto magnetico) hanno rinunciato a soluzioni ERP ridondate e pensate per il service remoto, provate e verificate da loro stessi come ben funzionanti presso aziende analoghe, che come funzionalità gli andavano infatti bene e che avrebbero risolto contemporaneamente e di colpo il 90% dei loro problemi di ridondanza, gestione, backup e connettività.
E gli sarebbe costato ogni anno un settimo di quanto invece sono andati a spendere solo nel primo anno per l'installazione di una soluzione equivalente on-premise (che oltretutto gli ha ulteriormente complicato l'architettura dell'infrastruttura), escluso il costo di gestione che devono poi aggiungere ogni anno e ovviamente senza avere ridondanza (che per ora non hanno messo per non duplicare il costo della loro infrastruttura, visto anche il costo dell'ERP on-premise).
In pratica, hanno per pura paura scartato una soluzione che a parità di costo complessivo li avrebbe coperti per ben sette, otto o nove anni, e con molta maggior sicurezza di continuità del servizio, dopo di che ovviamente (ma anche prima) sarebbe stato ora di valutare un rinnovamento dell'ERP, che fosse on-premise o in cloud.
questa tua esperienza è stranamente molto diversa dalla mia. Però è vero che vedo tanti comprare soluzioni erp in cloud, ma almeno sono consapevoli di pagare di più. Poi ho visto anche mega macelli e gente che è dovuta tornare in-house di corsa perché le personalizzazioni in cloud non funzionavo più.

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Originariamente inviato da freesailor Guarda i messaggi
Il cloud è una parola "troppo" di moda, ha degli oggettivi rischi sulla security (quando la security è essenziale) ed è giusto essere un pò diffidenti, ma anche continuare a ragionare e fare scelte come negli anni 80 o 90, beh ...
Io invece non è la security che vedo come impedimento nel cloud, la security è una delle cose più sottovalutate comunque.

In che modo il cloud sarebbe meno sicuro?

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Originariamente inviato da freesailor Guarda i messaggi
E se vuoi vera ridondanza on-premise, e non una "finta" che ti copre solo limitatamente, praticamente raddoppi i costi.
scusa ma questo non è vero, come ti abbiamo scritto sopra. per me anche le aziende di 10 persone ormai sono ridondate.

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Originariamente inviato da freesailor Guarda i messaggi
Esempio molto concreto: se ci cade internet per una giornata e avessimo un server di posta in-house nessuno dei nostri clienti potrebbe inoltrarci gli ordini
Anche ammesso di non fare niente, di non avere mail queue esterne o l'antispam esterno o qualsiasi altro accorgimento la posta ti arriverebbe lo stesso, a meno che tu non sia isolato per giorni. In più il tuo fornitore dopo tot ore sarebbe molto probabilmente avvisato dal suo sistema di posta del recapito ritardato.


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Originariamente inviato da freesailor Guarda i messaggi
Passare all'on-premise sarebbe demenziale, un andare indietro con solo svantaggi, l'unica variazione che dobbiamo fare è trovarci un provider esterno affidabile.
guarda io non sono contro la posta in cloud, non è questo che dico. Ma di sicuro tenere la posta in casa per un'azienda di 50 persone è tutt'altro che demenziale.

Facciamo finta che decidi di fare la posta in house e per questo decidi i acquistare una san e ridondare tutta la tua infrastruttura molto probabilmente tenendo i server che hai già.
Ci guadagneresti solamente, e non per la posta, ne gioverebbe anche il vostro erp, e tutti gli altri sistemi. In più sono sicuro che avendo una infrastruttura come si deve in poco tempo implementeresti molto altro con costi bassissimi.
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Old 17-05-2017, 10:49   #20
freesailor
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Guarda, sono proprio le cose che vedo tutti i giorni, il tuo discorso è proprio quello a cui mi riferivo.
Primo: dati sensibile è solo un questione di normativa, non è che il cloud sia meno sicuro.

...

Io invece non è la security che vedo come impedimento nel cloud, la security è una delle cose più sottovalutate comunque.

In che modo il cloud sarebbe meno sicuro?
Il cloud è meno sicuro solo per una cosa: che la sicurezza è difficile da ottenere, perchè è molto più complessa e continuamente mutevole rispetto ad aspetti come la ridondanza, il fault tolerant ecc., che sono cose molto più consolidate e per le quali si sa perfettamente cosa fare.
Ciò è vero sia per chi fornisce il cloud (perfino mega-compagnie come Amazon e Sony, che si penserebbero avere una security quasi impenetrabile, sono state vittime di data breaches) che per chi lo usa (prima o poi qualcuno in azienda che mette la password "Password1" su un account, pure importante, in cloud lo si trova, più facile prima che poi).

Se ti tieni i dati sensibili in casa e li proteggi bene (avendo personale interno o consulenti competenti nella security) tieni sotto controllo la sicurezza (sai cosa viene fatto) e la esponi con una superficie di attacco molto inferiore che se li metti in cloud, soprattutto se il cloud è di grandi provider e tende ad attirare gli attacchi.
E se invece il provider del cloud è piccolo, non puoi neppure avere molta certezza che la sua sicurezza sia allo stato dell'arte.

Perciò, per ora (magari fra quattro o cinque anni, con maggiore esperienza e consapevolezza generale della security, sarà diverso, spero ...) non consiglierei di mettere i dati in cloud ad un'azienda che ha dati sensibili.
Dati sensibili che non sono affatto solo una questione di normativa. I progetti della nuova Ferrari di Formula Uno non sono "sensibili" a norma di legge, ma sono "super sensibili" per l'azienda!

Altro discorso per i dati dell'aziendina commerciale o manifatturiera, senza progetti o brevetti da proteggere, dove la "sensibilità" dei dati si limita all'evidenziare chi sono i clienti e fornitori, qual'è il fatturato ecc.
Tutte cose che non vale neppure la pena per un attaccante di andare a cercare, perchè hanno valore solo all'interno dell'azienda (a meno che l'azienda stessa non faccia strani maneggi fiscali, tali da voler cercare di tenerli nascosti in casa, ammesso di riuscirci!).

Su tutto il resto non ci torno, per me è decisamente chiaro che sistemi "standard" come la posta non ha senso tenerseli in casa se non ci passano dati di effettiva confidenzialità ed ho già spiegato abbondantemente il perchè ed il percome (e non sto a disquisire su effettivi o improbabili sistemi di "recovery", più o meno artigianali, per cercare di recuperare il down di un server di posta in-house, servizio che un buon provider in outsourcing ti fa in modo strutturale ed "industrializzato").

Poi se un'azienda è già andata improvvidamente verso l'in-house senza averne avuto ragionevole motivo ma solo per paura dell'outsourcing o per la provinciale "soddisfazione" (stile anni '70 od '80) di avere le "macchinone nel CED", a questo punto si può decidere se continuare così o no.
Ovviamente un responsabile aziendale o un responsabile IT che ha fatto la precedente scelta sbagliata sarà tentato di proseguire nella cosa ("tanto abbiamo già le macchine"), anche per difendere sè stesso.
Personalmente ritengo che fare una scelta non conveniente giustificandola con una scelta non conveniente fatta in precedenza è non mitigare un errore, ma amplificarlo.
Capisco che altri la possano pensare diversamente.

Comunque grazie a tutti per le considerazioni, sono sempre scambi di punti di vista molto utili.
__________________
Asus N56VZ-S4196P Asus UL30VT LG G Pad 8.3 Samsung Galaxy A5 (2016)

Ultima modifica di freesailor : 17-05-2017 alle 11:06.
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