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20-03-2008, 16:12 | #661 |
Junior Member
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è irrilevante quello che "sembra a te" darkene, pertanto cerca di utilizzare dei toni più pacati per manifestare il tuo pensiero.
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20-03-2008, 16:16 | #662 |
Senior Member
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Esistono i PVT per queste cose...
Comunque voglio vedere cosa Sid troverà su Hamer.
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20-03-2008, 16:20 | #663 |
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sisi! dammi un po' di tempo che ora sono in vacanza....dalla sett prox inizio a scrivere qualcosa!
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...si va dritti a casa senza più pensare che la guerra è bella anche se fa male e torneremo ancora a cantare e a farci fare l'amore...l'Amore...dalle infermiere!!! |
20-03-2008, 16:25 | #664 |
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20-03-2008, 16:46 | #665 | |
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A lavorare!
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20-03-2008, 16:50 | #666 |
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20-03-2008, 17:04 | #667 |
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e te lo devo chiedere? se hai materiale interessante, manda pure in pvt!
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20-03-2008, 21:10 | #668 |
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A me piacerebbe discutere con qualcuno di Hamer! Ho già scritto, in maniera molto sommaria, di come la penso.
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** Hasta la vista ** |
20-03-2008, 21:14 | #669 | |
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Mandalo a Sid via PVT così almeno lo aiuti nel compilare la relazione... Penso che una volta scritta la relazione e letta, tutti protranno discuterne allo stesso modo, no!?
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20-03-2008, 21:16 | #670 |
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Condivido il pensiero di Smarta tranne le volgarità,non state facendo un bel niente per informarvi correttamente ne sulla vitamina c che tanto vi si è chiesta gentilmente e ne su altre forme di integrazione .
Darkene mi stupisci molto ,con un minimo di preparazione classica che suppongo tu abbia NON sei riuscito a riconoscere le forme letterarie :stragupl! Insulti a sproposito !!!
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Scienziato non e' colui che sa dare le vere risposte, ma colui che sa porre le giuste domande. Strauss (antropologo francese) |
20-03-2008, 21:18 | #671 | |
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La vitamina C verrà affrontata.
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21-03-2008, 07:06 | #672 |
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Ho comprato direttamente il Testamento di Hamer e "Introduzione alla nuova Medicina". Un medico potrebbe capire meglio quanto scritto. Quello che contano sono i risultati (o eventuali risultati) e poi il suo sistema è di diagnostica non di cura. Forse questa è una fonte di fraintendimenti: tra diagnosi e cura passano anni e anni luce.
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** Hasta la vista ** |
21-03-2008, 08:10 | #673 | |
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Non ho una formazione classica, ma scientifica, pertanto posso permettermi di sbagliare sulle lettere . Del resto mi sono già chiarito con IPPO KRATE, quindi arrivi tardi e il tuo commento è del tutto fuori luogo oltre che OT. |
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21-03-2008, 08:23 | #674 | |
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dai metti a disposizione di tutti le tue conoscenze... |
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21-03-2008, 15:29 | #675 | |||
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Usate le segnalazioni e non rispondete in pubblico, sapete che ho i 10 giorni facili
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21-03-2008, 15:42 | #676 |
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lucrezio, io non ho capito come linkare le rece! preferisci un link in prima o vuoi splittare il tutto alla fine?
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21-03-2008, 19:24 | #677 |
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leggevo qui del famoso caso di K colon trattato da Simoncini con bcs al 5%:
dice che il bcs aumenta l'efficacia dell'immunità umorale permettendo la fagocitosi (e il bello è che lo ripete!!!)! immunità umorale??? fagocitosi??? ma la fagocitosi non era un caposaldo dell'immunità cellulare (cioè mediata da fagociti quali i macrofagi)? l'immunità umorale (ovvero mediata da anticorpi) non faceva capo al linfociti B? ma il cancro non era una reazione immunitaria cronica pseudogranulomatosa che serviva a limitare la colonia fungina??? adesso entra in gioco anche l'immunità umorale??? bah... Sono sempre più convinto di inviare a Simoncini un testo aggiornato di immunologia molecolare!
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...si va dritti a casa senza più pensare che la guerra è bella anche se fa male e torneremo ancora a cantare e a farci fare l'amore...l'Amore...dalle infermiere!!! Ultima modifica di Siddhartha : 21-03-2008 alle 19:26. |
22-03-2008, 10:18 | #678 |
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MEDICINA ORTOMOLECOLARE
Una panoramica. Non è semplice inquadrare la Medicina Ortomolecolare come una disciplina ben definita, esistendo molteplici varianti sul concetto del termine stesso. Con la definizione “Medicina Ortomolecolare” (MO) si intende generalmente una pratica terapeutica nutrizionale che si propone di ottimizzare la concentrazione delle sostanze normalmente presenti nell’organismo umano, per la prevenzione o la cura di varie patologie. Tale disciplina utilizza pertanto sostanze assolutamente naturali, come vitamine, minerali, nutrienti normalmente non essenziali, enzimi, antiossidanti, aminoacidi, acidi grassi essenziali, precursori di ormoni, probiotici, fibre alimentari, MCT, etc. La Medicina Ortomolecolare si fonda su uno stile di vita salutare, e su di un approccio quanto mai naturale alle patologie, che sono intese come uno scompenso biochimico quantitativo-qualitativo del normale equilibrio di un organismo. Scompenso che tale metodica si propone di riequilibrare appunto attraverso la somministrazione di sostanze naturali e del mantenimento di uno stile di vita “sano”. In pratica, il concetto è quello dell’aiutare l’organismo nella sua opera di autoguarigione. Una buona spiegazione di questo concetto la fornisce Carl C. Pfeiffer, un neurobiologo americano contemporaneo. "La Medicina Ortomolecolare è da intendersi come disciplina integrativa alla medicina accademica e a quella complementare. Si basa infatti su delle premesse scientifiche derivanti dalla medicina e dalla biochimica. Medicina Ortomolecolare significa preservare la salute e curare le malattie modificando la concentrazione delle sostanze essenziali per la salute, che generalmente sono presenti nel corpo umano. Ogni organismo ha un fabbisogno individuale soggettivo di sostanze nutritive essenziali. Questo fabbisogno deve essere coperto affinché l’individuo possa mantenere la salute o recuperare da una malattia. Quando, il suddetto fabbisogno di sostanze essenziali, non viene totalmente garantito dall’alimentazione, si verificano fenomeni di carenza. Ogni carenza di oligoelementi, sostanze minerali, vitamine, acidi grassi essenziali e aminoacidi, prima o poi, conduce all’insorgere di vere e proprie patologie.” I sostenitori di questa pratica ritengono che in caso di malattia il fabbisogno di alcuni microelementi e di alcune vitamine possa addirittura centuplicarsi. Molti altri sostengono inoltre che in presenza di molte patologie, l’intestino non sia più in grado di scomporre correttamente i micronutrienti, assorbendo quindi solo una parte delle sostanze nutritive essenziali assunte. Come concausa di questo malassorbimento si adduce anche un’alterazione della flora intestinale o una candidosi, tanto da rendere necessario un lavaggio intestinale (la cosiddetta idrocolonterapia, necessaria per togliere le “incrostazioni”). Da qui deriva, in parte, la presunta necessità delle cosiddette “megadosi” di vitamine o di altri nutrienti. Naturalmente non vi è la minima dimostrazione scientifica e attendibile di queste affermazioni. Fu Linus Pauling due volte premio Nobel, ad introdurre il concetto di “Medicina Ortomolecolare” nel 1968, esprimendo l’idea delle “giuste molecole nella giusta entità", in prima battuta "all'interno della psichiatria". Pauling conseguenzialmente ha definito la Medicina Ortomolecolare come "il trattamento delle malattie ottimizzando le concentrazioni delle sostanze normalmente presenti nel corpo umano" ed anche la "prevenzione di una buona salute e il trattamento delle malattie variando la concentrazione nel corpo umano di sostanze presenti in esso che servono per il mantenimento di una buona salute". (Fonte: Wikipedia). Le attenzioni di Pauling per i micronutrienti, si concentrarono successivamente e principalmente sull’acido ascorbico. Un importante contributo è stato dato da Irwin Stone, un Biochimico ed Ingegnere chimico americano che studiò a lungo lo scorbuto dal quale arrivò a teorizzare sia la Prevenzione Megaascorbica (cioè una forma di prevenzione di tale patologia basata sull’uso di megadosi di vitamina C), sia la Terapia Megaascorbica che trovarono collocazione nella nascente filosofia di pensiero della Medicina Preventiva Ortomolecolare. I suoi studi dettero ulteriore sostegno anche a quelli eseguiti da Frederick R. Klenner sull’utilizzo dell’acido ascorbico nel trattamento della poliomielite che lui studiò durante l’epidemia di polio del 1947 e che riferiva avere avuto con questo notevoli successi terapeutici. Lo stesso accadde con gli studi di Robert F. Cathcart III negli anni ’70 ed ’80 il quale riferiva di aver trattato con successo numerosi casi di infezioni virali con alte dosi di vitamina C, confermando così le potenzialità antivirali dell’acido ascorbico ipotizzate anche da Stone. L’uso da parte di questi scienziati di megadosi di vitamina C diede ulteriore impulso alle ricerche di Pauling che accolse con entusiasmo le loro teorie. Pauling teorizzò quindi l’uso di alte dosi di ascorbato nel trattamento delle sindromi da raffreddamento e nella loro prevenzione. L’idea che Pauling suggerisce della vitamina C, è quella di un “medicamento universale” adatto a curare ogni tipo di patologia, compreso il cancro. Ciò è stato anche avvallato (dai suoi acritici seguaci) dal fatto che Pauling morì alla veneranda età 93 anni (sia pur a causa di un tumore alla prostata diagnosticato un anno prima e che evidentemente le megadosi di vitamina C non avevano né impedito che si sviluppasse, né che ne morisse). L’idea della somministrazione di alte dosi di vitamina C nei pazienti affetti da cancro si deve inizialmente alle ricerche fatte da Ewan Cameron, un medico scozzese che trattò un numero molto elevato di pazienti terminali affetti dalle più varie forme tumorali con dosi elevate di vitamina C (circa 10 gr/die) concludendone che, al confronto con un gruppo di controllo, i suoi pazienti avevano una sopravvivenza maggiore rispetto agli altri. Pauling e Cameron scrissero poi insieme un libro intitolato “Cancer & Vitamin C”. Il trattamento ortomolecolare delle patologie non prevede comunque l’esclusivo uso della vitamina C, sebbene sia considerata la più importante e la base per la cura di ogni patologia. Spesso, il trattamento ortomolecolare è utilizzato contestualmente ad altre pratiche non convenzionali, come agopuntura, fitoterapia, omeopatia e comunque tutte le discipline cosiddette “dolci”. Le terapie ortomolecolari sono anche molto utilizzate, dagli autori più seri e competenti, in appoggio alle terapie tradizionali, allo scopo di contenerne gli effetti collaterali o di potenziarne l’efficacia, e non con l’intento di sostituirsi ad esse. Non mancano anche autori recenti che, con piccole variazioni, propongono metodiche terapeutiche simili, magari con denominazioni differenti (es. Medicina Biomolecolare o Funzionale), ma il concetto di fondo, i prodotti utilizzati e le finalità, sono sempre le stesse. Queste metodiche, come già accennato, richiedono quasi sempre, per ottenere il massimo effetto, un’integrazione con altre pratiche non convenzionali, quali Kinesiologia Applicata, la Chiropratica, Protocolli di detossicazione, Terapia Chelante e varie metodiche psicologiche. Da notare comunque che queste metodiche integrate sono principalmente applicate da medici “convenzionali”, convinti sostenitori però dell’efficacia di queste pratiche alternative o, per meglio dire, complementari. Tra i più conosciuti ed attivi in Italia il Dr. Adolfo Panfili (allievo di Pauling), il Dr. Massimo Pandiani, in Francia il Dr. J. P. Curtay, mentre negli Usa è certamente il Dr. Michael T. Murray, insieme al Dr. C. Pfeiffer. Nessuno di questi comunque afferma di poter curare tutte le patologie esclusivamente con la Medicina Ortomolecolare, ma utilizza tali integratori nei limiti ragionevoli dell’evidenza, non escludendo (o più spesso affiancandogli) un trattamento convenzionale. La Medicina Ortomolecolare, come già detto, non si basa solo ed esclusivamente sulla somministrazione della vitamina C, ma anche di altre sostanze comunque naturali, come ad esempio il coenzimaQ10, l’acetil-carnitina, i polifenoli, la colina, il MSM, l’S-adenosilmetionina, vari minerali (magnesio, germanio, vanadio), etc. e, appunto, mantenendo stili di vita particolarmente “salutari” specialmente relativi all’alimentazione, escludendo cioè gli alimenti troppo raffinati o conservati, evitando l’eccesso di zuccheri e di proteine animali, alimenti OGM, e seguendo diete particolari (Dieta Acido-Base). Non è possibile qui trattare ogni singolo nutriente nella sua funzione teorica o reale, né la sua effettiva efficacia nelle patologie che alcuni ritengono possa trattare. Molti di questi nutrienti, quasi mai singolarmente ma in sinergia con altri, mostrano di avere un certo effetto in alcune patologie, sebbene sia molto lontana la possibilità di poter ottenere sempre e comunque un effetto benefico o curativo o addirittura risolutivo, in tutti i soggetti trattati. Naturalmente la filosofia olistica che accompagna la pratica di questa metodica dovrebbe obbligatoriamente prevedere un’accurata visita ed anamnesi, a cui dovrebbe seguire una prescrizione personalizzata sul fabbisogno specifico per quella data persona. Si tratta quindi di una pratica terapeutica a tutti gli effetti, e come tale, dovrebbe essere riservata solamente ai medici. CRITICHE Molti utilizzatori di megadosi di vitamine riferiscono di aver risolto numerose patologie che magari la “medicina ufficiale” non era riuscita a curare, e spesso di provare un benessere diffuso unito ad una sensazione di vigore fisico particolarmente intenso. Si tratta in genere di casi sporadici dei quali non v’è alcuna dimostrazione clinica se non quanto riferito dal soggetto, e nemmeno vi è la possibilità di conoscere a fondo la situazione patologica pregressa della persona, fatto questo che impedisce una valutazione corretta di eventuali fenomeni positivi. E’ da considerare sempre la possibilità che un problema risolto con la somministrazione di nutrienti o integratori di vario genere, fosse in realtà un semplice disturbo funzionale o magari dovuto anche a carenza sub-clinica del nutriente in questione (cosa assai possibile con l’alimentazione raffinata odierna). Non è da escludersi comunque che elevate dosi di specifici nutrienti possano spingere alcune reazioni metaboliche deficitarie o comportarsi esattamente, in certi casi, come un farmaco (con tutto ciò che ne consegue). Né è comunque da non tenere in debita considerazione un eventuale effetto placebo. Concettualmente inoltre, sebbene l’intento della MO sia quello di stimolare l’autoguarigione del corpo, in realtà questo concetto viene contraddetto poiché, in pratica, le vitamine o altri integratori in megadosi perdono la loro naturale funzione di naturali modulatori delle funzioni biologiche per assumere tutte le caratteristiche ed il comportamento di un tradizionale farmaco. Esistono molte ricerche e studi, specialmente sull’utilizzo di dosi elevate di vitamina C, e come molte ne affermano i benefici, altrettante ne screditano l’efficacia. Si trovano infatti ricerche a suffragio di tutte le posizione, e la questione è ben lungi dall’essere risolta. Come affermato dagli attuali ricercatori del Linus Pauling Institute, le ricerche e le affermazioni di Pauling sulla vitamina C erano in larga parte teoriche, e che questo avesse elaborato le proprie conclusioni da studi eseguiti in precedenza e piuttosto lacunosi dal punto di vista tecnico. Spesso infatti i teorici della MO non hanno effettuato i classici studi in doppio cieco randomizzato, ma hanno riportato semplicemente le loro osservazioni esponendosi così pericolosamente all’effetto Rosenthal (fenomeno spesso inconscio per il quale un ricercatore sovrastima o sottostima i valori ottenuti da una ricerca per adattarli al risultato voluto). Manca spesso inoltre un modello biochimico del funzionamento reale di questi nutrienti in tutte le patologie che tale pratica si prefigge di curare. Alcuni sono stati teorizzati, specialmente da Pauling, ma spesso si sono rivelati inesatti a seguito di ulteriori studi e/o scoperte successive oppure, quelli corretti, non hanno dato dimostrazione di sufficiente o evidente efficacia in vivo. Esistono invece molti altri studi condotti con metodo scientifico che dimostrano l’efficacia di alcuni integratori nutrizionali, specialmente negli studi citati da Curtay o da Murray, sebbene sia sempre in agguato anche in questi il rischio di un eccessivo ottimismo del ricercatore. Rischio che si palesa spesso nella mancanza di efficacia alla prova dell’evidenza. Come detto in precedenza, è stato affermato da Cameron e da Pauling che la vitamina C possieda un effetto citotossico selettivo, tanto da essere così usata (somministrata endovena ultimamente) nel trattamento del cancro in fase più o meno avanzata. Riesaminando le ricerche di Cameron sull’effetto della vitamina C nei casi di cancro, il National Cancer Institute osservò però che i due gruppi di pazienti studiati, quello che assumeva la vitamina e l’altro, non erano omogenei, cioè avevano caratteristiche differenti e, quindi, il confronto era falsato in partenza. Nel 1978 la Mayo Clinic di Rochester, uno dei centri di eccellenza statunitensi, diede il via in successione a tre studi condotti, come quelli di Pauling, su pazienti incurabili, ma in tutti e tre i casi, però, i benefici visti nell’esperienza di Cameron e Pauling non si riprodussero. Inoltre, i suoi effetti sulla prevenzione e sulla cura delle malattie da raffreddamento sono risultati nulli in ben 16 studi clinici controllati, se si eccettua un lieve miglioramento della sintomatologia dovuta al ben conosciuto effetto simil-antistaminico della vitamina C a dosi elevate. Inoltre, tale effetto si esplicava anche a dosi assai più basse di quelle proposte da Pauling. Questo a conferma dell’inutilità delle megadosi di vitamina C nelle sindromi da raffreddamento. Coloro che praticano la MO (in particolar modo i non-medici) propongono invariabilmente un’assunzione di vitamina C al limite della tolleranza intestinale (cioè della comparsa di diarrea), quindi che si abbia una foruncolosi, un’unghia incarnita, il morbo di Crohn, un’annessite o un tumore, la terapia di base proposta è sempre quella. Si può arrivare così ad assumere anche 50 grammi (o anche più) al giorno di vitamina C. Assunzione peraltro inutile poiché la maggior parte di questa viene assorbita in modo inversamente proporzionale alla dose dall’intestino, mentre l’eccesso viene prontamente eliminato con le urine. Il risultato nel brevissimo periodo è quindi una semplice diminuzione del pH urinario. Tale somministrazione viene giustificata con le teorie più strampalate, senza che peraltro vi sia una minima evidenza di tale necessità. Una moltitudine di studi recenti, condotti con rigore scientifico, confermano pertanto l’inutilità della somministrazione di dosi elevate (quantomeno a tappeto) di vitamina C. Che la vitamina C abbia forse più effetti di quanto si possa attualmente conoscere è quasi sicuramente vero (mancano le dimostrazioni e quindi non si può affermarlo con certezza), ma che questa possa essere considerata come la panacea di tutti i mali dell’umanità, rasenta l’assurdo. Sono ovviamente stati studiati anche gli effetti di altri nutrienti utilizzati come terapia dalla MO, come per esempio la vitamina E, la quale è stata da tempo spacciata per essere efficace nella prevenzione degli accidenti cardiovascolari, ma che invece uno studio del 2007, proprio del Linus Pauling Institute, ha escluso apportare tali benefici. Altri studi recenti condotti sull’utilizzo di integrazioni nutrizionali di vitamine a dosi elevate, come prevenzione di alcune patologie (vitamina A, betacarotene e vitamina E), concordano che queste possano addirittura incrementare la mortalità anche per patologie tumorali. Vi sono altresì innumerevoli studi sull’uso clinico di integratori non vitaminici in patologie specifiche, non necessariamente a dosaggi elevati, ma che comunque dimostrano di avere un effetto significativo nel trattamento di alcune patologie, come ad esempio i polifenoli nella prevenzione dell’osteoporosi, delle patologie coronariche e di alcune forme tumorali, il magnesio in certi disturbi d’ansia, i flavonoidi nella cura di patologie venose e capillari, la vitamina B6 in alcuni casi di depressione lieve, etc.. Questi effetti sono comunque conosciuti anche nell’ambito della “medicina ufficiale”, e molti farmaci tradizionali sono proprio a base di queste sostanze. Ad ulteriore dimostrazione che quando una sostanza dimostra realmente di funzionare, essa viene impiegata comunemente ed indipendentemente dalla sua origine. Un altro fattore importante, che getta discredito su questa pratica è che, essendo tenuta in scarsissima considerazione dalla cosiddetta “medicina ufficiale”, viene lasciata in mano a improvvisati “esperti” spesso senza alcun titolo o con titoli di dubbio valore e significato, e che comunque non hanno alcuna preparazione biomedica nè sufficienti conoscenze di base per poter comprendere i meccanismi fisiopatologici e dove intervenire e perché. Inoltre, tali operatori non utilizzano, per ovvie ragioni, tale pratica a supporto delle terapie tradizionali come invece viene generalmente fatto dai medici che praticano la MO, ma in modo molto integralista negano a priori la validità delle terapie mediche tradizionali esaltandone gli effetti dannosi (spesso solo teorici) allo scopo di fare puro terrorismo psicologico (infondato peraltro) e pubblicizzando solo i prodotti naturali come unici ed efficaci (illudendo quindi molte persone di poter guarire senza l’uso di farmaci) Ciò fa sì che molte patologie vengano trascurate o sottovalutate dal paziente stesso, che non segua le terapie mediche appropriate, e di conseguenza il quadro spesso peggiori o, nel migliore dei casi, non si risolva. Addirittura alcuni arrivano ad affermare che assumendo megadosi di vitamina C unitamente a dosi elevate delle altre vitamine, si riesca a guarire tutto (della serie “spariamo alla cieca, nel mucchio qualcuno colpiremo di sicuro”). E’ evidente la mancanza di qualsiasi cognizione di causa nell’operato di queste persone che trascendono il concetto stesso di Medicina Ortolecolare, della quale però gli preme essere considerati autorevoli esperti, per avvicinarsi pericolosamente a quello della pura ciarlataneria. Essendo poi questa una pratica facilmente fruibile da chiunque, in quanto i prodotti usati sono di libera vendita, spesso per qualcuno è sufficiente leggere un paio di libri o documentarsi sul web, per sentirsi un esperto e ritenersi in grado di consigliare ad altre persone l’uso di tali prodotti nelle più disparate patologie. Si può concludere questa breve panoramica asserendo che molto probabilmente la conoscenza degli effetti sull’organismo di dosi elevate di molti nutrienti non è ancora completa e certamente meriterebbe un ulteriore approfondimento con metodo scientifico e razionale. Nondimeno, non è altresì possibile affermare che questa metodica sia l’unico mezzo terapeutico valido ed efficace per la prevenzione e la cura di tutte le patologie esistenti come alcuni vorrebbero far credere, né tantomeno che l’assunzione di determinati nutrienti in dosi più o meno elevate abbia una reale e sensibile efficacia nella cura e nella risoluzione di alcune malattie. A disposizione per ulteriori chiarimenti e riferimenti bibliografici degli studi citati. |
22-03-2008, 11:40 | #679 |
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grande darkene! mo mi leggo un po' sto tuo intervento!
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22-03-2008, 12:26 | #680 |
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Complimenti....
Però metti anche qui i riferimenti bibliografici, sennò qualcuno penserà che ti sei inventato tutto Naturalmente è molto interessante il discorso di affiancamento ad una terapia di sostanze che potrebbero essere necessarie... Ad esempio sostante contro i radicali liberi prima e dopo un intervento (che con lo stato prolungato di infiammazione produce molte sostanze radicalizzanti). Altro esempio di integrazione sono i Folati e la Vit. B12 durante la gestazione, ormai entrati a far parte dei consigli anche "ufficiali"
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