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13-07-2019, 08:01 | #1 |
www.hwupgrade.it
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 75175
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Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/scienz...147_83377.html
Grazie al telescopio spaziale NASA Hubble è stato possibile trovare un buco nero all'interno della galassia NGC 3147 che non si pensava potesse esistere. Una scoperta che conferma l'importanza di Hubble nella ricerca. Click sul link per visualizzare la notizia. |
13-07-2019, 14:52 | #2 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2011
Messaggi: 2590
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Articolo fuorviante oppure impreciso:
L'ESA accettò di fornire finanziamenti, assieme a uno dei suoi strumenti di prima generazione, le celle solari che lo avrebbero alimentato, e uno staff per lavorare direttamente negli Stati Uniti, con in ritorno per gli astronomi europei di almeno il 15% delle osservazioni sul telescopio Hubble. (fonte wikipedia) Quindi Hubble è per il 15% dell'ESA, l'agenzia spaziale europea, da cui l'inaf italiana che è linkata nell'articolo ma non citata ha usato i dati per fare la scoperta. Quindi la NASA non c'entra nulla nell'articolo, è tutto merito dell'ESA (che ha sfruttato il suo 15% di proprietà) e degli italiani dell'inaf. https://www.youtube.com/watch?v=Jh_Vo_NeAKE MEDIAINAF TV Pubblicato il 12 lug 2019 Questa è la maestosa galassia NGC 3147, a 130 milioni di anni luce, ripresa dal telescopio spaziale Hubble in una vista frontale che permette di apprezzare tutti i dettagli dei bracci a spirale. Si sapeva che al suo centro si annida un buco nero supermassiccio da 250 milioni di masse solari, che i ricercatori consideravano completamente a corto di vettovaglie. Grazie a nuove misure di Hubble, si è ora scoperto che il buco nero, in realtà, senza farsi troppo da vedere segue una dieta leggera ma sostanziosa, essendo circondato da un sottile disco di materiale – rappresentato in questa simulazione - in caduta circolare sul buco nero a una vertiginosa velocità pari a un decimo di quella della luce. Si tratta di una scoperta inattesa, che mette in discussione le attuali teorie che descrivono i cosiddetti nuclei galattici attivi. Infatti, finora si pensava che dischi di questo tipo si potessero formare solo in nuclei galattici migliaia di volte più luminosi rispetto a questo. Servizio di Stefano Parisini, Media Inaf Crediti video: ESA/Hubble & NASA, M. Kornmesser, A. Riess et al. |
13-07-2019, 16:01 | #3 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2006
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13-07-2019, 18:05 | #4 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Vicenza
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non lo avrei mai detto !!!
Cksbsisbfkdnfd
__________________
FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!! |
14-07-2019, 08:36 | #5 |
Junior Member
Iscritto dal: Jun 2017
Messaggi: 7
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Come ripeto spesso, chiunque può aiutare la ricerca in questo ambito scaricando l'app BOINC e collegandosi a uno di questi progetti:
-Einstein@Home -Universe@Home -MilkyWay@Home -Cosmology@Home Tramite l'app si ricevono piccoli pacchetti di dati che verranno analizzati e rimandati ai laboratori, in modo da velocizzare la ricerca, il tutto in maniera gratuita. E si può aiutare sia tramite smartphone che PC. |
15-07-2019, 09:08 | #6 |
Member
Iscritto dal: May 2010
Messaggi: 133
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E infatti mi pareva strano sto articolo....
Non sono un fisico ma un "amatoriale" eppure stavo per castigare chi l'ha scritto! |
15-07-2019, 11:51 | #7 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2011
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Per gli USA non occorre più nemmeno pagare, gli interessi loro sono automaticamente fatti e gratis.
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Utente Linux: Mageia 7. Sito: www.kensan.it |
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