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08-02-2019, 20:10 | #181 | |
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Con un incidente nucleare devi evacuare una zona di proporzioni ciclopiche (un raggio di almeno 30 km, cioè oltre 2800 km quadrati), gli effetti perdurano ALMENO per 90 anni (il Cesio si dimezza in 30 anni) o per tempi inquantificabili perchè fuori dalla scala temporale di qualunque civiltà, a meno che POLITICAMENTE non si modifichino ii limiti di sicurezza e con un segno di penna si dichiari il luogo "sicuro" anche se sicuro non lo è affatto (vedi fukushima) E i morti comunque sono spalmanti su decenni (cancro) e anche difficili da quantificare perchè si scatena la gara a dire che le cause delle morti "potrebbero essere altre". ti faccio presente che l'incidente in cina non lo conosce nessuno, e non ha nessuna conseguenza in italia. Invece se parli di chernobyl praticamente chiunque sa di cosa si stratta, ed ancora oggi ci sono zone contaminate pure in italia (e lo resteranno per altri decenni e decenni, anche se dista migliaia di km di distanza. Per non parlare dei dintorni di cernobyl che resteranno contaminati praticamente "per sempre" su scala umana.
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Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (O.W.) |
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08-02-2019, 21:20 | #182 | |
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09-02-2019, 07:38 | #183 |
Senior Member
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Si ritiene che dell'idroelettrico è piu a rischio il danno ambientale, tant'è che si vorrebbe puntare sul mini idroelettrico. Sempre in Cina infatti, le centrali che hanno aperto sono quelle pianificate anni fa', ma in futuro dovrebbero puntare su roba meno "invasiva" e pericolosa, per ambiente e popolazione.
Questo perche le proteste della popolqzione per una nuova diga sono seconde solo a quelle per una nuova centrale nucleare. Un indubbio vantaggio sarebbe il suo utilizzo come "accumolo" per sfruttare i surplus di eolico e fotovoltaico, ma questo dipende molto dal tipo d'infrastruttura. La probabilità che si verifichi un evento come quelli della diga di Banquiao è remota, ma nel campo delle costruzioni ingegneristiche puoi sovradimensionare quanto ti pare ma come ho detto, il diavolo è nei dettagli.
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Wer nicht lösungsorientiert handelt bleibt Bestandteil des Problem Ultima modifica di Mparlav : 09-02-2019 alle 07:48. |
09-02-2019, 14:43 | #184 | |
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Inoltre senza più un apporto di materiale sulle coste foci e spiaggie vengono erose... e portarci materiale contro l'erosione ha un costo non indifferente in combustibili. Venezia insegna. Fino al '900 per salvarla ed evitare che la laguna diventasse terraferma causa deposito di materiali, furono spostati i tracciati di alcuni fiumi che sfociavano nella laguna. 100 anni dopo si ebbe il problema contrario, poichè, non essendoci più fiumi che sfociavano nella laguna, le coste delle isole venivano erose e no c'era un ricambio di depositi dalle piene dei fiumi. da costruzioni idrauliche (metà corso) |
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10-02-2019, 07:25 | #185 | |||
Senior Member
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Comunque, ripeto: ne avevamo già parlato, e ti sei dileguato. Salvo tornare nuovamente alla carica. Quote:
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Quindi, che fai? I siti di stoccaggio li blocchi tutti per pura scelta ideologica di avversione preconcetta a qualunque cosa abbia stampato sopra il simbolo dell'atomo?
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Per iniziare a programmare c'è solo Python con questo o quest'altro (più avanzato) libro @LinkedIn Non parlo in alcun modo a nome dell'azienda per la quale lavoro Ho poco tempo per frequentare il forum; eventualmente, contattatemi in PVT o nel mio sito. Fanboys |
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10-02-2019, 09:41 | #186 | ||
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quelli non sono fatti. sono dichiarazioni politiche. E comunque quel giornale ci ricama sempre su del suo.
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10-02-2019, 16:54 | #187 | |
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Spalma questi 25 miliardi su decine di reattori che lavorano per decenni, come in Francia. Stiamo spendendo 200 miliardi di soli incentivi alle rinnovabili, per produrre briciole, ricordo. Nessuno nega i costi di gestione e smantellamento, ma le cose vanno viste nelle giuste proporzioni. |
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10-02-2019, 16:58 | #188 | ||
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Il problema non sono i danni del nucleare, che sono noti, inclusi la loro incertezza ed il loro rischio (cose che sottoscrivo senza problemi). Il problema è che li si confronta con un mondo immaginario in cui facciamo energia con la bacchetta magica, e non con quello che succede nella realtà. Quote:
Questa è percezione distorta della realtà. Si ha paura di Chernobyl (giustamente, per carità) ma i rischi ed i danni certi delle altri fonti non contano. Come se non esistessero. E' esattamente questo il problema. |
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10-02-2019, 17:00 | #189 | |
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Ma non stiamo appunto parlando di rischi remoti, per il nucleare? |
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10-02-2019, 17:34 | #190 |
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facevo discussioni simili nel 2004 su P2Pforum di Vedova Nera.
E' bello che dopo 14 anni siamo sempre qui, con solo qualche incidente nucleare in più da citare (Fukushima e gli sversamenti francesi + il riprocessamento a cielo aperto di Tomsk7 dell'uranio francese), bancini da produrre per compensare in pianura padana i gravi periodi di siccità che si stanno alternando (se non vogliamo vedere l'agricoltura in ginocchio), sempre più case alimentate a Pellet con produzione di PM10 (a quel tempo bruciare legna era pulito perchè il ciclo della CO2 era chiuso), decine di esplosioni dannose di impianti fotovoltaici .... no aspetta, quelli non esplodono , e centinaia di milioni di nuovi dispositivi energivori come gli smartphone. Però si nota che pure l'1% di più ricchi è preoccupato per la questione energetica ... preoccupato di non guadagnarci |
10-02-2019, 18:47 | #191 | |
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Sul fotovoltaico, non esplode, ma anche in questo caso si fa finta di non sapere quello che succede, dall'estrazione delle materie prime all'installazione. Qui per esempio dice che il solare è, in proporzione all'energia prodotta, causa di più morti che il nucleare: https://www.statista.com/statistics/...energy-source/ |
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10-02-2019, 19:17 | #192 |
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si possono usare le statistiche per dire tutto e il contrario di tutto.
dipende da che variabili si prendono.
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10-02-2019, 20:36 | #193 | |
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Però, in genere, se si vuole confutarli occorre portare alcuni elementi, o numerici o teorici. Fare finta che i disastri dell'idroelettrico, o i problemi collaterali del fv, non esistano, equivale solo ad ignorare fatti rilevanti. |
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10-02-2019, 23:41 | #194 |
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@Flortex
http://www.terna.it/it-it/sistemaele...tatistici.aspx http://www.terna.it/SistemaElettrico...toMensile.aspx Questi sono i dati REALI di generazione in Italia , altre statistiche a mio avviso sono semplici estrapolazioni di questi dati. Terna e' il gestore del sistema elettrico nazionale perciò dati piu' attendibili di questi proprio non ci sono. Il loro report mensili/annuali sono molto accurati e per chi ha voglia di approfondire è un buon punto di partenza. Sulle FER , come potete notare , abbiamo si speso un botto, ma sono stato piacevolmente colpito dal picco di generazione fatto nei mesi estivi. Picco che sottolineo è stato di ben il 50% del fabbisogno. A maggio 2018 la produzione nazionale netta pari a 22.875GWh era composta per il 52% da fonti energetiche rinnovabili (11.902GWh) ed il restante 48% da fonte termica. I compiti a casa sul 20,20,20 li abbiamo fatti da primi della classe...direi di rispettare questo sano trend. https://ibb.co/qRfQnmF Fosse solo per per dipendere meno dagli umori del "beduino di turno" o chi per esso, ogni centesimo speso in questo senso (FER) ,a mio avviso,li vale proprio tutti. Il nostro problema di base è che dobbiamo riuscire a ridurre questa generazione Termoelettrica che abbiamo sul groppone e che si attesta ancora su un bel 60%. A breve dobbiamo riuscire almeno a fare un Revamping dei nostri vecchi generatori a gas (o non) verso impianti più moderni con produzione combinata di energia elettrica e calore (ccc). Il tubone del gas a fatica (molta) lo abbiamo portato a casa , ....caspita usiamolo! Ho guardato casualmente oggi le mappe (app il meteo) della qualità dell'aria....i livelli di Milano sono proprio spaventosi !!Livelli di CO (948) e polveri sottili da andare a braccetto con i cinesi. @TheQ. Per quanto riguarda l'idroelettrico, al livello europeo ormai i possibili invasi di grandi dimensioni sono già stati tutti individuati e sfruttati, perciò è fatica che in un prossimo futuro ci siamo ancora in costruzione opere di questa portata. Alcune grosse centrali necessitano di qualche ottimizzazione e qualche Revamping ma bene o male siamo a un buon livello. A livello mondiale , la costruzione di mega invasi che influiscono pesantemente sul territorio non mi trova proprio concorde, sono si FER ma a che prezzo? A livello più contenuto, invece, non vedo il perché non si deva sfruttare una fonte energetica da cui riusciamo a convertire in energia utile un buon 90% e oltre.Da secoli. Se gestito accuratamente e con tutte le accortezze del caso (deflussi minimi vitali ossequiamene rispettati,scale di rimonta per pesci ,ecc) l'idro è una delle migliori FER che disponiamo. Invece sul fatto che tutto l'dro ferma i depositi solidi trasportati dai fiumi...direi proprio che no! Faccio notare che più che depositi solidi nei vari sgrigliatori di filtraggio all'imbocco della vasca di carico trovi solo PATTUME, e tale immondizia insieme a tutto il resto te la fanno trattare come rifiuto speciale ecc ecc ecc...uno dei maggiori costi di gestione per certe centrali. scusate la divagazione .....per tornare il topic @cdimauro D'accordo con te su un possibile riutilizzo dei nostri attuali siti nucleari senza crearne di nuovi. Fosse solo per gestire in maniera più opportuna i nostri rifiuti nuke ,sarebbe già un bel passo avanti. Un sito in questo senso ,ce ci piaccia o no, dobbiamo individuarlo,ma sopratutto dobbiamo imparare a gestire il NOSTRO pattume come si deve .E questo in tutti i settori.. Per quanto riguarda i reattori al Torio , non sapevo che in India fossero già così avanti ...bene bene....voglio francamente crederci che con l'atomo siamo capaci di fare altro che costruire inutili mortaretti. E' giunto il momento di imbrigliarlo a dovere sto coso... Anche l'idea di Gates ,pur semplice che sia, non mi dispiace....atomo si, ma il suo uso deve essere il meno impattante possibile. Perciò ,fosse solo per ridurre l'impatto visivo della centrale , un suo completo interramento non mi può che trovar favorevole. Ultima modifica di Space99 : 10-02-2019 alle 23:57. |
11-02-2019, 06:02 | #195 | ||||||
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I fatti rimangono tali. Forse ti confondi con le opinioni.
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Sei favorevole o no? Quote:
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11-02-2019, 09:48 | #196 | ||
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La questione è non produrne altre da centrali. Quote:
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11-02-2019, 10:07 | #197 |
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Le centrali al torio in India non sono Rubbiatron, ma un sistema "misto" che usa barre al torio ed uranio. Il punto fondamentale è che non hanno il sincrotrone.
Un progetto simile al Rubbiatron di cui ho trovato qualche dettaglio è il MYRRHA in Belgio: http://www.world-nuclear-news.org/Ar...ing-for-Myrrha https://sckcen.be/-/media/Files/Myrr...146522E2D8D245 ma più che una centrale, è una laboratorio di ricerca.
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11-02-2019, 19:34 | #198 |
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Torio o non torio, sviluppi tecnologici di questo genere ci possono essere se qualcuno investe soldi nel nucleare, senza aspettare la fusione del XXII secolo.
Ma pare che tutti i bei discorsi sugli incentivi per rendere economiche le tecnologie valgano solo per le rinnovabili. Per il nucleare, non valgono più. Devono inventare tutto nel tempo libero in garage, cosa tra l'altro molto probabile per il nucleare. |
11-02-2019, 19:48 | #199 | |||
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Come vedi nell'immagine che riporti tu, nel 2017 siamo a 25 TWh di solare. 17 di eolico (contro 9 del 2010), 6 di geotermico (pari al 2010 in sostanza). Ed una decina in più di "bioenergie" (non so quali e come incentivate). Quindi cosa diciamo, 50/55 TWh annui fatti con quanto messo in piedi con gli incentivi (con cui l'idroelettrico non c'entra)? Ne consumiamo 320, come vedi siamo poco oltre il 15%. Quote:
Facciamo il 15% dell'energia che consumiamo, ed a questo devi rapportare i 200 miliardi di incentivi + altri costi non coperti dagli incentivi. Stiamo spendendo 200 miliardi per cambiare i dettagli. E' assurdo. Ricordo che, investendo nel nucleare, avremmo fatto 10 volte tanto o quasi. Il picco purtroppo conta ben poco: l'energia serve quando viene consumata, non quando piace alla natura. Il solo fatto che la produzione sia stagionale costringe ad avere pronti sistemi di produzione alternativi. Tralasciando la ciclicità giornaliera. Quote:
https://aspoitalia.wordpress.com/201...vole-nascosto/ https://www.infodata.ilsole24ore.com...linquinamento/ Giocare con le rinnovabili ha portato a questo, alla mancata riduzione dell'inquinamento mentre si spendevano miliardi e miliardi per ripulire le auto. |
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12-02-2019, 02:13 | #200 | |
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Diciamo (molto a spanne) che abbiamo ottenuto un aumento medio di generazione da FER di circa 1% ogni 10 miliardi investiti, ci è costato si,e capisco il tuo ragionamento ,ma però non tieni conto che l'incentivazione ha creato anche un indotto importate e ciò non è solo un semplice dettaglio. Ha dato la pagnotta a molte migliaia di persone e non credo che un investimento simile nel nucleare creerebbe un numero tale di occupati. D'accordo con te che potevamo spendere meglio questa incentivazione: storture di mercato, superficialità di gestione,ecc ce ne sono state tante , ma quando parti in pratica dal niente a mio avviso e quasi fisiologico. Allo stato dei fatti ,complessivamente ,stiamo generando circa 1/3 da FER, non è poi un risultato così barbino. Avremmo generato 10 volte tanto con il nucleare con la stessa spesa? mah...forse si,forse no. La nostra penisola e delicata,stretta ,lunga, disseminata di storia e zone agricole di pregio (oltre che sismica).Facendo finta che il referendum non ci sia stato,come detto,la vedo difficile gestire siti di produzione "vecchio stampo" nel nostro belpase .I nostri brand turistici e alimentari ci fanno decisamente a pugni. Penso che i soldi che risparmiavi alla fine li bruciavi li. La gestione e implementazione di nuovi progetti di centrali nucleari , a mio avviso, doveva (e deve) essere coordinata solo a livello europeo e stop. Di pari passo all'incentivazione FER dovevamo rinnovare anche il nostro parco termoelettrico verso una produzione cogenerativa più spinta(almeno nelle grandi metropoli) .Ma questo purtroppo non è stato fatto a dovere.Una buona fetta delle emissioni viene da li .Nelle varie valutazioni poi tali emissioni le spalmano su più' regioni e i dati reali (puntuali) vengono di conseguenza un po "diluiti".Altro discorso sono poi le perdite in rete....decisamente troppe... Per quanto riguarda le emissioni generate da biomassa ,sono pienamente d'accordo che la cavolata è stata fatta al tempo lasciando briglia sciolta su installazione di generatori a pellet/legna di basso o scarso rendimento. Generatori ad aria che, come rendimenti, si e no arrivavano al 50%. Attualmente però le cose sono in via di miglioramento con una regolamentazione più consona sulle emissioni e una incentivazione più mirata verso macchinari evoluti. Le caldaie moderne (idro) a pellet si attestano attualmente su un 90% di rendimento. Però a mio avviso non è decisamente il futuro come generazione puntuale. Abbiamo a fatica creato l'indotto FV e un parco macchine installato di discreto livello adesso è il momento di sfruttare i benefici di ciò. Per fare un esempio concreto nel mio piccolo ,nel 2018, ho principalmente progettato installazioni residenziali di solo impianti in pompa di calore. Le moderne PDC aria/acqua riescono a cavarsela benone anche con le "rigide" temperature invernali del nord-italia e se abbinate ad un buon pacco batterie per FV ti permettono un'ottima autosufficienza. In un paio di casi ho installato ,con estrema felicità del cliente, anche le prime colonnine Enel per ricarica residenziale di macchine elettriche. Perciò le soluzioni ci sono e sono veramente li a portata da permetterci di ridurre in maniera significativa le emissioni . Basterebbe solo una gestione dell'incentivazione più accorta verso questo modello di generazione. |
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