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15-12-2019, 14:42 | #201 |
Bannato
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Visto che le precedenti erano tutte JPG della fotocamera non lavorate, metto anche qualche prova di elaborazione sui DNG che consentono di ottenere un migliore bilanciamento del bianco e consentono più creatività sui falsi colori.
Sempre stesso soggetto di prova ma con altro filtro aggiuntivo che riduce ulteriormente il visibile lasciando più UV e nIR: bilanciando il bianco e lavorando un po' su saturazione e contrasto si ottiene questo. Invece, senza alcun filtro aggiuntivo, la foto 1 già vista nel precedente intervento ma con una maggiore lavorazione direttamente sul raw, dà questo risultato abbastanza sorprendente per la presenza sia di alcuni colori normali che di quelli tipici della fotografia in infrarosso. Ovviamente si possono ottenere anche combinazioni più fantasiose, spendendo tempo con strumenti come il miscelatore dei canali e gli strumenti selettivi per lavorare sul colore, che si possono trovare nei vari programmi di elaborazione dei negativi digitali. |
06-01-2020, 23:14 | #202 |
Bannato
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Differenza di foschia nel cielo fra infrarosso e ultravioletto.
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11-01-2020, 16:42 | #203 |
Bannato
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Ho sempre avuto una certa curiosità riguardo ai filtri protettivi uv che spesso molti utenti usano semplicemente come protezione per la lente frontale (cosa che se il filtro non ha un buon trattamento anti-riflesso può aumentare la sensibilità a immagini fantasma e controluce). Considerato questo utilizzo popolare, ci si può aspettare in genere che tali filtri uv possano essere nella maggior parte un semplice vetro neutro senza grossi trattamenti o additivi, dato che ad occhio sembrano appunto filtri completamente trasparenti o al limite con una leggera dominante rosata.
Avendo giusto a disposizione un paio di questi filtri uv ho provato un confronto e anticipo già che si tratta di un vecchio Cokin UV e di un Promaster Spectrum 7 UV. La prima foto di confronto è fatta con la fotocamera in ripresa ultravioletto (ho montato un passabanda UVA), il Cokin a sinistra e il Promaster a destra: il primo assorbe abbastanza e giustifica un costo circa quadruplo rispetto al secondo. La seconda foto di confronto è fatta con la fotocamera in ripresa visibile contaminata abbondantemente da ultravioletto (ho montato un passabanda UVA+VIS e data la modifica al filtro interno sul sensore, come già detto, la sensibilità al visibile è smorzata, anche se considerata la minore sensibilità del CCD all'ultravioletto, resta predominante con questo filtro), sempre Cokin a sinistra e Promaster a destra: il primo ottiene effettivamente una resa più ripulita dai colori fortemente contaminati mentre il secondo a questo punto direi che proprio non si può chiamare filtro uv. Avendo anche un vecchio filtro Tamron Skylight A ho provato quindi un confronto dell'ultimo con questo nella configurazione precedente (passabanda UVA+VIS), Tamoron a sinistra e Promaster a destra: la resa dei due è praticamente analoga e si può quindi considerare il Promaster UV in realtà più vicino a questo filtro Skylight che ad un effettivo filtro UV. |
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